Alzi la mano chi immaginava solamente un mese e mezzo fa di vedere il Manchester United terzo in classifica a cinque punti dal secondo posto dei concittadini del City e a otto dal Chelsea capolista. Le ultime sei giornate hanno visto i Red Devils totalizzare diciotto punti, il massimo. Un filotto impressionante e che non pareva all’orizzonte nemmeno al tifoso più ottimista, visto che la compagine di Van Gaal faticava persino a vincere due gare consecutivamente.
L’inizio dell’avventura del tecnico olandese giunto terzo ai Mondiali brasiliani, è stato da brividi. Il gioco latitava, gli automatismi erano da mettere a punto, la difesa prendeva gol in tutti i modi possibili e i risultati parevano ricalcare, se non addirittura peggiorare, quelli della stagione passata con David Moyes alla guida del club. All’Old Trafford c’era chi già pensava a una seconda operazione toppata, soprattutto alla luce delle cifre folli spese nel mercato estivo (133,6 milioni di sterline spesi: 66 per Di Maria, 33 per Shaw, 31,6 per Herrera, 17 per Rojo, 15,4 per Blind e 6,7 per Falcao), che imponevano tutt’altra classifica.
Sconfitta casalinga al debutto con lo Swansea; pari col Sunderland alla seconda uscita; umiliante eliminazione patita contro il Milton Keynes in Coppa di Lega, in uno 0-4 che farà storia; altro deludente pari in campionato, questa volta col Burnley; il primo successo stagionale nel 4-0 al Qpr e infine la nuova caduta, addirittura con cinque gol incassati contro il Leicester: i risultati di agosto e settembre avevano fatto accumulare un consistente ritardo in classifica. Una serie di delusioni in quello che doveva essere l’anno del riscatto e senza nemmeno le coppe europee a “distrarre” i giocatori dall’obiettivo domestico. L’accenno di risveglio a cavallo tra settembre e ottobre (due vittori contro West Ham e Fulham) veniva rintuzzato dai pari con West Bromwich Albion e Chelsea (entrambi recuperati in extremis; contro Mourinho addirittura al 94’) e dalla sconfitta nel derby contro il Manchester City. E invece, proprio a seguito di quella sconfitta, firmata da Sergio Agüero, è partita la riscossa. Lo United ha alzato la testa e ha cominciato a pedalare forte, scalando posizioni in classifica e rimettendo il vertice della graduatoria nel proprio mirino. Otto punti da recuperare sono ancora tanti, ma almeno siamo di fronte a un’idea di squadra e a una classifica dignitosa.
Crystal Palace, Arsenal, Hull City, Stoke City, Southampton e Liverpool sono cadute una dietro l’altra contro Rooney e compagni. Sei vittorie che hanno cambiato l’umore dei Red Devils, con gli apici rappresentati ovviamente dai successi dell’Emirates Stadium e da quello di ieri contro i Reds, in una delle gare più sentite d’Inghilterra.
La sconfitta del 21 settembre contro il Leicester era stata accompagnata dal tweet sarcastico di Balotelli: “Man Utd... Lol” (lol sta per “laughing out loud”, “ridendo ad alta voce”). Dopo due mesi, è arrivata la vendetta mancuniana. Il 3-0 sulla formazione di Rodgers e il “lol” restituito al mittente. Il Liverpool, grande delusione di stagione, è decimo a 10 punti di distacco proprio dai rivali.
Giovanni Del Bianco