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Oggi avvenne: 26 giugno

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Il 26 giugno mondiale sale per la prima volta sui palcoscenici svizzeri, quando nella quinta edizione ebbe inizio l’eliminazione diretta a partire dai quarti di finale. A Basilea l’Uruguay superò l’Inghilterra e a Losanna Austria e Svizzera anticiparono di quarant’anni il Totogol: finì 7-5 per il “Das Team”, nella partita (ancora oggi) con il maggior numero di reti segnate nella storia dei Mondiali. Vent’anni dopo invece iniziò la seconda fase a gironi, quando nel gruppo A la spettacolare Olanda trafisse l’Argentina, con Johan Cruijff che segnò le prime reti in quella competizione, e il Brasile superò di misura i tedeschi dell’Est con un Rivelino in grande spolvero. Nell’altro gruppo invece i padroni di casa sconfissero la Jugoslavia e la Polonia ebbe la meglio sulla Svezia grazie alla rete decisiva di Lato. Stesso incipit per il romanzo ambientato in Spagna, che vide protagonista Zibì Boniek, che rifilò una tripletta al Belgio. Passarono otto anni e per i “Diavoli rossi” fu un altro 26 giugno amaro, perché negli ottavi di finale - a Bologna - si arresero a una magia di David Platt e due legni colpiti da Scifo e Ceulemans: per quest’ultimo fu l’ultima gara in nazionale; a Firenze invece la Jugoslavia eliminò la Spagna, sempre nei tempi supplementari. Le “notti magiche”non spegneranno più i riflettori sulla data odierna e quarantotto mesi dopo, nell’ultimo match della fase a gironi del gruppo A, Colombia e Romania sconfissero rispettivamente Svizzera e Stati Uniti, mentre nel gruppo D la Bulgaria trafisse la Grecia grazie anche al futuro Pallone d’Oro Stoičkov. Ritroveremo la stessa sceneggiatura solo nella kermesse successiva, quando nel raggruppamento G l’Inghilterra superò la Colombia e la Romania divise la posta con la Tunisia; nel girone H invece l’Argentina faticò più del previsto per arginare la rivelazione Croazia e la Giamaica salutò il Mondiale con il successo sul Giappone. Dal Mondiale asiatico la posta sarà più alta, perché il Brasile - grazie a Ronaldo - mise fine ai sogni di gloria della Turchia e raggiunse la Germania nella finalissima. L’edizione tedesca e quella sudafricana mandarono in scena gli ottavi: a Kaiserslautern l’Italia superò l’Australia all’ultimo respiro grazie al rigore di Totti, mentre a Colonia gli elvetici si arresero all’Ucraina solo dagli undici metri. E nel girone eliminatorio non avevano subito neppure una rete. Quattro anni dopo, eccoci prima a Port Elizabeth e poi a Rustenburg: l’Uruguay rispedì a casa la Corea del Sud e nell’overtime il Ghana ebbe la meglio sugli americani. Antonio Capotosto Nella foto, il rigore di Totti contro l'Australia negli ottavi di finale del Mondiale 2006.