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11/64. Argentina-Bosnia 2-1

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La "prima" della Bosnia e il tocco da biliardo di Messi. Commento, pagelle e tabellino della partita del Maracanã
IL TABELLINO GRUPPO F Rio de Janeiro, 15 giugno ARGENTINA-BOSNIA 2-1 3’ aut. Kolasinac; 20’ st Messi, 39’ st Ibisevic. ARGENTINA (5-3-2): Romero; Zabaleta, Campagnaro (1’ st Gago), Fernandez, Garay, Rojo; Maxi Rodriguez (1’ st Higuain), Mascherano, Di Maria; Messi, Agüero (42’ st Biglia). Ct: Sabella. BOSNIA (4-2-3-1): Begovic;  Mujdza (24’ st Ibisevic), Bicakcic, Spahic, Kolasinac; Pjanic, Besic; Hajrovic (26’ st Visca), Misimovic (29’ st Medunjanin), Lulic; Dzeko. Ct: Susic. ARBITRO: Aguilar (Salvador). NOTE: ammoniti Rojo e Spahic; recupero: 1’ pt, 3’ st. LA PARTITA Il Maracanã si fa attendere e viene finalmente “svelato” (a Rio non si era ancora giocato, ora manca all'appello solo la città di Curitiba) e per l’occasione si mostra insolitamente tutto biancoceleste. I tifosi argentini, accorsi in massa a Rio cominciano nel tempio brasiliano la loro corsa mondiale e festeggiano una vittoria a tratti sofferta, soprattutto nei difficili ultimi minuti che hanno rimesso in discussione il risultato. La nazionale di Sabella tiene a battesimo la Bosnia-Erzegovina di Susic, unica esordiente di questa Coppa del Mondo. Il debutto, il fatto di giocare al Maracanã e quello di essere di fronte a una delle nazionali più forti del pianeta giocano un brutto scherzo ai bosniaci, inizialmente emozionati e impauriti. A spaventarsi più di tutti è Kolasinac: il terzino trafigge con un’autorete sfortunata il proprio portiere, sugli sviluppi di una punizione albiceleste. È il gol più rapido segnato finore, ed è già il terzo autogol del torneo (in tutto Sudafrica 2010 ne vennero segnate due!). Passati i timori iniziali, la Bosnia si organizza e va alla ricerca del pari con Hajnovic e Lulic, ma Romero è bravo a chiudere la porta. L’Argentina non brilla e Sabella effettua due sostituzioni all’intervallo, togliendo Campagnaro e Maxi Rodriguez per Gago e Higuain. Gli accorgimenti determinano un cambio di modulo: il 5-3-2 "all'olandese" viene accantonato per il 4-3-3. Il messaggio è chiaro: “attaccate!”. I suoi giocatori lo recepiscono e nella ripresa Messi e soci arrivano al raddoppio. È proprio la “pulce” a trovarlo con un’azione irresistibile, in cui prima entra in area scartando Besic e Bicakcic e poi libera un meraviglioso colpo da biliardo: palo-gol. Per l’asso del Barça è il secondo gol in un Mondiale, 623 minuti dopo quello segnato alla Serbia-Montenegro nell'edizione del 2006. Dall'altra parte l’ingresso del bomber Ibisevic dà nuova linfa alla Bosnia, che rientra in partita all’84’: il nuovo entrato riceve palla da Lulic e accorcia le distanze mettendo la palla tra le gambe del portiere Romero. Sabella cambia modulo per la seconda volta e con l'ingresso di Biglia per Agüero dà il messaggio opposto di quello dell'intervallo. Il nuovo schema è un 4-4-2, più consono a respingere il forcing avversario, volenteroso ma disordinato; il risultato non cambia più. Gli argentini partono con tre punti preziosi contro l'avversario più ostico. Gli europei sapevano che non sarebbe stata questa la partita decisiva per la qualificazione, ma possono essere comunque felici per aver tenuto testa fino alla fine a una delle favorite. I PIÙ E I MENO + Messi: il “delirio al Maracanã” di cui stiamo sentendo parlare a sfinimento questi giorni si concretizza sul suo splendido gol. Fino a quel momento però, non si era visto affatto. Nel finale subisce un fallo tremendo da Visca, che non viene neppure ammonito. Potenzialmente un’entrata rovina-carriere, ma per fortuna non è successo nulla. + Di Maria: schierato come regista nei tre in mediana, fa vedere molte giocate di qualità. Alcune anche fini a se stesse, come il cross con la “rabona”. + Ibisevic: entra nell’ultima parte di gara e sigla il primo storico gol della Bosnia ai Mondiali. - Pjanic: dovrebbe essere lui a prendere la squadra per mano e invece rimane in ombra. - Maxi Rodriguez: non vede mai la palla e infatti Sabella lo toglie all’intervallo. - Romero: bravo su Hajrovic e Lulic, si fa passare sotto le gambe la conclusione di Ibisevic che riapre la partita. - Mujzda: Di Maria attacca dalla sua parte e stravince il duello. Giovanni Del Bianco @g_delbianco