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Destro e la giustizia di Rubbia

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Il premio Biscardi-Moviola in campo (magari non manovrata da Baldas) per la stagione 2013-14 va di sicuro al giudice sportivo Giampaolo Tosel. Che per squalificare Mattia Destro per tre giornate (più una per cumulo di ammonizioni, quindi quattro in totale), usando la prova televisiva, ha dovuto inventarsi la scomposizione dell'azione. Una specie di nuovo Rubbia, insomma, ma non al servizio del Cern. Il fatto è noto: durante Cagliari-Roma Destro ha commesso un fallo su Astori, gli ha tirato una manata da dietro e poi ha subìto la sua reazione. Se l'arbitro Massa non avesse visto e sanzionato alcuno dei tre gesti, avvenuti nel giro di un secondo, il caso da prova televisiva sarebbe stato da manuale. Invece Massa ha semplicemente valutato male il secondo gesto, il più grave di tutti. Fischio a favore del Cagliari per il fallo di Destro, niente a Destro per la manata, ammonizione ad Astori per la reazione. Ma i tre gesti non facevano parte della stessa azione? La giurisprudenza italiana (diversa quella internazionale, che per i fatti di particolare violenza interviene a prescindere usando la moviola) ha sempre detto di sì, anche se qualcuno ha giustamente accostato il caso Olivera-Pjanic a questo (può essere 'cugino', però non in quel caso l'arbitro non sanzionò 1 e 3 chiudendo gli occhi su 2, ma sanzionò 1 non vedendo 2), ma Tosel  con una creatività che non gli si conosceva (se non nella valutazione di cori e striscioni) ha deciso altrimenti. Supportato, va detto, dall'umile testimonianza di Massa che ha ammesso di non aver visto il gesto più grave di Destro. Che è stato il secondo dei tre, quindi nemmeno scorporabile dal totale in quanto antecedente o successivo. La logica, prima ancora della decenza, dice che Massa non può asserire di non aver visto la parte centrale di un'azione durata un secondo di cui ha sanzionato l'inizio e la fine. In altre parole, Tosel è diventato a un mese e rotti dalla fine del campionato improvvisamente un cultore della giurisprudenza internazionale creando un danno alla Roma e facendo (involontariamente, si capisce) un favore a chi con la Roma è in lotta per qualcosa (La Juventus, più del Napoli). In questo caso il codice etico di Prandelli, con esclusione di Destro dal prossimo raduno della Nazionale (la prossima settimana), prescinde dalla squalifica e dall'esito del ricorso, secondo noi giustamente. Conclusione? Il fallo di Destro è indifendibile sotto ogni aspetto, anche per l'aggiunta della squallida simulazione (Astori ha reagito, ma non gli ha in sostanza fatto niente): bravo per la tripletta, di gol, ma la Roma non dovrebbe farne un martire. Indifendibile però anche la sua squalifica, che apre la porta non tanto alla moviola in campo quanto alla moviola in campo a seconda del nome delle squadre coinvolte, magari anche solo come terze interessate. La giustizia sportiva è gestita in questo modo, il fatto che a molti tifosi italiani questo vada bene così significa poco. O molto.