Bayern Monaco, Atlético Mineiro, Guangzhou, Al-Ahly, Monterrey, Auckland e Raja Casablanca.
Parte oggi il Mondiale per club, che si disputa nelle città di Marrakech e Agadir, in Marocco. Da cinque anni, il torneo è diventato itinerante e la sede viene cambiata ogni due stagioni: dopo le due edizioni negli Emirati Arabi e le due in Giappone, è la volta del Paese maghrebino che ospiterà quest’anno e l’anno prossimo la competizione che ha sostituito la vecchia Coppa Intercontinentale (le altre candidate erano Iran, Sudafrica e di nuovo Emirati Arabi). La formula è la stessa delle ultime edizioni: sette squadre coinvolte, un turno preliminare, due play-off utili a stabilire chi andrà a sfidare l’europea e la sudamericana, semifinali e finale. La gara d’apertura sarà tra il Raja Casablanca e i neozelandesi dell’Auckland City: la vincente se la vedrà contro i messicani del Monterrey nel primo dei due quarti di finale. L’altro è già definito, e vede opporsi i cinesi del Guangzhou Evergrande, allenati da Marcello Lippi, e gli egiziani dell’Al-Ahly. In semifinale, aspettano il loro avversario Bayern Monaco e Atlético Mineiro, che sperano di darsi appuntamento a Marrakech la sera del 21 dicembre. L’edizione del 2013 sarà dedicata a Nelson Mandela: prima di ogni gara Madiba sarà ricordato con un minuto di celebrazioni.
BAYERN MONACO. L’undici di Guardiola è ovviamente il grande favorito. Il dominio della scorsa stagione, quando il Bayern, allenato da Heynckes, ha vinto tutto quello che c’era da vincere, sembra non aver placato la fame dei bavaresi, primi incontrastati in Bundesliga, vincitori della Supercoppa europea in agosto, e in testa nel girone di Champions League. Per completare un 2013 da urlo, manca solo questo suggello. Franck Ribéry, inserito nel podio del Pallone d’oro, sarà l’uomo più atteso della manifestazione.
ATLETICO MINEIRO. Il Galo ha vinto la Libertadores in modo rocambolesco: persa 2-0 la finale d’andata contro i paraguaiani dell’Olympia Asunción, ha recuperato i due gol di svantaggio nel ritorno a Belo Horizonte, grazie ai gol di Jô, ex di Cska Mosca e Everton, e Leonardo Silva, difensore con un discreto feeling con la porta avversaria. Leonardo Silva ha trovato a tre minuti dalla fine la rete che ha portato le squadre ai supplementari; e ai calci di rigore, ha segnato quello decisivo, diventando l’eroe della serata. I ragazzi di Alexi Stival Cuca cercheranno la vittoria nel Mondiale anche per togliere la vetrina ai rivali del Cruzeiro, appena diventati campioni del Brasile. Gli uomini chiave del Mineiro sono il capitano Réver, Ronaldinho, Diego Tardelli, e gli stessi Jô e Leonardo Silva. Unico straniero della squadra è l’argentino Dátolo, ex centrocampista del Napoli.
GUANGZHOU EVERGRANDE. Della squadra di Lippi sentiamo spesso parlare: la presenza in panchina del tecnico viareggino garantisce qualche articolo qua e là nei media italiani. Fallito proprio in settimana l’assalto al tris di trofei campionato-Champions-Coppa di Cina, i cinesi cercano un posto nella semifinale contro il Bayern Monaco. Vinta lo scorso novembre la Coppa Campioni asiatica per la prima volta nella storia del club (grazie alla regola dei gol fuori casa: 2-2 in casa dei sudcoreani del Seul, 1-1 tra le mura amiche), i biancorossi hanno nel tris di stranieri composto dai brasiliani Elkeson e Muriqui, e dall’argentino Dario Conca, i punti di forza della squadra.
AL-AHLY. Gli egiziani sono la squadra più titolata d’Egitto e la più tifata d’Africa. Lo scorso 10 novembre, l’Al-Ahly ha conquistato l'ottava Champions League africana (ben sei vinte negli anni Duemila): nessun altro ne ha vinte così tante. Elementi di spicco della rosa che ha trionfato contro i sudafricani degli Orlando Pirates (1-1 in trasferta e 2-0 in casa) sono stati il capitano della nazionale Gomaa, il difensore Fathy e l’attaccante Aboutrika, decisivo nella doppia finale, andando a segno nell'andata e aprendo le danze nel ritorno.
MONTERREY. Vincendo la Champions League centro-nordamericana, i biancoblù si sono garantiti un posto nel Mondiale, e rappresenteranno la zona Concacaf. Per arrivare qui, hanno dovuto superare il Santos Laguna, in una finale di Champions tutta messicana: uno 0-0 in trasferta e un 4-2 in casa hanno spedito in Marocco la formazione di Victor Vucetich. Nel frattempo la guida tecnica è cambiata, e al Mondiale per club, il Monterrey sarà guidato da José Guadalupe Cruz. Diversi i giocatori con un discreto appeal internazionale: il portiere Orozco e i difensori Meza, Osorio e Juarez sono nazionali messicani, il centrocampista argentino Neri Cardozo vanta un passato nel Boca Juniors, il suo connazionale Delgado nel Lione. E in attacco c’è Humberto Suazo, attaccante cileno di trentadue anni, che vedremo anche al Mondiale in Brasile. Non c’è più invece Aldo de Nigris, finito al Guadalajara, grande protagonista della partita contro il Santos Laguna.
AUCKLAND CITY. Quinta partecipazione al Mondiale per club, dove ormai è di casa. L'Auckland ha trionfato nella Champions League oceanica superando in finale i connazionali del Waitakere United, con il punteggio di 2-1. Da quando l’Australia ha abbandonato calcisticamente l’Oceania per affiliarsi all’Asia, il discorso della Champions OFC si limita ai club neozelandesi. Il club del nord della Nuova Zelanda ha vinto quattro degli ultimi cinque titoli continentali, mancando solo l’edizione del 2010, vinta a sorpresa dall’Hekari Utd, squadra della Papua Nuova Guinea.
RAJA CASABLANCA. Unico team presente in qualità di campione nazionale e non continentale. Il Raja Casablanca fa gli onori di casa e giocherà il match inaugurale contro l'Auckland City. Chi lo vince, trova il Monterrey. Il Raja è il club più titolato del Marocco (ha vinto in passato tre Champions League africane, l'ultima nel 1999) ed è considerato sin dalla fondazione il simbolo del popolo; fama guadagnata alle origini quando i nazionalisti marocchini usarono la squadra come contrapposizione al dominio francese. La rosa attuale è composta in prevalenza da calciatori locali. Il giocatore più internazionale è Idrissa Coulibaly, maliano con trascorsi in Algeria, Libia, Tunisia e Qatar.
Giovanni Del Bianco
twitter: @g_delbianco
Nella foto, i brasiliani del Corinthians, vincitori della scorsa edizione.