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Fuori uno fra Galliani e Barbara

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Che l'era di Adriano Galliani al Milan sia finita è stato scritto in tutte le salse, non solo a causa della pressione esercitata da Barbara Berlusconi su suo padre e per i risultati negativi del campo. Ma ci permettiamo, visto che le previsioni e gli scenari vanno fatti prima e non dopo (un concetto semplice per il 99% degli esseri umani, ma non alla portata di chi ti scrive 'Lei il 27 settembre 2003 aveva scritto che…'), di affermare che l'amministratore delegato del Milan è ancora ben saldo al suo posto e che se ne andrà, se mai se ne andrà, solo quando gli verrà creata un'alternativa di prestigio. Che non può essere quella di addestratore dei giovani di Forza Italia e meno che mai quella di socio di Preziosi al Genoa (chi mai vorrebbe essere socio di Preziosi?): più verosimili le ipotesi di successore di Beretta in Lega, con scivolo morbido per l'attuale presidente, di consulente Uefa o di imprenditore nel settore dei diritti televisivi. Ma ci risulta che nonostante tutto in privato (semi-privato, diciamo, se così possiamo definire i locali di riferimento dei vip rossoneri) Galliani sia convinto di rimanere al suo posto e che il Milan non possa fare a meno di lui negli anni a venire. Le operazioni di mercato 'strane' giustamente evidenziate da B.B. erano già ben note al padre, che mai ha voluto approfondire e mai lo farà. Da fonti Mediaset poi apprendiamo che B.B. e i suoi piani di marketing potrebbero approdare lì, nell'ambito di un ribaltone dirigenziale e giornalistico che nei prossimi mesi farà scalpore. Quello che è certo al 100% è che l'attuale situazione al Milan, con Galliani dimezzato e tutti che si sentono provvisori, non potrà andare oltre gli ottavi di Champions. L'immagine del Camp Nou, con Galliani incupito e coinvolto mentre la figlia del padrone mandava sms, non può evidentemente essere quella della rifondazione del Milan. Uno dei due deve per forza andarsene.