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Kimi Raikkonen in Ferrari: ritorno al futuro

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Kimi Raikkonen torna in Ferrari, al posto di uno spento Felipe Massa. Una scommessa di Montezemolo, pare, per avere due numeri uno e non più un cavaliere e uno scudiero. Basterà?
E così Kimi Raikkonen torna in Ferrari. Prende il posto di un Felipe Massa ormai disorientato, inutile alla causa della squadra sin dall'incidente di Budapest (una molla staccatasi dalla vettura di Barrichello lo colpì al casco a fortissima velocità) e, forse, provato da quel Mondiale perso in casa all'ultima curva. Il ritorno di Raikkonen in rosso pone sotto i riflettori due importanti chiavi di lettura: innanzitutto segnala un netto cambiamento della strategia della scuderia. Dall'era Schumacher in poi, infatti, mai a Maranello si erano visti due piloti partire con pari gradi di “capitano”. Al campione tedesco si affiancarono svariati comprimari: prima Irvine, poi Barrichello ed infine Massa, rimasto come sodale di Raikkonen e di Alonso negli anni successivi. Ed al di là degli estemporanei exploit, i ruoli di partenza erano ben chiari. Una strategia che ha pagato, comunque, abbastanza fino al 2009 ma che, complice il calo delle prestazioni di Massa, non ha più garantito quella competitività necessaria per tentare di conquistare il comunque importante mondiale costruttori. E poi, anche in ottica classifica piloti, avere due frecce al proprio arco, lapalissiano dirlo, è sempre meglio: tutto sta nel saper disciplinare i due talenti, facendo loro capire quando sarà il momento di piegarsi al volere ed alle necessità della squadra. Una concorrenza interna che farà bene anche ad Alonso, ultimamente autore di alcune uscite, poi sempre edulcorate con messaggi d'affetto, sintomo di insofferenza verso una scuderia apparsa incapace di ottenere altri risultati se non quelli derivanti dai suoi miracoli. Il secondo aspetto è quello della carenza di talenti in Formula 1: se anche la Ferrari preferisce il cavallo (o meglio, “Cavallino”) di ritorno, vuol dire che in giro si vedono ben pochi prospetti. Qualche giovane di belle speranze c'è, ma spesso è costretto a guidare vetture dalle potenzialità più che limitate e costrette a lottare per non arrivare ultime. La nuova moda, anche in team di livello medio-alto, sembra infatti quella di garantire un posto in squadra a chi può fregiarsi di sponsor pesanti: un modo utile per guadagnarsi un bel contratto garantendo alle scuderie un bel ritorno economico. Una sorta di auto-finanziamento. In tempo di crisi, insomma, il denaro ha sorpassato il talento. Edoardo Cozza