Il miglior giocatore del Mondiale sudafricano si conferma la grande e clamorosa delusione nerazzurra dell’anno
Pochi hanno davvero deluso come lui dopo aver raggiunto un apice stracolmo di successi. E’ per questo che a vincere il
Calciobidone 2012 – titolo a cura di
Calciobidoni.it, quest’anno in
partnership con
Guerin Sportivo,
Fantagazzetta e la trasmissione
OkGoal in onda su
OkRadio.it – è stato Diego
Forlan, scelto dal
17% dei complessivi
6.612 votanti, seguito a debita distanza da due altri grandi
flop stagionali: il milanista
Pato (
11,2%) e lo juventino
Elia (
9,5%). In effetti, se il nome dell’olandese è stato parecchio chiacchierato (in negativo) soprattutto tra i tifosi bianconeri, per il brasiliano e l’uruguagio si è trattato di un plebiscito ben più eterogeneo, visto che l’ultima stagione li ha visti paurosamente regredire a passo di gambero. Il Papero diventato triste, che si è appena congedato (in lacrime) dal Milan per raggiungere il Corinthians, ha fatto incetta di premi “al contrario”, vincendo sia il
“Bidone d’Oro”, svoltosi quest’anno in versione ampiamente ridotta a causa della cancellazione di
Catersport, che il
“Pallone di Latta”, fresco sondaggio a cura di
Repubblica.it. Per il
Cacha Forlan, invece, troppe sono state le aspettative riposte, dovute al suo recente
pàlmares, denso di successi e di riconoscimenti personali: trascinò infatti a suon di gol il suo Uruguay ad un passo dalla finale mondiale del 2010, guadagnandosi il titolo di miglior giocatore della competizione. Titolo suggellato poi un anno più tardi, quando alzò al cielo di Buenos Aires la Coppa America. Poteva sembrare un degno sostituto di Eto’o, e invece non è mai riuscito a trovare la giusta posizione in campo, segnando la miseria di due reti arenandosi inesorabilmente nell’Inter di Ranieri come la chiglia della Costa Concordia del Comandante Schettino.
La
“Top Ten” del Calciobidone edizione 2012 prosegue con
Zarate, scommessa persa da Lotito e Moratti prima, da Petkovic poi e quindi degno erede di cotanto fratello (ricordate il capelluto Sergio all’Ancona?), il napoletano Edu
Vargas, un pessimo surrogato di Lavezzi, poi ancora
Cissè, in astinenza da gol alla Lazio, lo juventino
Krasic, ottimo con Delneri, impalpabile con Conte, un ectoplasmico
Traorè in rossonero, il “solito”
Alvarez – da tempo eletto successore di Quaresma – e si conclude con lo sciagurato
Josè Angel. Come
Calciobidone Jolly, la segnalazione inedita del pubblico, prevale invece il brasiliano
Lucio, in ombra lo scorso anno all’Inter e decisamente evanescente alla Juventus, tant’è che non arriva a mangiare il Panettone: contratto rescisso prima di Natale. Secondo posto per un altro bianconero, il danese
Bendtner, finora poco concreto seppur con l’attenuante di non aver avuto molte occasioni, mentre come terza scelta spunta (non a sorpresa) uno dei candidati ufficiali della votazione dello scorso anno: il centravanti
Santiago Silva detto
El Tanque, un gol (su rigore) in viola. Appena dietro
Jonathan dell'Inter, che era partito a razzo per poi farsi superare anche nella classifica dei peggiori: una beffa, se vogliamo. Può sorridere, invece, uno dei fanalini di coda questa edizione, il giapponese
Morimoto, che proprio oggi saluta la panchina di Catania per abbracciare il denaro sonante dell'Al Nasr guidato da Zenga.
L’Albo d’Oro di questo non certo ambito premio vede quindi proseguire la serie sciagurata degli ex nerazzurri: dopo il “doppio” Quaresma, lo scorso anno s’impose un
gordo Adriano alla Roma (ma dal passato interista); adesso è stato il turno di Forlan. Alla Pinetina, dopo i successi del duo Mancini-Mourinho, sembra esser tornato a soffiare il vento della tempesta.