Rinunciare alle Olimpiadi per la Sampdoria suona tanto come una barzelletta, che nemmeno fa ridere. Anzi, preoccupa. Il difensore centrale Jonathan Rossini è però in buona compagnia nel gruppo degli “Olimpiadi? No grazie”. La medaglia d’oro delle rinunce spetta alla sua Svizzera, tornata ai Giochi per la prima volta dal lontano 1928 (si sta ovviamente parlando di partecipazione al torneo di calcio), anche se a tanti suoi giocatori non sembra importare un fico secco. La messe di defezioni (Shaqiri, Xhaka, Sommer, Behrami, Senderos, il già citato Rossini) è riuscita a far perdere la pazienza anche a un personaggio solitamente sereno e pacato quale l’attuale ct dell’under 21 rossocrociata Pierluigi Tami, lasciatosi andare alla provocatoria proposta di ritirare la squadra dal torneo. Non parlava sul serio, ma l’amarezza di fondo era palpabile. Perché a livello giovanile la Svizzera è un gioiellino: campione del mondo under-17 nel 2009, vice-campione d’Europa under 21 nel 2011. Perché a Londra c’è il Brasile con Neymar, l’Uruguay della coppia Cavani-Suarez, la Spagna con i tre campioni d’Europa Mata, Javi Martnez e Jordi Alba. Quest’ultimo ha appena disputato un campionato europeo da titolare, mentre gente come Shaqiri riposa da inizio giugno. Xhaka si è giustificato dicendo che voleva iniziare al meglio la sua prima stagione in un grande campionato come la Bundesliga, ma viene da chiedersi perché lo stesso non valga per il compagno di squadra Alvaro Dominguez, anch’egli passato al Borussia Mönchengladbach in estate. Diverso potere contrattuale con il proprio club? Velo pietoso poi sul Behrami “ostaggio” della Fiorentina, alla faccia di ancora parla (e soprattutto scrive) di stile Della Valle. Ma, come detto dallo stesso Tami, “la Spagna è un altro mondo, e i club spagnoli appoggiano la nazionale”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.