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In B tutti sparsi appassionatamente

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Il problema si è posto in Serie A ed è stato (parzialmente) risolto facendo giocare in contemporanea Juventus e Milan. Ma lasciando comunque lo scontro salvezza fra Lecce e Fiorentina al sabato e stabilendo addirittura tre fasce di orario diverse per le gare che riguardano l'Europa League (la Roma gioca sabato sera, il Parma domenica a mezzogiorno, l'Inter domenica sera). La tv paga e comanda, si dice. Verità vuole che si dica che in realtà non si è fatto niente per provare a trovare un accordo che garantisse fino in fondo la regolarità del campioinato. E se questo alibi di comodo lascia parecchi dubbi in A, regge ancor meno in Serie B. Dove lo sciagurato spezzatino prosegue, pure a fronte di una battaglia (in testa e in coda) che avrebbe consigliato di rivedere in tutta fretta il palinsesto. Invece niente. Anzi, il calendario assume contorni paradossali. Prendete questo weekend: domani alle 15 in campo Pescara, Sassuolo e Verona, mentre il Torino giocherà addirittura 48 ore dopo (lunedì ore 21). Contro un Padova, attenzione, che lotta per i playoff. Come la Sampdoria, impegnata né sabato né lunedì, ma domenica, ore 12.30. E in tema salvezza, che vogliamo dire di Gubbio-Juve Stabia fissata per lunedì alle 19? Svarione casuale? Nemmeno per sogno. Non contenta, la Lega di B replica il pasticcio la prossima settimana. Il Brescia (con ancora possibilità di arrivare ai playoff) anticipa venerdì, Pescara-Torino giocano sì di sabato ma in posticipo alle 18 (conoscendo quindi già il risultato di Livorno-Sassuolo, testacoda da niente…) e il Verona chiuderà lunedì alle 20.45. C'è da pensare male, che dite? Peccato. Peccato perché dal presidente della Lega cadetta Abodi, che si è reso artefice di una "diversità" gestionale apprezzabile rispetto all'imbalsamata consorella maggiore, ci si sarebbe aspettato anche in questo caso un concreto segnale di rottura e di novità. Sfruttando anche i vincoli di minor portata che legano la B alle esigenze televisive. Un'occasione persa. Gianluca Grassi