Molte persone sono convinte che sul web sia impossibile fare del vero giornalismo e fra queste persone c'è purtroppo anche la maggioranza dei giornalisti. Il fatto poi che sul web ci sia anche il centenario Guerin Sportivo potrebbe significare poco, visto che tutte le testate con una grande storia cartacea sono state obbligate a questa svolta, e invece secondo noi (che siamo di parte, ma tutti a questo mondo sono di parte qualunque sia l'argomento della discussione) significa molto.
Prima di tutto perché, nonostante il prestigio anche internazionale della testata, non siamo partiti come il solito progetto megagalattico tipico di internet, dove la quantità vince sempre: del resto la pubblicità viene venduta per migliaia di pagine viste, non in base alla simpatia o alle relazioni come avviene per altri media. La versione web del Guerino ha volutamente evitato i facili e poco faticosi mezzucci acchiappa-traffico (la photo gallery della 'fidanzata di' vale come click quanto venti articoli), preferendo conquistare il suo pubblico giorno dopo giorno. Un pubblico in parte coincidente con quello del Guerino cartaceo, come dimostrano le tante testimonianze di affetto, ma in maggioranza totalmente web come mentalità e come approccio alla lettura. Insomma, anche sul web siamo diversi. Che non significa necessariamente migliori, ma, appunto, diversi.
Il secondo motivo per cui il Guerino ha senso sul web è abbastanza impopolare, ma proprio per questo qui ci concediamo il lusso di scriverlo. Siamo nati un secolo fa come giornale di critica, secondo gli schemi di un giornalismo antico ma che in realtà è ridiventato modernissimo (vedere il successo del Fatto Quotidiano) e questa, unita all'approfondimento, è più o meno sempre stata l'identità del Guerino. Ecco, la critica di solito non piace ai criticati e ai loro tifosi più ottusi. Soprattutto quando è circostanziata. Perchè ce l'avete con l'Inter, perchè attaccate la Juve, perchè sminuite i successi del Milan, eccetera. Un giornale basato sulle vendite deve purtroppo vendere ed è per questo che paga in termini di copie qualsiasi articolo meno che elogiativo. Le crude statistiche di vendita dimostrano che qualsiasi giornale vende di più, a prescindere dalla sua qualità, quando le squadre con un largo seguito vincono: può non piacere (e a noi sicuramente non piace), ma la realtà è questa ed è difficile fare i poeti maledetti con i soldi degli altri. Un giornale (web o cartaceo che sia, ma qui parliamo di web) basato sulla pubblicità si basa invece soprattutto sulla credibilità: nel rispetto delle leggi italiane puoi, se il tuo direttore e il tuo editore te lo lasciano fare (e qui avviene) scrivere quello che vuoi senza timore di far arrabbiare qualcuno. Sul web il lettore pro vale esattamente come il lettore contro, non può condizionare il giornalista in alcun modo: il facile consenso ci è quindi indifferente e, anzi, leggere i commenti di chi ti detesta è puro godimento. Questo, per il Guerino e le poche altre realtà che osano andare al di là del 'Tutti grandi campioni e grandi uomini', è una fortuna. La tecnologia ha in un certo senso reso tutti uguali i siti di notizie e tutti diversi quelli di opinioni e approfondimento.
Il terzo motivo dell'esistenza del Guerino via web è paradossalmente il successo del Guerino cartaceo. Nel 2012 qualsiasi cosa scritta su carta arriva in ritardo, dal quotidiano al mensile, anche se i meccanismi della distribuzione hanno schiacciato soprattutto i settimanali (essere in edicola il giovedì invece che il martedì fa tutta la differenza del mondo). Inutile e dannoso, quindi, cercare di battere sul tempo siti e blog: meglio integrarsi con loro ed offrire al lettore articoli con un taglio unico. Per dirla brutalmente, è impossibile su uno schermo leggere pezzi superiori alle venti righe: cade l'attenzione anche ai più motivati, si passa ad altro. Nessuna campana a morto per la carta, nessuna ode alle magnifiche e progressive sorti di internet: alla fine conta che sia qualcuno che scrive e qualcun altro che legge, uniti da un'identità forte. Quella del Guerin Sportivo, tanto per fare un esempio.
Twitter @StefanoOlivari