Carlos Tevez che si autoriduce l'ingaggio pur di andare al Milan, di cui ovviamente sarebbe anche simpatizzante. Questa l'abbiamo gia' sentita e non solo a proposito di Tevez... Perche' impegnarsi a scrivere canzoni nuove quando ce la possiamo cavare comodamente con una cover? Mentre scriviamo queste righe non è ancora chiaro se il Manchester City accetterà la solita proposta di Galliani (prestito gratuito, magari anche con una mountain bike e un tv color a 99 canali come nelle televendite anni Ottanta), con diritto di riscatto a luglio: al momento gli uomini di Mansour, ma anche lo stesso Mancini, sembrano averne fatto una questione di principio oltre che di soldi. E' invece chiarissimo che discutere e analizzare le cifre ufficiali è nel mondo del calcio una attività senza senso. E' un campo, quello dei contratti 'reali', in cui è difficile trovare grandi o piccoli club senza peccato. Prova ne è che alcuni concorrenti del Milan un pensiero a Tevez lo stiamo ancora facendo. Insomma, più che lezioni di morale di parte di avversari che alla prima occasione si comportano in modo uguale servirebbero interventi più ficcanti da parte dell'Agenzia delle Entrate. Poi in chiave oppio dei popoli si può anche scrivere, senza vergogna, che Mutu ha preferito lasciare la Fiorentina per abbracciare il progetto Cesena... Detto questo, non eravamo rimasti al calcio italiano in declino? Eppure tre squadre negli ottavi di Champions League non le hanno in tutti gli altri paesi... e sui quotidiani greci non si scrive, nemmeno per scherzo, dell'Olympiacos che prova a strappare un giocatore al Manchester City. Volendo proprio parlare di calcio, l'interessamento rossonero per Tevez ha un obbiettivo ben chiaro comunque la vicenda vada a finire: dare una scossa a Pato. Qualche segnale di risveglio c'è già stato e non ci riferiamo alla presenza alla prima del Don Giovanni. Conclusione: qualche cena con i cronisti appostati fuori dal ristorante ha avuto forse più effetti di un mental coach o di una sfuriata di Allegri.
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