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Federer sei volte maestro

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Soltanto i colleghi francesi hanno l’aria afflitta, in sala stampa. Roger Federer è un mito anche per i giornalisti che amano il tennis (non tutti lo amano: alcuni si trovano abbastanza casualmente a seguirlo) e ho potuto rendermi conto che la stragrande maggioranza sperava di vederlo conquistare il sesto Masters di fine stagione. Ma posso testimoniare che almeno la metà deve aver temuto una seconda clamorosa rimonta del coraggiosissimo Jo Wilfried Tsonga _ dopo quella di Wimbledon _ quando Roger, che già aveva servito invano per il match sul 5-4 mostrando ancora una volta un’emotività che non ti aspetti da uno che ha giocato 100 finali e vinto (ora) 70 tornei, si è visto annullare da due tremende bordate di dritto un matchpoint nel tiebreak e trascinare al terzo set. Vicino a me un collega (che avrei citato solo se avesse avuto ragione) s’è lasciato scappare: “Vedrai che ora Federer perde!”, mentre su Twitter impazzavano i tweets che ricordavano come Vitas Gerulaitis fosse stato l’ultimo a perdere la finale del Masters (1982) nonostante un matchpoint a favore contro Ivan Lend e la stessa cattiva sorte fosse toccata anche a Arthur Ashe 4 anni prima contro John McEnroe. Invece Federer ha smentito le funeste previsioni di quel momento di generale scoramento _ i lettori di Ubitennis direbbero che…qualcuno gufava! _ ce l’ha fatta a conquistare l’ennesimo Masters, il sesto, vincendo a distanza non solo su un ammirevole Tsonga ma anche il confronto indiretto con Ivan Lendl e Pete Sampras che al Masters avevano fatto pokerissimo. Onore al merito anche a Tsonga, naturalmente, perché con quel bel set vinto e con la resistenza offerta nel terzo _ set nel quale ha avuto la palla del 4 pari quando ha giocato l’unico game sottotono dell’ultima ora e mezzo di gioco _ il tennista francese ci ha regalato il miglior match di questa settimana che, quanto a gioco, non era stato davvero esaltante. All’inizio d’una finale che consente a Federer di scrivere un’altra pagina di storia probabilmente irripetibile i 17.500 dell’02 si eccitano sì per lo svizzero che alla sua centesima finale cerca di conquistare il sesto Masters della carriera, uno più di Lendl e Sampras, e la 39ma vittoria come Lendl in questa rassegna, ma in tribuna stampa i gossip-writers sembrano trascurano il fatto che Roger a 30 anni potrebbe essere il più anziano vincitore di sempre (Nastase aveva vinto l’ultimo suo Masters a 29 anni) e osservano invece con quasi maggior entusiasmo il fatto che fra i presenti in sala e vicino a Boris Becker, ci sia Pippa Middleton, e un po’ più in là Cristiano Ronaldo. Wuahoo!!! (...) Ubaldi Scanagatta per Ubitennis Link alla versione integrale dell'articolo