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C’era una volta il Piacenza

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Per il Piacenza non è stato un grande anno, fra retrocessione in LegaPro (spareggio perso contro l'Albinoleffe), penalizzazione per le scommesse (caso Gervasoni), cambio di proprietà (fine dell'era Garilli, anche se con vari strascichi). Dulcis in fundo, il grande classico della LegaPro e a dire la verità anche di molte squadre delle categorie superiori: gli stipendi non pagati. I giocatori, ai quali non sono stati pagati gli ultimi mesi, si sono rivolti all'Associazione Calciatori applicando di fatto la messa in mora. Ora il Piacenza ha tre settimane per saldare i debiti e gli converrà farlo, visto che se ciò non avverrà i calciatori si svincoleranno automaticamente. La proprietà è attualmente di un gruppo capeggiato da tale Italiana srl, rappresentata dall'avvocato Mario Gianfranceschi. Al momento però di pagare gli stipendi arretrati (scadenza 15 novembre), il gruppo non è stato in grado di coprire l'importo, anche a causa, a detta del gruppo stesso, della mancata comunicazione da parte di Garilli di un debito pregresso con l'erario (Iva non versata per circa un milione, con relativo intervento della Guardia di Finanza). Smentite di Garilli, contestazioni dei pochi ultras e dei pochissimi tifosi. Una grande storia, una storia senz'altro di serie A, è forse al capolinea.