L'incontro fra la Nazionale di calcio e il presidente della Repubblica, di recente trasformatasi in repubblica presidenziale, è di solito occasione per un profluvio di retorica degna davvero di miglior causa. Il tema è sempre il solito, quello del sentimento nazionale, con le parole alate che mettono nello stesso calderone italiani veri, passaportati, naturalizzati tarocchi, gente che trova nell'Italia una sistemazione migliore di quella del morire di fame a casa propria (e qui non stiamo parlando di calciatori). Riducendo il discorso al pallone, bisogna ribadire che Balotelli non è paragonabile a Osvaldo o Thiago Motta, così come al campione del mondo Camoranesi. Balotelli viene buttato in questi discorsi da temino di terza media per una semplice ragione: la sua pelle è nera. Un paradossale, ma neppure tanto, razzismo nell'antirazzismo. Però è italianissimo, dal punto di vista giuridico (nato a Palermo da immigrati ghanesi, fu abbandonato a due anni e poi dato in affido a una famiglia bresciana: i Balotelli, appunto) e soprattutto, cosa che ci interessa di più, sportivo: è cresciuto nel calcio italiano (Lumezzane, prima di passare a 16 anni all'Inter) e da bambino ha sognato di giocare con la maglia azzurra. Osvaldo no: si tratta di un buon giocatore, magari anche buonissimo, che fino a 20 anni mai è uscito dall'Argentina. Per lui, come per Thiago Motta, Camoranesi, e a suo tempo i vari Monti, Orsi, eccetera (per non citare l'era di Sivori e Altafini), l'Italia è solo un'ottima opportunità professionale. Magari ama l'Italia più di uno che ci è nato, ma sportivamente il suo senso di appartenenza è argentino. Non è così difficile da capire. E non è un discorso marginale: l'unica ragion d'essere dell'esistenza delle nazionali è la loro diversità ideologica rispetto ai club. Se ci si arrende alla logica del 'Ci serviva' e 'Tanto lo fanno anche gli altri' allora questi carrozzoni andrebbero aboliti subito. Parafrasando un grande Bobo Vieri, ai tempi lontano da 'Ballando con le stelle', è molto più nazionale il Barcellona di tante nazionali messe insieme.
Twitter @StefanoOlivari