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Una buona idea di Giraudo

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Una buona idea del desaparecido Antonio Giraudo era quella di far pagare ai giornalisti, o almeno alle loro testate, una sorta di biglietto per l'accesso alla tribuna stampa. Perché il giornalismo è morto da tempo, ma complice lo sviluppo del web le tribune stampa sono sempre più piene. In controtendenza rispetto alle tribune normali, dove la gente paga, e alla voglia di informazione del pubblico: l'80% del traffico dei grandi siti web arriva dalle gallerie fotografiche, a riprova che quello che scriviamo vale poco (è quindi consolante notare che qualcuno ancora si arrabbia...grazie ragazzi!). E' quindi interessante la convenzione fra LegaPro e Ordine dei Giornalisti presentata a Roma. Al di là dell'inutilità delle due entità, si sono fatti diversi discorsi interessanti. Il principale ci sembra quello di vietare l'ingresso alle tribune stampa a chi non è giornalista iscritto all'Albo o praticante. A prima vista una misura giusta, vista la quantità di tifosi puri presenti, quando non direttamente ultras che minacciano i giornalisti: e parliamo di grandi stadi, non certo della LegaPro. Peccato che siamo nel 2011, con i giornali tradizionali che stanno fallendo e l'informazione che, buona o cattiva che sia, è veicolata principalmente dal web. E' fin troppo facile, quindi, prevedere che le società avranno adesso una giustificazione 'scritta' per escludere i giornalisti (si può fare grande giornalismo anche senza essere iscritti all'Albo, noi siamo iscritti a quello dei Professionisti ma non è che questo ci faccia scrivere meglio di chi non lo è) sgraditi o non allineati con le posizioni dei dirigenti, quando invece finora almeno dovevano assumersi la responsabilità di dire 'No, tu no' facendo la faccia cattiva. E' evidente che, soprattutto in provincia e in piccole realtà, il giornalista 'regolare' (quello assunto e inquadrato) sia facilmente controllabile: la sua massima aspirazione è andare a Roma o Milano, quella media diventare addetto stampa del club di cui parla, quella piccola vivacchiare tenendo buoni rapporti con tutti. E' l'irregolare dei blog, il diciannovenne che pensa di poter cambiare il mondo con un articolo, che può dare fastidio. Adesso lo si può escludere tranquillamente dalla tribuna stampa, rispettando le regole. Molto meglio, ripetiamo, che i club si assumano caso per caso le responsabilità delle esclusioni ammettendo (si spera) chi nella vita fa il giornalista ed escludendo chi magari fa il dentista ma con la tessera di pubblicista ottenuta scrivendo qualche articolo su 'Molari oggi'. Non è vero, come molti sostengono, che andare in tribuna stampa non serva: molte voci e indiscrezioni nascono proprio da lì, un certo clima si intuisce subito (poi a casa davanti alla tivù si vedono meglio i fuorigioco, è vero), nell'era del copia e incolla il contatto umano fa ancora di più la differenza. Nessuno comunque scenderà in piazza per questi precari, perché in fondo un'informazione critica interessa a pochi. Soprattutto nel calcio. Alla fine l'idea di Giraudo non era poi tanto male: almeno chiunque avrebbe potuto fare il suo mestiere senza mendicare accrediti. L'avremmo presa come una delle tante tasse, nemmeno la più odiosa. Stefano Olivari [poll id="10"]