1. Amauri ha voluto rimanere alla Juventus, nonostante l'ottima offerta dell'Olympique Marsiglia e i 3 milioni di euro di buonuscita che gli ha proposto Marotta. L'italo-brasiliano ritiene la Juventus superiore a tutte le alternative, che non sono Barcellona e Manchester United. Ha comunque un contratto ed è suo diritto rimanere, al di là delle probabilità di giocare. Verrà simpaticamente messo a 'lavorare a parte'. Come si dice in italiano mobbing?
2. Diversa la situazione di Gilardino, che era già d'accordo con il Genoa pur avendo la seccatura di un contratto in essere con la Fiorentina. L'attaccante in pratica si aspettava dai Della Valle l'offerta di un prolungamento del contratto, come incentivo a rimanere. Ma l'unico incentivo dovrebbe essere il rispetto dei contratti, il pur ottimo (gigante se paragonato alla controparte) Tommasi dovrebbe ricordarlo in ogni caso.
3. Da quando è uscito dai ranghi la grande stampa nazionale tratta Aurelio De Laurentiis come una macchietta. Eppure quasi sempre si limita a dire ad alta voce quello che il 90% dei suoi colleghi pensa. Come che Galliani in Lega faccia non solo gli interessi del Milan, come è naturale, ma anche quelli di Mediaset (una ovvietà, ma Moratti non l'ha mai detta) o che la serie A, pur con tutti i suoi difetti, sia venduta male dal punto di vista televisivo.
4. Calciatori tirati per i capelli, fra virulenti editoriali sui milionari egoisti e popolo bue che alla domenica si ammazza di noia, verso la firma di un contratto collettivo valido fino al prossimo giugno. 'Accordo ponte' significa che fra qualche mese saremo al punto di settimana scorsa. Nel frattempo i club proveranno a rompere il fronte dei calciatori, magari dando credibilità al secondo sindacato, quello di Buffon e Doni (passateci la battuta: lo sponsorizza la Snai?).
5. Molto si è scritto contro personaggi del mondo del calcio che prestano il loro volto per campagne pubblicitarie di bookmaker e dei club che quei bookmaker hanno stampati sulla maglia. Non è una bella cosa nemmeno che la nostra Nazionale abbia fra gli sponsor la Compass, che sarebbe una società di credito al consumo controllata da Mediobanca. Credito al consumo è un'espressione aulica per dire che chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese (o ad andare in vacanza) può chiedere soldi in prestito per farlo. Non è un crimine (parliamo delle banche, perchè purtroppo invece le difficoltà finanziarie arrivano anche senza demeriti), ma nemmeno una bella cosa da associare al nome Italia.
6. Campane a morto, calcisticamente parlando, per Gasperini. Incertezza solo sulla data del funerale, anche se la tristezza del calcio italiano potrebbe prolungare la sua permanenza in nerazzurro addirittura fino al prossimo giugno. Il numero di dargli un attaccante esterno a lui non gradito, come Mauro Zarate, invece di Palacio (non cercato né da Real Madrid né dal Bayern Monaco) è una morattata d'altri tempi. Come dire: ho fatto tutto il possibile, adesso veditela tu. Situazione ideale per garantirsi un anno di ricerca del nuovo uomo della Provvidenza.
Stefano Olivari