Due debutti, altrettante sconfitte. Gli esordi all’estero di
Maarten Stekelenburg e
Michel Vorm, rispettivamente numero uno e numero dodici (seguendo la vecchia numerazione) di una nazionale olandese fresca del primato nel ranking
FIFA, non sono state memorabili. Eppure le performance dei due portieri sono state agli antipodi.
Stekelenburg ha regalato il successo allo
Slovan Bratislava in Europa League con un goffo intervento su un colpo di testa ravvicinato ma tutt’altro che irresistibile.
Vorm per contro, a dispetto delle quattro reti subite contro un debordante
Manchester City, ha raccolto elogi sulla stampa inglese per aver impedito al piccolo
Swansea di uscire dall’Ethiad Stadium con un passivo ben più imbarazzante. Un impatto in Premier League diventato ottimo nelle due partite successive, quando
Vorm ha prima neutralizzato un rigore di
Ben Watson del
Wigan regalando agli
Swans il primo punto stagionale, per poi essere nominato man of the match anche la settimana successiva dopo aver mantenuto la propria rete inviolata anche contro il Sunderland.
Nelle ultime edizioni della
Eredivisie il titolo di miglior estremo è sempre stato un affare privato tra
Stekelenburg e
Vorm. Ha sempre vinto il primo, non per niente incoronato
Ajacide dell’anno dai tifosi dell’Ajax dopo la vittoria dello scorso campionato. La maglia da titolare negli oranje pertanto non è mai stata in discussione, anche alla luce dell’ottimo mondiale disputato da “
Steek”. In chiave Euro 2012 però i giochi potrebbero clamorosamente riaprirsi.
Con il passaggio dall’Ajax alla Roma
Stekelenburg, al netto del discorso economico, rischia di fare un pericoloso passo indietro nella propria carriera. Il portiere sbarca infatti in una società sulla quale campeggia ben in vista il cartello “lavori in corso”, con un allenatore tutto da scoprire (e da verificare), senza Champions oggi e con nessuna garanzia sulla futura competitività internazionale della squadra – ammesso poi che alla massima competizione continentale, visto il declassamento della Serie A, la Roma riesca a qualificarsi.
Vorm per contro ha lasciato l’
Utrecht, nel quale aveva dimostrato tutto ciò che doveva, per tentare l’avventura in Premier League. Anche il suo trasferimento, accantonando sempre il discorso sui soldi (come diritti televisivi il solo
Swansea incassa più della cifra complessiva destinata ai 18 club della
Eredivisie), comporta una discreta quantità di rischio, perché difendere la porta di una neopromossa a volte può trasformarsi in una caccia all’orso muniti di tagliaunghie. Ma può anche essere un trampolino verso realtà più importanti. Basta ricordare il
Van der Sar rigeneratosi al
Fulham (che non era una neopromossa, ma il livello era poco più alto) prima di diventare un perno del
Manchester United.
Forse sarà solo una lieve sensazione estiva, però tra dieci mesi in Polonia e Ucraina potrebbe davvero esserci una sorpresa tra i pali dei tulipani.