Prandelli ha diramato la lista dei convocati per l’amichevole dell’Italia contro i campioni del Mondo della Spagna.
Prandelli ha diramato la lista dei convocati per l’amichevole dell’Italia contro i campioni del Mondo della Spagna.
Il gruppo appare ben delineato, specchio fedele di ciò che mostra il campionato, con i migliori talenti nostrani impegnati in squadre non propriamente di prima fascia. Un limite enorme, se vogliamo, perché calciatori che possono far leva solo sulle buone qualità tecniche individuali se non sono abituati a giocare per obiettivi importanti (scudetto e, meglio, Champions) come possono affrontare una competizione iridata, mettendosi alla pari dei campioni spagnoli?
O forse è colpa delle stesse società e dei tecnici che prediligono un’esterofilia dilagante a scapito della crescita dei migliori giovani?
Rimane il dubbio amletico, fatto sta che è difficile ipotizzare che Prandelli, ct abilissimo a forgiare le squadre, formandole non solo a livello tattico, abbia il tempo materiale per costruire il “suo” gruppo, giacchè una Nazionale non è un club e importante diviene il saper “selezionare” (Sacchi docet).
Analizziamo quindi il quadro dei convocati:
Portieri: Buffon (Juve), De Sanctis (Napoli) Sirigu (Paris SG);
Un reparto affidabile, con il sempreterno Buffon, l’affidabile De Sanctis e il rampante ex palermitano. Alle loro spalle scalpitano l’epurato Marchetti che però ha già fallito in maglia azzurra e l’infortunato Viviano, forse il migliore della sua generazione.
I futuri Big: Pinsoglio (90), Colombi (91), Perin (92)
Difensori: Balzaretti (Palermo), Bonucci (Juve) Cassani (Palermo), Chiellini (Juve), Criscito (Zenit), Maggio (Napoli), Ogbonna (Torino), Ranocchia (Inter)
E’ vero, non ci sono più i Cannavaro, i Nesta, Zambrotta ma il reparto appare tutto sommato affidabile con i migliori talenti nostrani (in attesa del recupero di Bocchetti).
Sarebbe bello rivedere la super coppia di Bari Bonucci-Ranocchia che era finita due anni fa nel mirino di mezza Europa ma che alla prova delle Big ha un po’ deluso (specie lo juventino Bonucci, caduto in una stagione francamente mediocre di tutta la squadra). In ogni caso ci sono Chiellini e Criscito, due sicurezze, buoni terzini (entrambi appena eliminati in Europa League, però…), Maggio che può fare le due fasi e Ogbonna, ottimo centrale che probabilmente andrà all’estero, confermando la miopia dei club italiani! Possibile che debba giocare ancora in B?
I futuri Big: Mori (90), Faraoni (91), Antei (92)
Centrocampisti: Aquilani (Liverpool), De Rossi (Roma), Marchisio (Juve), Montolivo (Fiorentina), Motta Thiago (Inter), Nocerino (Palermo), Palombo (Samp), Pirlo (Juve);
A mio avviso il reparto più debole, almeno se confrontato con la mediana che ci guidò a Berlino nel 2006. Manca la personalità in molti elementi, inutile nascondersi. Tolto De Rossi, l’unico giocatore top player (per usare un termine molto alla moda), mettendo Pirlo a fare da chioccia (ma se sta bene gioca di sicuro), rimangono giocatori sicuramente dotati ma un po’ incompiuti (Aquilani e Montolivo sono promesse da un po’ troppo tempo…), Marchisio viene sballottato in mille zone del campo, gli altri sono oggettivamente seconde scelte.
I futuri Big: Marrone (90), Saponara (91), Carraro (92)
Attaccanti: Balotelli (Man. City), Cassano (Milan), Giovinco (Parma), Pazzini (Inter), Rossi (Villarreal).
Un attacco che si permette di rinunciare a cuor leggero a Gilardino, improvvisamente decaduto anche a livello di mercato, agli juventini Matri e Quagliarella entrambi positivi in Nazionale e al due volte capocannoniere Di Natale, ormai 34enne ma nettamente il migliore sul campo.
Finiti i tempi di Vieri, Inzaghi, Totti, Montella, Del Piero… Prandelli ci consegna un roster di punte sicuramente talentuose ma acerbe ad alti livelli.
Balotelli è un enigma, non solo come calciatore, Cassano ormai a furia di aspettarlo crescere tra un po’ lo vedremo col bastone in campo, Pazzini e Rossi potrebbero essere una buona coppia titolare (un po’ leggerina) ma devono avvertire sin da subito la fiducia del mister e dei compagni, devono saper prendere in mano la squadra. Giovinco tecnicamente non si discute, un campione nelle giovanili, può diventare un nuovo Zola, ma deve prima impegnarsi a salvare la propria squadra.
Un reparto involuto a livello di qualità, se pensiamo a tutta la trafila burocratica per far italianizzare Amauri, quasi fosse il salvatore della Patria. Bisogna invece prima di tutto costruire una squadra degna di questo nome.
I futuri Big: Fabbrini (90), Gabbiadini (91), El Shaarawi (92)
Gianni Gardon
Dal Blog PELLEeCALAMAIO
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