Tutto si può dire della Juventus, tranne che interessi a poche persone. E non ci sarebbe nemmeno bisogno di Calciopoli, nell'estate media per lei e le principali avversarie sono sempre stati sufficienti il calciomercato pompato e i soliti gol a nessuno.
Allora perchè Juventus Channel è fallito? Non tecnicamente visto che il canale risulta 'soltanto' sospeso, anche se i 30 tecnici e giornalisti invitati a rimanere a casa apprezzeranno il giusto questa sottile differenza. Perchè lo stipendio non lo vedevano da due mesi, situazione del resto comune a molte aziende editoriali con pagamenti a 90-120 (perché non facciamo 365 e non ne parliamo più?) giorni. Stesso discorso per i dipendenti di Roma Channel (canale 234 di Sky, i bianconeri erano sul 231), fra l'altro in sciopero da una settimana, che però ha maggiori possibilità di riaprire.
Si può dire quindi, al di là delle responsabilità individuali, che i canali tematici riguardanti la squadra più seguita d'Italia e quella con la propensione media all'acquisto dei suoi tifosi più alta non abbiano funzionato. Va precisato che formalmente Juventus e Roma non c'entrano: i canali sono (erano?) gestiti da un'azienda esterna per conto della Rai. Situazione già discutibile in origine: una volta valutata la profittabilità dell'operazione, perché la Rai l'ha subappaltata? Più facile la risposta alla seconda domanda: perchè le società (vale anche per Inter e Milan), non si producono da sole i loro canali invece di scaricare il rischio su altri e pretendendo anche di avere un controllo editoriale su quanto va in onda? Juventus, Roma e Inter si sono affidate alla Rai, mentre il Milan ha un altro editore (Riccardo Silva, socio di Media Partners).
C'è un modo sicuro per ricevere telefonate minacciose e/o livorose: fare i numeri degli abbonati (a questo punto il discorso vale per solo Inter e Milan), che non sono ufficiali e sono conosciuti solo da Sky e dai singoli editori. Una stima fattaci da un funzionario di Sky indica in 50mila il numero di abbonati (a 8 euro al mese) veri e non farlocchi che possano fare funzionare in maniera soddisfacente per i suoi azionisti un canale del genere. E' quindi realistico pensare che Juventus e Roma fossero lontane da questo traguardo, mentre le milanesi l'abbiano superato. Poi a posteriori si trova sempre qualcuno con il master in qualcosa che ti spiega che la Roma ha un bacino di utenza troppo concentrato e la Juventus troppo esteso, magari sventolandoti davanti statistiche che confermano i pregiudizi. Inutile osservare (qui volevamo arrivare) che ai club non importa guadagnare direttamente da queste operazioni, come si è visto anche da tanti altri prodotti editoriali subappaltati o cancellati (cosa potra mai costare all'Inter una rivista ufficiale? Meno di un'unghia di Alvarez, forse...), quanto controllare in qualche modo quello che viene detto o scritto. Una visione un po' piccola, ci verrebbe da dire miserabile, dell'informazione, che il pubblico sembra non apprezzare al di là del valore individuale di molte persone che in questi canali lavorano.
Stefano Olivari