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Contador universale

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In un giro dominato dalle rivalità, Diego Ulissi e Giovanni Visconti che quasi si scannano nell’arrivo a Tirano, Vincenzo Nibali e Michele Scarponi che mediaticamente giocano assieme perchè sono italiani ma, sulle strade e sui monti di questo giro, come cane e e gatto, se le sono date di santa ragione, Alberto Contador ha vinto e unito, con scarsa gioia per i nostri e per tutta la carovana di corridori che si sono dovuti arrendere ed hanno regalato applausi allo spagnolo che da Venaria a Milano, ha letteralmente volato. Secondo giro per il campione nato a Madrid il 6 dicembre del 1982. Un ragazzo la cui vita non è stata sempre rosa come la maglia che oggi meritatamente porta addosso. Nel 2004 infatti ebbe un aneurisma celebrale. I medici dissero che era compromessa la sua vita: si riprese. I medici dissero che non avrebbe più corso in bici: corse più forte e con più consapevolezza di prima, quell’infortunio fu per lui il suo salto di qualità. La scienza medica si dovette arrendere all’anima di un ragazzo che voleva pedalare più d’ogni altra cosa al mondo: Alberto tornò presto ed iniziò a vincere e molti, scettici fino ad allora, iniziarono a credere in lui. Per leggere l'articolo completo vai su: http://www.stadiogoal.com/contador-universale/