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Ancelotti e Valdano, signori incompresi

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Per gli allenatori godere di buona stampa è fondamentale, ancora più che per i calciatori. Solo così si capisce perché gli stessi risultati, con squadre di potenzialità finanziarie e tecniche simili, vengano valutati in maniera diversa. Il secondo posto di Ancelotti in Premier League con il Chelsea è stato quasi unanimemente in Italia giudicato un buon risultato, nonostante il Manchester United abbia rispetto al club di Abramovich un minor numero di giocatori definibili campioni: ma si sa, Ancelotti è per definizione 'un signore'. Il secondo posto di Mourinho nella Liga, con Copa del Rey alzata e semifinali di Champions (il Chelsea di Ancelotti ha salutato la compagnia ai quarti, l'anno scorso l'aveva fatto agli ottavi contro l'Inter di Mourinho) è invece dai commentatori di casa nostra considerato uno schifo. Non si capisce allora come mai Ancelotti sia stato esonerato e Mourinho invece no, con il corollario del licenziamento del suo nemico all'interno del Real: il finto poeta Valdano, un altro 'signore' a prescindere. 2. Il mondo del calcio ha molti difetti, ma incredibilmente riesce ad essere sempre più avanti della società che lo circonda. Infatti su pressione di Fifa e Uefa, che dal primo aprile l'avevano sospesa dalle competizioni internazionali, la federcalcio bosniaca si è dotata di un nuovo statuto che prevede l'elezione di un unico presidente e non più tre presidenti ognuno dei quali espressione di un diverso gruppo etnico: croati, serbi e musulmani (ma l'Islam è un gruppo etnico?), così come purtroppo avviene nella politica 'vera' della Bosnia-Erzegovina. Un piccolo segno di civiltà, per cui vanno dati i giusti meriti ai vituperati Blatter e Platini. Che potranno essere antipatici (non a noi, in ogni caso), ma almeno non hanno come stella polare quella di sfilare qualche soldo televisivo al Chievo grazie a sondaggisti di fiducia. 3. Scrivere di ultras è antipatico, perché l'argomento interessa meno del calciomercato ma anche perché di solito c'è la fondata possibilità di trovarsi qualcuno sotto casa. Però a volte se ne scrive veramente a sproposito, assegnando d'ufficio a loro tutta l'ignoranza che è ben presente anche nei tifosi cosiddetti 'normali'. L'episodio notturno che ha visto protagonista Samuel Eto'o, rivelato dalla Gazzetta dello Sport (in sintesi: un gruppo di tifosi del Milan ha intonato il solito coro su Eto'o che vende le rose in metropolitana, come dire 'Tu negro senza il calcio potresti fare solo quello'), merita la giusta prospettiva. Singoli cretini si trovano in ogni tifoseria e in ogni sport. Più difficile è invece parlare di mezzo stadio che intona lo stesso coro, come è accaduto durante l'ultimo derby milanese: non si tratta di ultras, ma del mitico tifoso-consumatore inseguito dagli editori e dai club. Però non è vero che il cliente ha sempre ragione. A volte il cliente è da buttare. 4. E' ormai passato il concetto che se una società scarica un giocatore va tutto bene, mentre se accade il contrario subito in pasto al popolo bue viene dato il traditore. E parliamo di contratti rispettati e da rispettare, non di furbate. L'ultimo traditore della lista rischia di essere Riccardo Montolivo: senza entrare nel dettaglio delle vicende di mercato (è evidente che ha un'offerta in mano o almeno pensa di averla), non ha intenzione di rinnovare il contratto che lo lega alla Fiorentina fino al 2012. Suo diritto andarsene fra un anno alla Juventus o dove vuole, così come diritto dei Della Valle sarebbe stato non rinnovargli il contratto in caso di scarso rendimento. Invece adesso ci sono solo due sbocchi possibili: cessione anticipata, in modo che la Fiorentina incassi qualcosa (lo scenario più probabile) o un anno di semi-mobbing con lo spettro della tribuna buttato lì e accettato culturalmente da chi ancora pensa che l'AIC sia il sindacato dei milionari. Stefano Olivari stefano@indiscreto.it