Adesso vi diranno che tutti lo avevano previsto, che questo Napoli da scudetto era nei pronostici. E che loro, gli opinionisti del giorno dopo (amatissimi perché non sbagliano mai), sapevano perfettamente che Cavani avrebbe raddoppiato il numero di gol da un anno all'altro, che il Pocho Lavezzi sarebbe cresciuto ancora, che Paolo Cannavaro sarebbe diventato un centrale da Nazionale, che Dossena e Maggio si sarebbero trasformati nei migliori laterali del campionato. Quando vi assicureranno che credevano anche in Yebda, beh, state attenti solo al loro naso.
La verità è diversa. Questo Napoli agganciato al Milan che gioca tra meno di due ore a Firenze e già ora davanti all'Inter è un miracolo tecnico, ma bisogna che la parola non venga equivocata. Non è cioè un risultato occasionale, casuale, bensì il frutto di un lavoro sensazionale di Walter Mazzarri, il miglior allenatore italiano (questo rivendico di averlo detto prima di tanti, spesso guardato con sarcasmo perché un anno e mezzo fa ero quasi da solo a preferirlo a Mancini per il Napoli, almeno nella stampa). Ha preso una squadra da sesto posto e l'ha portata al secondo senza far spendere una lira in più al club, visto che il passaggio da Quagliarella a Cavani è stato alla pari. Ha migliorato praticamente tutti i giocatori, dall'ottimo De Sanctis a Grava (prima dell'infortunio), a Pazienza (un tempo in panchina a Firenze), per non parlare dei cambi, pronti a entrare e a decidere come è successo oggi pomeriggio a Mascara.
Il Napoli ha un monte-ingaggi inferiore ai 40 milioni di euro, un terzo delle due milanesi. Questi sono numeri, non opinioni. Nella città più bella del Mediterraneo, ma spesso schiava delle sue improvvisazioni, specie a livello politico, è spuntata una struttura lavorativa coi fiocchi, che Milano non ha. De Laurentiis deve ringraziare ogni mattina il giorno che scelse di prenderla. Dal gran capo Mazzarri all'ottimo Diesse Riccardo Bigon (costretto a gestire i disastri precedenti), da Santoro a Frustalupi, ombra del tecnico. Sabato sera li ho raggiunti in albergo a Bologna e ho detto loro che hanno fatto avvicinare mezza Italia al Napoli. Speriamo che Galliani non se la prenda. E ora sotto con l'Udinese.