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La non retrocessione della Juventus

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35 -L'ultimo posto nel girone piemontese 1912-13 secondo il regolamento dovrebbe portare il club bianconero alla retrocessione, ma durante l'estate come per magia la Juventus diventa una squadra lombarda...
Abbiamo accennato all'ultimo posto della Juventus nel girone piemontese 1912-13, che secondo il regolamento dovrebbe portare il club bianconero alla retrocessione. Non è un buon momento per la società, a ogni livello: fra debiti e disorganizzazione, con Edoardo Agnelli che arriverà solo fra 10 anni, il club per qualche settimana va dalla certezza delle retrocessione in Promozione alla possibilità di sparire. A lavorare per la Juventus non è in questa fase la Juventus, ma sono i tanti club che chiedono l'allargamento dei gironi della Prima Categoria. Una mazzata alle speranze juventine arriva però dalla FIGC che accorpando il comitato regionale ligure a quello piemontese di fatto toglie quei posti che sulle prime sono sembrati disponibili. Assurdo parlare di regolamenti, visto che in quella estate tutto è frutto di contrattazione. E' così che l'ingegner Malvano, uno dei pochi dirigenti della Juventus rimasti al proprio posto per salvare il salvabile, contatta l'amico Giovanni Mauro: questi è presidente del comitato regionale lombardo ma soprattutto fratello di Francesco che della FIGC è reggente (in futuro ne sarà anche presidente). Ci si mette a tavolino e si trova la italianissima soluzione: la Juventus diventerà provvisoriamente una squadra lombarda, facendo parte quindi dello stesso girone di Inter e Milan, rimanendo quindi in Prima Categoria. Gli ex diririgenti interisti Mauro evitano così che la Juve retroceda. Stefano Olivari