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Cavani e Krasic hanno già vinto

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Prima che si giochi la sesta di Serie A, ci sono cinque cose che mi hanno colpito di questo campionato: 1) Edinson Cavani. Lo si conosceva benissimo, ma il passaggio dal Palermo al Napoli ne ha accentuato la cattiveria sotto porta, dote che può farne in fretta il migliore attaccante della sua generazione, almeno sui campi italiani. Specie se Pato dovesse sostare a lungo ai box. Alle lacrime estive dei napoletani per la partenza di Quagliarella si sono sostituiti i sorrisi. Era scritto: Fabio non avrebbe mai accettato la panchina dietro all'uruguaiano, a Lavezzi e ad Hamsik. 2) La Lazio di Edy Reja. Perché è la dimostrazione di quanto l'aspetto psicologico, anche in tempi di dibattiti monomaniaci sul modulo o sulla preparazione fisica, giochi ancora il ruolo più importante. A Formello non ci sono più guerre, non ci sono più separati in casa, non ci sono più tifosi spazientiti. Ci sono due giocatori formidabili come Hernanes e Mauri, c'è un allenatore di buonsenso come Reja (che non è un freno), c'è una concordia che è valsa il primo posto. 3) Krasic. Il primo campione della nuova Juve, intendo di quella che sarà. Non perché Diego o Felipe Melo non lo potessero essere sulla carta, ma perché sulla fascia c'è finalmente una certezza, una risposta immediata e sicura. Lo ha aiutato il fatto di venire da un campionato in corso come quello russo, ma quando lo guardi capisci che nella Juve dei prossimi anni lui ci sarà. Degli altri acquisti sono meno sicuro. 4) L'Udinese. Purtroppo in negativo, perché è una squadra che ha un potenziale ben superiore all'ultimo posto della classifica. Ci si è messa molta sfortuna, visto che a Milano, a Bologna e a Genova con la Samp meritava parecchio di più. Ma nell'anno stregato - e dunque pericoloso, pericolosissimo - bisogna che Di Natale sia tenuto sotto teca, venerato come merita chi ha rinunciato alla Juventus per restare in Friuli. Stesso discorso per Sanchez: i suoi gol saranno indispensabili. 5) Giaccherini, Ilicic, Eder, Masiello, Gomez, Mesto, Pozzi, Ljajic, Bogdani, Lazzari, Sorrentino e Pellissier, il mio amico Di Vaio: gente che meriterebbe tanto spazio per ciò che sta facendo e che sui giornali o in tv fa sempre una fatica bestiale a comparire. Anche a loro, in bocca al lupo per il week-end.