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La scuderia di Maranello ha testato a Fiorano i paraspruzzi realizzati dalla Federazione per valutare una loro futura introduzione al fine di ridurre la quantità d’acqua sollevata su una pista bagnata e il conseguente impatto sulla monoposto che segue
Ridurre la quantità d’acqua sollevata dalle gomme full-wet su una pista bagnata, in modo da favorire una maggiore visibilità (e sicurezza) per la monoposto che segue. Dopo le difficoltà registrate lo scorso anno in occasione del Gp del Belgio (quando i piloti avevano preferito montare le gomme intermedie, piuttosto che le più appropriate full-wet per via dell’eccessiva quantità d’acqua sollevata da quest’ultima mescola), la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) ha continuato a sviluppare il suo progetto relativo alla possibile adozione dei paraspruzzi sulle monoposto di Formula 1 in caso di gara bagnata, dopo che il primo test effettuato nel Luglio scorso a Silverstone aveva dato esito negativo, con la Mercedes dotata di una prima versione dei paraspruzzi guidata da Mick Schumacher sollevava sostanzialmente la stessa quantità d’acqua della McLaren senza paraspruzzi guidata da Oscar Piastri.
Nella giornata di ieri (Giovedì 9 Maggio), dunque, sulla pista di Fiorano di proprietà della Ferrari è andato in scena un nuovo test fortemente voluto dalla Federazione, che ha visto scendere in pista contemporaneamente il terzo pilota della scuderia di Maranello Oliver Bearman a bordo della Ferrari SF-24 guidata a Miami da Carlos Sainz Jr (caratterizzata dalla presenza della colorazione Azzurro Dino sugli specchietti e sulla parte superiore dell’Halo) senza paraspruzzi e il pilota monegasco della Ferrari Driver Academy Arthur Leclerc (fratello del ferrarista Charles) sulla Ferrari F1-75 del 2022, che presenta la nuova livrea (caratterizzata dalla presenza del title sponsor HP) tradizionale che Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr utilizzeranno sulla SF-24 a partire dalla prossima gara di campionato in programma ad Imola, e su cui è stata montata una tipologia di paraspruzzi di nuova concezione, realizzata appositamente dalla Federazione.
Se esteticamente parlando questi paraspruzzi ideati dalla Federazione (come possiamo vedere nella foto di apertura) rischiano quasi di far scambiare una monoposto di F1 con una con ruote coperte, anche sotto un punto di vista prettamente funzionale questa tipologia di paraspruzzi deve essere ancora perfezionata, vista la notevole quantità d’acqua ancora sollevata dalla monoposto dotata di paraspruzzi su pista bagnata artificialmente (come possiamo vedere dalla fotografia sopra pubblicata), che indubbiamente riduce non poco la visibilità del pilota che segue, andando così ad implementare ulteriori problematiche di sicurezza.
Nel corso dei test sono state diverse le soluzioni di paraspruzzi provate sulla monoposto di Arthur Leclerc: dalla ruota completamente carenata sia all’anteriore che al posteriore (vedi foto di apertura), all’apertura di cestelli laterali sull'anteriore, come possiamo vedere nella foto sopra pubblicata.
Non è finita qui. In seguito è poi stata spostata la versione con i cestelli laterali aperti sul posteriore, lasciando le gomme anteriori libere senza paraspruzzi.
Sono state poi fatte alcune prove anche senza paraspruzzi per valutare l’effettiva quantità di acqua sollevata dalla macchina in testa, e indubbiamente fastidiosa per quella che deve seguire, soffrendo non poco di scarsa visibilità, così come alcune prove con la carenatura con i cestelli laterali aperti sia all'anteriore che al posteriore, come possiamo vedere nella foto sotto pubblicata.
La sensazione che emerge alla fine del test è che l’acqua alzata dalle monoposto non dipenda tanto dalla potenziale difficoltà delle gomme full wet ad evacuare completamente l’acqua raccolta nelle scanalature, quanto dal diffusore, che “spara” verso l’esterno il flusso d’acqua che passa sotto alla vettura.
Qualora questa situazione dovesse realmente trovare una conferma effettiva, è chiaro che sarebbe piuttosto complicato per la Federazione risolvere in tempi brevi un problema piuttosto significativo come quello della visibilità in caso di pista bagnata con le monoposto di Formula 1 ad effetto suolo, con i paraspruzzi che anche al termine del secondo test svoltosi a Fiorano allo stato attuale non si confermano essere la soluzione ideale per risolvere questa situazione, assai problematica sul fronte della sicurezza in pista.
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