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F1 Abu Dhabi: vince Verstappen, Mercedes seconda in Classifica Costruttori© Getty Images

F1 Abu Dhabi: vince Verstappen, Mercedes seconda in Classifica Costruttori

Il campione olandese su Red Bull conquista il Gp di Abu Dhabi davanti a Charles Leclerc (Ferrari) e a George Russell su Mercedes, con il team tedesco che conquista il secondo posto in Classifica Costruttori

27.11.2023 ( Aggiornata il 27.11.2023 09:38 )

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Red Bull: la vittoria di Verstappen e il quarto posto (con penalità) di Perez

Una gara capace di regalare ulteriori record a una stagione già ricca di soddisfazioni. Con il successo odierno al termine del Gp di Abu Dhabi Max Verstappen non solo ottiene la quarta vittoria consecutiva sul circuito di Yas Marina (stabilendo un record personale non ottenuto al momento su altre piste del Mondiale), ma sopratutto supera Sebastian Vettel conquistando il terzo posto in solitaria nella classifica dei plurivincitori di tutti i tempi nella storia della F1 con 54 gare vinte. Non solo: grazie alla gara vinta ad Abu Dhabi Verstappen diventa il primo pilota nella storia della Formula 1 ad aver compiuto più di 1000 giri in testa (1003 per la precisione) nell’arco di una singola stagione, andando ad eguagliare esattamente il numero di giri compiuti in testa dalla McLaren nella stagione 1988 con Alain Prost ed Ayrton Senna.
Numeri importanti molto difficili da replicare in futuro, ma che sono qui a certificare il dominio di Max Verstappen e della Red Bull in una stagione in cui di fatto il campione olandese non ha avuto di fatto rivali capaci di superarlo, se non in rare circostanze.

Una gara, il Gp di Abu Dhabi, che ha sostanzialmente ribadito quello che è stato l’andamento della stagione 2023: se al via Leclerc ha tentato in tutti i modi di superare Verstappen (al via con un ottimo spunto, in curva 6 e in curva 9) senza riuscirci, con il passare dei giri il campione olandese ha cominciato a costruire il suo vantaggio, quantificabile intorno ai due secondi nella prima fase di gara disputata con gomme medie a conferma del buon comportamento di tale mescola sulla SF-23 di Leclerc, salvo poi andare ad aumentare progressivamente una volta che entrambi i piloti sono passati alla gomma dura (con cui la RB19 ha evidenziato un maggior feeling) fino a toccare i 28 secondi nel corso del 43°giro, tornata che ha visto Verstappen fermarsi ai box per la seconda sosta, in cui ha montato un nuovo set di gomme dure.
Tornato in pista con poco più di cinque secondi di vantaggio su Leclerc, Verstappen ha ricominciato progressivamente ad ampliare il proprio gap, chiudendo la gara come già detto con 17”993 sul pilota monegasco della Ferrari e togliendosi la soddisfazione di compiere nel corso del 45°giro il giro più veloce con il tempo di 1’26”993.


Un dominio, quello di Verstappen, al momento inarrestabile, e figlio della simbiosi tra un’ottima monoposto del calibro della RB19 (validamente progettata da un genio del calibro di Adrian Newey) e il talento del campione olandese, capace di fare la differenza, con gli avversari chiamati a fare gli straordinari nella lunga pausa invernale per provare in qualche modo a riavvicinarsi alla Red Bull in vista dell’avvio della stagione 2024.

Restando in casa Red Bull, bisogna sottolineare la buona gara di Sergio Perez, che dal nono posto in griglia è riuscito a risalire fino alle primissime posizioni, diventando di fatto arbitro nella lotta per il secondo posto al titolo costruttori tra Mercedes e Ferrari in virtù della penalità inflittagli dalla Direzione Gara.
Se al via il pilota messicano perde la posizione a beneficio della Mercedes di Lewis Hamilton scendendo in decima posizione, già nel corso del terzo giro in curva 5 Checo riesce a trovare il sorpasso ai danni dell’eptacampione del mondo inglese risalendo al nono posto, che diventerà poi ottavo dopo il sorpasso ai danni dell’Alpine di Pierre Gasly, avvenuto in curva 9 nel corso del dodicesimo giro.
Fermatosi ai box per effettuare la prima sosta ed approfittando dei pit stop di altri piloti, Perez risale così nel corso del 24°giro al settimo posto, che diventerà poi sesto nel corso della tornata successiva che vedrà il pilota messicano superare l’Aston Martin di Fernando Alonso, con Checo che poi salirà al quinto posto superando la McLaren di Oscar Piastri in curva 6 nel corso del 29°giro.
A questo punto Perez mette nel mirino la quarta posizione della McLaren di Lando Norris, ed è abile a seguire una strategia diversa rispetto a quella portata dal giovane pilota inglese del team di Woking: se Norris decide di fermarsi per la seconda sosta nel corso del 34°giro (imitato da Russell nel corso del 35°giro e da Leclerc nel corso del 36°giro), Perez decide invece di allungare il proprio stint, con l’obiettivo di avere una gomma dura più fresca per il finale di gara, fermandosi nel corso del 43°giro. Entrato in zona DRS nel corso del 46°giro, Perez proverà l’attacco in curva 6 finendo però per toccare piuttosto leggermente la McLaren di Norris, il quale taglia la chicane, mantenendo la quarta posizione.

Un contatto, quello tra Norris e Perez, simile a tanti altri che nel corso della stagione la Direzione Gara ha lasciato correre, ma che in questo caso viene investigato, con gli stewards che infliggono al pilota messicano della Red Bull cinque secondi di penalità.

Nonostante la penalità, Perez nel corso del 55°giro riuscirà a salire al terzo posto superando la Mercedes di George Russell, con Leclerc che per consentire alla Ferrari di conquistare il secondo posto in Classifica Costruttori non esita a lasciarsi passare dal pilota messicano, con l’auspicio che la sua scia possa aiutare Perez a guadagnare quei 5 secondi necessari per mantenere la posizione nei confronti del giovane pilota della Mercedes.
Purtroppo la strategia di Leclerc (che avrebbe favorito non solo Perez ma anche la Ferrari in ottica Classifica Costruttori) non va a buon fine, con il pilota messicano che taglia il traguardo in seconda posizione con un vantaggio di poco superiore al secondo nei confronti del ferrarista e di 3”4 nei confronti di Russell, insufficiente per mantenere il terzo posto, con Checo che viene così retrocesso al quarto posto.

Intervistato da Sky, Perez ha dichiarato di essersi totalmente affiancato a Norris, non avendo il pieno controllo della macchina in curva, di essersi toccato con il pilota McLaren in quanto ruota a ruota, e di ritenere la penalità ingiusta.
Nel dopo gara il pilota messicano è stato convocato dai commissari per averli definiti in un team radio “una barzelletta, non al livello della Formula 1”. Perez si è scusato con i commissari stessi per le dichiarazioni rilasciate via radio sulla foga del momento, non immaginando potessero venir trasmesse in televisione. I commissari hanno accettato le scuse del pilota messicano, infliggendogli solamente un warning formale.

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