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Max Verstappen (complice il ritiro per incidente del compagno di squadra Sergio Perez) conquista il suo terzo titolo mondiale piloti consecutivo grazie al secondo posto finale al termine della Sprint vinta da Oscar Piastri (McLaren), con Lando Norris terzo
© Getty Images
Una gara speciale. La Sprint del Gp del Qatar passerà alla storia per esser stata la prima gara Sprint ad aver assegnato il titolo mondiale, in virtù del secondo posto finale di Max Verstappen (Red Bull) e del contemporaneo ritiro di Sergio Perez, al termine di una corsa che ha evidenziato l’ottimo feeling della McLaren sul circuito di Lusail (come dimostra la vittoria di Oscar Piastri e il terzo posto di Lando Norris), ma anche la grande intelligenza tecnico-tattica del neo tre volte campione del mondo olandese. Resosi conto che difficilmente avrebbe potuto lottare per la vittoria della Sprint con Piastri, Verstappen ha preferito portare a casa la certezza del titolo piloti, non esitando comunque a far registrare il giro più veloce (1’25”604 nel corso del 17°giro), in attesa nella gara domenicale di poter festeggiare il titolo iridato appena conquistato con una vittoria (decisamente alla sua portata, visto che Max partirà dalla pole position, mentre Piastri e Norris partiranno rispettivamente dal sesto e dal decimo posto in griglia).
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Un titolo mondiale, il terzo di Verstappen, arrivato con sei gare (e due Sprint ) di anticipo rispetto al termine della stagione, e che rappresenta la perfetta combinazione tra colui che ad oggi rappresenta il migliore pilota nella massima serie motoristica, la monoposto più efficiente aerodinamicamente parlando (la RB19) e un’eccellente power unit, come quella Honda. Non deve quindi stupire se al termine della Sprint, intervistato da Sky, Verstappen abbia voluto mettere in evidenza proprio questo aspetto, sostenendo di guidare la macchina più competitiva della griglia, frutto del lavoro di tantissime persone che lavorano in fabbrica e che rendono possibili le vittorie in pista, senza al contempo dimenticare del lavoro di Honda, capace di produrre un motore così potente, e di cui il tre volte campione olandese ha dichiarato di essere molto fiero.
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