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F1 Giappone: Verstappen in pole, McLaren seconda forza© Getty Images

F1 Giappone: Verstappen in pole, McLaren seconda forza

Il campione olandese della Red Bull conquista la pole position del Gp del Giappone davanti alle McLaren di Oscar Piastri e di Lando Norris. Ferrari quarta e sesta con Leclerc e Sainz

23.09.2023 ( Aggiornata il 23.09.2023 19:46 )

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Dimostrare a tutti che quello di Singapore era solo un passo falso. In Giappone Max Verstappen sin dalle prove libere del venerdì su una pista come quella di Suzuka che ben si sposa con le caratteristiche tecniche della sua RB19 non ha esitato a dare uno strappo nei confronti della concorrenza, arrivando a sancire una volta di più tutta la sua superiorità in occasione delle Qualifiche, dove ha conquistato la pole position con oltre mezzo secondo di vantaggio sui rivali più immediati. 1’28”877: questo il tempo fatto registrare dal due volte campione del mondo olandese, capace di fare la differenza con la sua RB19 sopratutto nel primo settore, e in particolare nello snake che va dalla curva 2 alla curva 7 in cui si è visto non solo tutto il talento di Verstappen, ma anche e sopratutto tutta l’eccellente efficienza aerodinamica della Red Bull, capace di percorrere l’intera successione di curve veloci in piena scioltezza, senza dover apportare delle correzioni al volante, a conferma dell’impeccabile bilanciamento della sua monoposto in quel tratto di pista.

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Nel secondo e terzo settore Verstappen (sopra raffigurato nel corso della FP3) ha girato in tempi quasi simili a quelli dei principali avversari, ma quell’impeccabile primo settore (capace di fargli guadagnare a seconda della monoposto rivale dai due ai quattro-cinque decimi) alla fine è stato decisivo per assicurargli la sua nona pole position stagionale (la seconda consecutiva a Suzuka, considerando anche quella dello scorso anno). Non solo: grazie alla pole odierna sale a quota 29 nella Classifica delle pole di tutti i tempi, agganciando al nono posto l’indimenticabile campione argentino Juan Manuel Fangio.

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Per un Verstappen capace di fare la differenza nel primo settore con la sua Red Bull e di conquistare una meritatissima pole position per quanto visto in pista, dobbiamo registrare all’interno del team austriaco anche il quinto posto di Sergio Perez. Il pilota messicano (staccato di 773 millesimi) ha fatto quello che ha potuto per poter raggiungere la seconda fila senza però riuscirci, a conferma che aldilà del valore della RB19 sul circuito di Suzuka ci sia tanto anche di Verstappen nella pole conquistata nella giornata odierna, con Checo che ha però la possibilità di potersi rifare in gara, vista la sua abilità nel gestire correttamente le gomme nel corso del Gp, e che può quindi candidarsi a un posto sul podio, con le McLaren e la Ferrari di Leclerc probabili sfidanti.

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Alle spalle di Verstappen, in seconda e terza posizione troviamo le McLaren di Oscar Piastri (sopra raffigurato nel corso della FP3) e di Lando Norris, con la MCL60 che grazie al pacchetto di aggiornamenti introdotto lo scorso weekend a Singapore sulla monoposto di Norris (e disponibile da questa gara anche sulla macchina di Piastri) e in virtù di un assetto caratterizzato da un maggior carico aerodinamico è la macchina che perde meno nel primo settore nei confronti di Verstappen, con un distacco che si aggira sui due-tre decimi, accusando al contempo altri due-tre decimi tra secondo e terzo settore. Bisogna inoltre dare atto a Piastri (a cui recentemente la McLaren ha esteso il proprio contratto fino al termine della stagione 2026) al suo debutto a Suzuka non solo di essere riuscito a conquistare per la prima volta una prima fila in Formula 1 (l’ultima volta che il pilota australiano era partito in prima fila era stato nel 2021 in Formula 2 nel Gp di Abu Dhabi), ma anche di aver battuto il più esperto compagno di squadra Lando Norris, più lento rispetto a Piastri di 27 millesimi e che domenica in gara darà di tutto per poter bissare il podio conquistato una settimana fa a Singapore.

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Un po' più in difficoltà rispetto a Monza e a Singapore (seppur in crescita rispetto alla prima parte di stagione) è apparsa la Ferrari, con il sopra raffigurato Charles Leclerc quarto (staccato di 665 millesimi dalla pole di Verstappen) e Carlos Sainz Jr sesto (staccato di 973 millesimi dalla vetta). Se nel secondo e terzo settore le prestazioni di Leclerc e di Verstappen sostanzialmente si equivalgono (con pochi millesimi a favore del campione olandese della Red Bull in entrambi i settori), è nel primo settore (e in particolare all’altezza dello snake) che la SF-23 sembra accusare le sue maggiori difficoltà, denotando con massimo carico laterale una perdita di stabilità in appoggio sul retrotreno. Una problematica purtroppo immaginabile, viste le carenze di base della monoposto, che la squadra ha provato per quanto possibile a limitare, riuscendoci solo in parte. In questo scenario, positivo si è rivelato essere il debutto del nuovo fondo (testato nella FP1 da Leclerc, ed adottato nella FP2 anche da Sainz, con entrambi i piloti che poi lo hanno promosso), con Leclerc tornato a brillare presumibilmente grazie a un assetto maggiormente sovrasterzante rispetto alle gare precedenti, alla luce del fatto che una pista come Suzuka richiede un assetto che predilige un bilanciamento mirato più verso l’anteriore, visto quanto l’anteriore stesso sia particolarmente sollecitato sulla pista nipponica.

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In questa situazione è ovvio che a soffrirne di più sia il pilota che predilige più una macchina sottosterzante quale i Carlos Sainz Jr (sopra raffigurato nel corso della FP3 e reduce dalle pole di Monza e Singapore), che salvo la FP1 che lo aveva visto chiudere in seconda posizione alle spalle di Verstappen, nelle successive sessioni di libere così come in qualifica ha regolarmente chiuso alle spalle di Leclerc, facendo un po' più di fatica non solo nello snake, ma in parte anche nelle altre parti del circuito rispetto al compagno di squadra monegasco.

Tornando alle qualifiche, bisogna anche dire che in casa Ferrari un po' si recrimina (alla luce anche degli 84 millesimi che separano la prima fila della McLaren di Piastri dal quarto posto di Leclerc) per il doppio set di gomme soft nuove usato in Q1 sia con Sainz che con Leclerc in seguito all’esposizione della bandiera rossa in seguito all’incidente della Williams di Sargeant, ma, con il senno di poi, non è detto che qualcosa sarebbe cambiato.
Se entrambi i piloti Ferrari al termine delle qualifiche hanno ammesso che il primo settore era il tratto dove la macchina soffriva maggiormente, diversa è la loro visione in ottica gara. Se secondo Sainz sarà difficile per la Rossa battere non solo la Red Bull ma anche e sopratutto le McLaren (al livello di Red Bull nel primo settore a detta del pilota spagnolo, mentre sul dritto e le curve veloci è la SF-23 ad essere più veloce), secondo Leclerc (e il Team Principal Frederic Vasseur) battere le McLaren è possibile (dando per scontata la vittoria di Verstappen).

Bisogna anche dire che per un momento il quarto posto di Leclerc è rimasto in bilico alla luce dell’investigazione nei confronti del pilota monegasco della Ferrari (e dei piloti Alfa Romeo Valtteri Bottas e Guanyu Zhou) per non aver rispettato il tempo minimo di percorrenza del giro di formazione, fissato tra le due linee di Safety Car in 1’54”, girando più lentamente.


Successivamente, però, i commissari, come emerge dal comunicato sotto pubblicato, hanno esaminato attentamente i dati di marshalling/posizionamento, i dati di cronometraggio, le telecamere di bordo e le telecamere a circuito chiuso, arrivando alla conclusione che sia Leclerc che i due piloti Alfa sono rimasti alla velocità necessaria o superiore per rimanere al di sotto di 1:54:0 in buona parte del circuito, salvo poi dover rallentare in alcuni tratti (e/o spostarsi lateralmente ai lati della pista) per fare passare quattro o più piloti impegnati nel loro tentativo lanciato dando loro pista libera senza ostacolarli. Alla luce di tutto questo, i commissari hanno potuto dimostrare che sia Leclerc che i piloti Alfa (eliminati in Q1, con Bottas 16° e Zhou 19°) non hanno guidato lentamente volutamente, senza così procedere ad ulteriori azioni.

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In settima e ottava posizione troviamo le Mercedes di Lewis Hamilton (sopra raffigurato nel corso della FP3) e di George Russell, che conquistano l’intera quarta fila ribadendo le difficoltà già emerse nel corso delle libere, con la W14 che è sembrata soffrire sopratutto nel primo settore, accusando comunque un po' di distacco anche negli altri settori.

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A chiudere la top 10 troviamo in nona posizione l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda (sopra raffigurato in FP3, che festeggia con l’accesso in Q3 il rinnovo contrattuale che lo vedrà correre anche il prossimo anno nel team di Faenza al fianco di Daniel Ricciardo, anch’egli riconfermato per il 2024), apparsa competitiva nei primi due settori della pista salvo soffrire un po' nell’ultimo settore al termine di una qualifica che ha visto Liam Lawson (undicesimo in griglia) mancare l’accesso in Q3 per soli 43 millesimi, a beneficio dell’Aston Martin di Fernando Alonso (decimo), con l’AMR23 apparsa piuttosto performante nel primo settore, salvo poi perdere parecchio negli altri settori (sopratutto nel secondo).

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