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F1 Sakhir: Russell a soli 26 millesimi dalla pole di Bottas© Getty Images

F1 Sakhir: Russell a soli 26 millesimi dalla pole di Bottas

George Russell (al debutto con la Mercedes come sostituto di Lewis Hamilton, positivo al Covid) conquista il secondo posto nelle Qualifiche del Gp del Sakhir arrivando a soli 26 millesimi da Valtteri Bottas (alla quinta pole stagionale). Terzo Max Verstappen su Red Bull, quarto un ottimo Charles Leclerc su Ferrari.

05.12.2020 ( Aggiornata il 05.12.2020 22:20 )

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La conferma di un grande talento. La Mercedes conquista anche nel Gp del Sakhir l’ennesima prima fila stagionale, ma a brillare è la stella di George Russell (chiamato d’urgenza dal Team Principal Toto Wolff in seguito alla positività al Covid del sette volte campione del mondo Lewis Hamilton), capace di arrivare a soli 26 millesimi dalla pole fatta registrare dal compagno di squadra Valtteri Bottas a bordo di una monoposto (la W11) di fatto diversa dalla sua Williams (ad eccezione della power unit), scoperta solamente in occasione delle tre sessioni di prove libere.

La prima criticità riscontrata nel salire a bordo della monoposto campione del mondo da parte del 22enne pilota inglese di King’sLynn è stata quella di adattarsi alla scocca pensata per Hamilton (alto 1.74 metri contro 1.85 metri di Russell). Non essendoci abbastanza tempo per poterla rifare, Russell (uno dei piloti più alti del Circus) è stato costretto ad adattarvisi al meglio entrandoci a fatica (costretto a guidare un po' più piegato in avanti per evitare che le spalle non toccassero il poggiatesta) e a indossare un numero di scarpa più basso (il 44) rispetto a quello abitualmente utilizzato (45). L’altra criticità è stata rappresentata dall’apprendere in poco tempo un nuovo stile di guida, necessario per sfruttare al massimo la Mercedes W11, decisamente differente da quello che richiedeva la Williams FW43. Ecco quindi che alla fine le tre sessioni di prove libere sono state a dir poco propedeutiche per il giovane Russell per imparare al meglio a guidare la W11, riuscendo ad arrivare a soli 26 millesimi da chi la W11 la conosce piuttosto bene come Valtteri Bottas.

Se è vero che con questo secondo posto si interrompe in Sakhir la striscia positiva di 36 qualifiche consecutive che vedeva sempre Russell stare davanti al rispettivo compagno di squadra sul giro secco, è altrettanto vero però che proprio questo secondo posto ha ribadito una volta di più tutto il valore del 22enne pilota di King’s Lynn, penalizzato non poco dalla scarsa competitività della Williams.

In questo scenario, è dunque Valtteri Bottas a conquistare la pole position del Gp del Sakhir (53”377), penultima prova del Mondiale 2020 di Formula 1, svolgendo a pieno i suoi compiti di caposquadra (per via dell’assenza forzata di Hamilton) ed entrando a pieno titolo nella storia della Formula 1 come il primo poleman ad aver effettuato un giro sotto il minuto, abbattendo il primato ottenuto da Niki Lauda il 6 Luglio 1974, quando il campione austriaco alla guida della Ferrari 312 B3-74 aveva ottenuto la pole position del Gp di Francia sul circuito di Digione con il tempo di 58”05.

La Mercedes grazie alla dodicesima prima fila stagionale può sicuramente puntare alla vittoria (a maggior ragione tenendo conto che sia Bottas (alla quinta pole stagionale) che Russell saranno gli unici nella top 10 in griglia a partire con gomme medie), ma non dovrà assolutamente sottovalutare la Red Bull, e in particolare Max Verstappen, terzo a soli 56 millesimi dalla vetta.

Anche questa sera il pilota olandese ha dimostrato sull’inedito layout esterno del circuito del Sakhir tutto il suo valore, e per la gara di domani potrà contare non solo sul vantaggio di grip che la gomma morbida è in grado di assicurare alla partenza, ma anche e sopratutto sull’ottimo passo gara (anche migliore rispetto alla Mercedes) intravvisto nel corso della FP2 del venerdì, che lo rende senza ombra di dubbio uno dei favoriti per la vittoria, anche alla luce del pregevole rendimento fornito dalla power unit Honda.
Fuori dalla top 10 Alexander Albon: il pilota anglo-thailandese si era piuttosto ben comportato nel corso del weekend, ma al momento del tirare le somme in qualifica i 379 millesimi rimediati in Q2 nei confronti di Verstappen non sono stati sufficienti per approdare in Q3.

Chi può essere senza ombra di dubbio considerato come il pilota di giornata in qualifica è sicuramente Charles Leclerc, autore di un vero e proprio miracolo con la sua Ferrari. Costretto a saltare nella giornata di ieri quasi l’intera FP2 dopo la rottura del semiasse posteriore sulla sua monoposto nel corso del primo tentativo lanciato, il pilota monegasco oggi in qualifica è stato a dir poco perfetto, realizzando nell’unico tentativo a disposizione in Q3 con gomme soft nuove un tempo di tutto rispetto (53”613), che lo posiziona a 236 millesimi dalla pole di Bottas in quarta posizione. Impossibile fare meglio con la sua SF-1000, su cui era stata adottata una configurazione aerodinamica piuttosto scarica al fine di trovare più velocità possibile. Il difficile viene però adesso, con Charles che si presenterà alla corsa di domani senza una vera e propria simulazione gara (se escludiamo le due tornate effettuate sul finire della FP3 odierna), su una pista però che il pilota monegasco ha dimostrato di apprezzare, in quanto simile a quelle dei Kart.
L’altra faccia della medaglia in casa Ferrari viene da Sebastian Vettel, ancora una volta eliminato in Q2 con il tredicesimo tempo (54”175), e apparso in difficoltà nel gestire il retrotreno della sua monoposto, nonostante che, a differenza di Leclerc, il campione tedesco avesse optato per un assetto aerodinamico più carico. Bisogna anche dire, però, che Sebastian è stato costretto a montare sulla sua Rossa numero 5 la power unit usata nella giornata del venerdì, perché quella più fresca (normalmente montata per effettuare FP3, qualifiche e gara) ha accusato un problema sul finire della FP3, per cui cautelativamente in casa Ferrari per evitare di punzonare una nuova power unit (perdendo così come minimo 10 posizioni in griglia) è stato deciso di montare il motore del venerdì, con più Km sulle spalle.

Dietro alle due Mercedes di Bottas e di Russell in prima fila, e al duo Verstappen-Leclerc in seconda fila, in terza fila troviamo la Racing Point di Sergio Perez, quinto ed autore di una buona qualifica, e l’Alpha Tauri di Daniil Kvyat, che si toglie la soddisfazione di battere un deludente Pierre Gasly (nono) in un weekend in cui il team di Faenza si è fino a questo momento molto ben comportato, risultando quasi sempre nella top 5, o appena poco sotto. Se è vero che il futuro di Kvyat sembra essere sempre più lontano dalla Formula 1 e dall’Alpha Tauri (a maggior ragione dopo l’assegnazione a Yuki Tsunoda della Superlicenza), è altrettanto vero, però, che il pilota russo dopo esser stato protagonista negativo del Gp del Bahrain la scorsa settimana (essendo coinvolto sia nel contatto che ha generato il terribile incidente occorso a Grosjean, sia nel cappottamento della Racing Point di Lance Stroll, qualificatosi oggi decimo), questo weekend potrebbe avere l’occasione giusta per far emergere tutto il suo potenziale. Gasly permettendo.

Scorrendo la classifica, da registrare le prove opache della Renault (settima con Ricciardo e undicesima addirittura con Ocon, il quale nelle libere si era invece molto ben comportato come dimostra il quarto posto conquistato in FP2 e FP3) e della McLaren (ottava con Sainz, quindicesima con Norris, in seria difficoltà a trovare un giro pulito a causa del traffico in pista), dalle quali era lecito aspettarsi decisamente di più. Da sottolineare, invece, il buon 14° tempo di Antonio Giovinazzi, con il pilota di Martina Franca che non solo sulla pista del Sakhir eguaglia la sua miglior qualifica stagionale ottenuta in Germania, ma sopratutto consente all’Alfa Romeo di poter approdare in Q2, con il compagno di squadra Kimi Raikkonen penultimo a sandwich tra i due esordienti Jack Aitken (18° con la Williams), e Pietro Fittipaldi (ultimo con la Haas), e pertanto eliminato già in Q1.

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