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Mercedes e il sesto titolo Costruttori consecutivo© Getty Images

Mercedes e il sesto titolo Costruttori consecutivo

Grazie alla vittoria di Valtteri Bottas e al terzo posto di Lewis Hamilton la Mercedes conquista in Giappone il sesto titolo Costruttori consecutivo, andando così ad emulare il record conseguito dalla Ferrari dal 1999 al 2004.

13.10.2019 ( Aggiornata il 13.10.2019 16:20 )

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Il primo verdetto ufficiale della stagione. In attesa che Lewis Hamilton festeggi il suo sesto titolo in carriera in occasione della prossima gara in programma tra due settimane in Messico, a Suzuka è la Mercedes a far festa, grazie alla vittoria del Gp del Giappone ad opera di Valtteri Bottas e al contemporaneo terzo posto di Lewis Hamilton, che consentono al team tedesco di conquistare il suo sesto titolo Costruttori consecutivo. Un risultato, questo, che non solo ribadisce una volta di più il dominio della Mercedes nell'era turbo-ibrida della Formula 1, ma che consente al contempo alla squadra guidata da Toto Wolff di emulare il record di sei titoli Costruttori consecutivi, conseguiti fino ad oggi solo ed unicamente dalla Ferrari dal 1999 al 2004 compresi.
Un risultato, quello ottenuto oggi dalla Mercedes, che se vogliamo è anche il frutto di quanto raccolto durante tutto il Mondiale, con la Ferrari che solamente dopo la pausa estiva è riuscita seriamente a impensierire il team campione del mondo, riuscendo una volta per tutte a risolvere quei problemi di carico aerodinamico che hanno condizionato in maniera piuttosto pesante la prima parte di campionato. Un risultato, quello Mercedes, che alla vigilia tutti davano per scontato, a maggior ragione dopo l'ottimo ritmo visto sia sul giro secco che sul passo gara durante le libere del venerdì. Alla fine il titolo è arrivato, ma sopratutto grazie all'ottimo scatto al via di Valtteri Bottas, risultato decisivo. La gara, per come si erano messe le qualifiche, avrebbe potuto prendere un'altra direzione, trasformando una vittoria annunciata della Mercedes in un'amara delusione. O meglio, in un'alba Rossa.

Le qualifiche (disputate nella mattinata nipponica (le 3 di mattina ora italiana) per via del sopraggiungere nella giornata di ieri del tifone Hagibis avevano infatti visto a sorpresa un'intera prima fila Ferrari con Sebastian Vettel in pole position (1'27”064) e record della pista, seguito da Charles Leclerc (1'27”253), e con le Mercedes ad occupare l'intera seconda fila con Valtteri Bottas (1'27”293) davanti a Lewis Hamilton (1'27”302), con la Red Bull-Honda di Max Verstappen quinta (1'27”851), decisamente più staccata dai primi e a pari tempo con il compagno di squadra Alexander Albon, sesto solo per aver ottenuto il tempo dopo Verstappen.
Una situazione, questa, che andava così a confermare quelle voci che volevano la Ferrari in modalità di risparmio motore nella giornata di venerdì, e con la Mercedes trovatasi a sorpresa in seconda fila, con il Team Principal Toto Wolff a sostenere sulla griglia di partenza che le possibilità di vittoria per i suoi uomini erano comprese tra il 20 e il massimo 25%. Mai però dare nulla per scontato in Formula 1, e la partenza del Gp del Giappone lo dimostra in maniera a dir poco inequivocabile.

Allo spegnimento dei semafori, infatti, succede quello che non ti aspetti, con Sebastian Vettel che si muove in maniera quasi impercettibile poco prima dello spegnimento dei semafori (e comunque nella tolleranza consentita, come verrà specificato in seguito dalla Federazione), e che di conseguenza al via sbaglia il tempo della partenza, al pari di Charles Leclerc e di Lewis Hamilton, quest'ultimi però sul lato più sporco della pista. Chi invece non sbaglia nulla è Valtteri Bottas, che conferma una volta di più di avere degli ottimi riflessi al via (come già occorso nel 2017 in Russia e sopratutto in Austria) superando con decisione la Rossa di Vettel e prendendo così la testa della corsa. In contemporanea a ciò, Verstappen grazie a un'ottima partenza riesce a salire in terza posizione superando al via prima Hamilton e poi Leclerc, ma la sua gioia dura poco: all'altezza della prima curva il giovane pilota olandese della Red Bull viene toccato da Leclerc, finendo così fuoripista.

Verstappen è così costretto a ripartire dal fondo salvo poi ritirarsi nel corso del 14° Giro a causa dell'inguidabilità della sua monoposto per via dei danni riportati nel contatto. Per quanto riguarda Leclerc, il giovane pilota monegasco dopo esser stato costretto al termine del secondo giro a fermarsi ai box per cambiare l'ala anteriore (decisione, questa, imposta dalla Federazione, visto che il pilota non voleva assolutamente fermarsi), sarà poi protagonista di una gara di rimonta che lo vedrà concludere in sesta posizione, salvo poi a fine gara vedersi comminare 5 secondi di penalità (e due punti sulla patente) per aver innescato il contatto con Verstappen e ulteriori dieci secondi per aver guidato in maniera poco sicura (per via del mancato stop ai box al termine del primo giro per sostituire l'ala, i cui detriti nel corso del giro successivo hanno staccato lo specchietto anteriore destro sulla Mercedes di Lewis Hamilton, che lo seguiva), con la Ferrari multata di 25.000 Euro.

In tutta questa situazione venutasi a creare nelle prime fasi di gara alla fine è stato Valtteri Bottas a fare la differenza, riuscendo una volta preso al via la testa della gara a dare un ritmo assolutamente insostenibile per la Ferrari di Sebastian Vettel oltre ad un'ottima gestione gomme, confermando così quanto visto nella simulazione di passo gara nella FP2 di venerdì. Ben presto si è così capito come la lotta per la vittoria fosse solamente tra lui e il compagno di squadra Hamilton, inizialmente favorito dalla strategia Mercedes di far effettuare a Bottas una sosta in più rispetto a lui. Una scelta, questa, che alla fine non sarebbe stata giusta nei confronti del pilota finlandese dopo l'ottima prima parte di gara svolta, e così nel corso del 43° Giro il team campione del mondo decide di far effettuare anche ad Hamilton la seconda sosta, dando così modo a Bottas di tornare in testa andando così a vincere la gara, e mettendo a disposizione del cinque volte campione del mondo inglese le gomme Soft, dando per scontato una volta tornato in pista subito dietro alla Ferrari di Sebastian Vettel un sorpasso ai danni della Rossa.

Alla fine non sarà così. Hamilton proverà in tutti i modi a superare il campione tedesco, ma in quei dieci giri finali (nove dopo la decisione della Federazione di considerare come ordine di arrivo la classifica al termine del 52° Giro, e non al termine del 53° per via della esposizione anticipata sui pannelli luminosi della bandiera a scacchi) il campione tedesco della Ferrari sarà protagonista di un finale di corsa assolutamente generoso riuscendo con una Rossa più debole sul passo gara a sfruttare la forza della SF90 sul dritto, e riuscendo bene a difendersi sul tratto misto (dove non è possibile superare).

Scorrendo la classifica (solo cinque i piloti a pieni giri), da sottolineare il quarto posto di Alexander Albon: un risultato sicuramente positivo per il pilota anglo-thailandese ( e che rafforza le sue quotazioni in Red Bull per il prossimo anno), ma che al contempo rappresenta una forte delusione per la Honda, che nella gara di casa aspirava a migliori risultati.
Per quanto riguarda la lotta per il quarto posto nel Mondiale Costruttori la McLaren fa un ulteriore passo in avanti con Carlos Sainz Jr, quinto, davanti alla Renault di Daniel Ricciardo, arrivato sul traguardo settimo (e salito poi al sesto posto in virtù della doppia penalizzazione di Leclerc), che ha potuto sfruttare il prezioso aiuto del compagno di squadra Hulkenberg (decimo) che lo ha lasciato passare quando era più veloce. Punti anche per la Toro Rosso di Pierre Gasly (ottavo) e per la Racing Point di Sergio Perez (nono), nonostante i due si fossero toccati nel corso del 53° e ultimo giro, e il pilota messicano fosse andato a sbattere contro le barriere.
Avendo la Direzione Gara esposto per errore la bandiera a scacchi al termine del 52° Giro, Perez può così ottenere a sorpresa dei punti importantissimi in ottica Classifica Costruttori.

In Classifica Piloti Hamilton resta in testa con 338 punti, seguito da Bottas a quota 274. Leclerc resta in terza posizione con 221 punti, seguito dal duo Vettel-Verstappen, a quota 212. In sesta posizione sale Sainz con 76 punti, seguito da Gasly (73), Albon (64), Ricciardo (42), Hulkenberg e Norris (35).

In Classifica Costruttori la Mercedes conquista il suo sesto titolo con 612 punti, seguita dalla Ferrari con 433 punti. Terza è la Red Bull con 323 punti, seguita da McLaren (111), Renault (77), Toro Rosso (59), Racing Point (54), Alfa Romeo (35), Haas (28) e Williams (1).

Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 27 Ottobre, con il Gp del Messico con diretta serale su SKY e successiva differita in chiaro su TV8.

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