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McLaren e la ritrovata motorizzazione Mercedes© Getty Images

McLaren e la ritrovata motorizzazione Mercedes

La scuderia di Woking e il team campione del mondo hanno sottoscritto un accordo pluriennale che prevede la fornitura di power unit Mercedes al team inglese dal 2021 fino al termine della stagione 2024, riproponendo di fatto una partnership capace di vincere tra il 1998 e il 2008 ben tre Mondiali Piloti e due titoli Costruttori.

02.10.2019 ( Aggiornata il 02.10.2019 14:18 )

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Tornare ad essere un top team. La McLaren in vista della rivoluzione regolamentare prevista a partire dal 2021 vuole tornare a recitare un ruolo di primo piano nella Formula 1 che verrà dopo l'ultimo quadriennio (2015-2018) piuttosto opaco, forte di una monoposto (la MCL35) rivelatasi aerodinamicamente migliore rispetto alle sue progenitrici, e potendo contare non solo su due piloti di valore quali Carlos Sainz Jr e il giovane talento inglese Lando Norris, ma anche sul prezioso contributo del nuovo Team Principal Andras Seidl. Tutto questo insieme di fattori ha portato il team di Woking (che dallo scorso anno può contare sulla power unit fornita dalla Renault) quest'anno addirittura a lottare per il quarto posto nel Mondiale Costruttori, riuscendo ad ottenere prestazioni decisamente migliori rispetto al team ufficiale Renault, ma questo in McLaren non basta. Il sogno neanche tanto celato è quello di poter tornare a lottare per il podio, o per una vittoria. Insomma, tornare ad essere un top team, come tante volte la squadra fondata nel 1963 dal pilota neozelandese Bruce McLaren ed attualmente diretta da Zak Brown (salito al timone del comando dopo l'addio forzato di Ron Dennis) lo è stato in passato. Da qui, la decisione di non rinnovare il contratto di fornitura delle power unit con Renault in scadenza a fine 2020, ma di ripristinare la storica partnership con Mercedes, con un accordo ufficializzato lo scorso fine settimana a Sochi, ma di cui le prime voci erano già cominciate a girare qualche settimana fa a Monza.

Un accordo pluriennale, quello con la casa della Stella a tre punte, che vedrà Mercedes fornire le proprie power unit al team McLaren a partire dal 2021 fino al termine della stagione 2024, con opzione ovviamente di rinnovo, e che consentirà agli appassionati e comunque anche ai nostalgici della Formula 1 di una volta di poter assaporare la ripresa di una partnership capace di regalare diverse emozioni nella storia del Circus.

Un rapporto, quello tra McLaren e Mercedes iniziato nel 1995 ma formalizzato sul finire della stagione 1994, quando entrambi i marchi erano alle prese con un momento piuttosto delicato: da una parte il team di Woking, approdato alla motorizzazione Peugeot dopo l'anno di motori Ford sovvenzionato dalla Honda, vede le sue aspettative di vittoria venir meno per via della minore competitività del motore francese; dall'altra il motorista tedesco è alle prese con la crisi della Sauber che non riesce a replicare la promettente stagione d'esordio 1993, con la scuderia elvetica in seria difficoltà anche nel trovare uno sponsor. Da qui la volontà di unire entrambi i propri sforzi, sperando di superare insieme questa fase così delicata.
Se all'inizio questo rapporto non porterà risultati particolarmente significativi, le prime vittorie arrivate nel 1997 (Australia ed Italia con Coulthard, Jerez con Mika Hakkinen) associate ai primi podi, sono l'inizio di una fase che grazie all'approdo a Woking di Adrian Newey a fine 1997 e alla scelta di passare alle gomme Bridgestone (invece di usare ancora per un anno le gomme Goodyear) portano la McLaren tra il 1998 e il 1999 a conquistare due titoli Mondiali consecutivi con Mika Hakkinen e un titolo Costruttori nel 1998. Un'emozione, quella del Titolo piloti, che il binomio McLaren-Mercedes ripeterà nel 2008 con Lewis Hamilton. Un rapporto, quello tra McLaren e Mercedes, che ha visto alti ma anche bassi, con alcune stagioni (quelle ad esempio comprese tra il 2001 e il 2006) condizionate o dalla scarsa competitività della monoposto, o dalla minore affidabilità del motore Mercedes, con il motorista tedesco che, dopo aver acquistato nel corso degli anni alcune quote della stessa McLaren, sul finire del 2009 decide di tornare ad avere un proprio team in Formula 1 (dopo il biennio 1954-55) acquistando la Brawn Gp dominatrice della stagione 2009 e, restituendo al team di Woking le quote precedentemente acquisite.
Dal 2010 Mercedes continuerà a mettere a disposizione i propri motori oltre al proprio team anche alla McLaren, ma il rapporto comincia man mano ad essere sempre più distaccato, fino alla decisione nel Marzo 2013 da parte dell'allora Presidente McLaren Ron Dennis di riproporre a partire dalla stagione 2015 quella storica partnership con Honda, capace di conquistare tra il 1988 e il 1991 ben quattro Titoli Piloti consecutivi (3 con Senna nel 1988,1990 e 1991, e 1 con Prost nel 1989) e altrettanti Titoli Costruttori, mettendo così fine al binomio con Mercedes al termine della stagione 2014.

Una scelta che, con il senno di poi, si rivelerà fallimentare: non solamente Honda non era ancora pronta per poter garantire una power unit fin da subito competitiva per il team di Woking, ma l'eccessiva pressione di vincere messa al motorista nipponico dalla scuderia inglese porterà non solo un triennio caratterizzato da seri problemi di affidabilità sul fronte power unit (in particolare nel 2015 e nel 2017), ma anche a uno scambio di motorizzazione a partire dal 2018, che porterà McLaren ad adottare la motorizzazione Renault precedentemente messa a disposizione della Toro Rosso e al contempo lo junior team Red Bull con sede a Faenza a poter contare sulla motorizzazione nipponica. Un motore, quello Honda, che, come la storia attuale ci insegna, grazie alla possibilità di poter lavorare senza eccessiva pressione lo scorso anno con Toro Rosso, ha consentito alla Red Bull (che da quest'anno lo utilizza) di Max Verstappen di poter ottenere la sua prima pole position in carriera (Gp Ungheria), due vittorie (in Austria e in Germania), e ben tre volte il giro più veloce (in Austria, Germania e in Ungheria).

Tornando al rinnovato binomio McLaren-Mercedes, c'è chi in questi giorni in seguito a questo accordo ha ipotizzato un vero e proprio ritorno al passato, con un addio della Mercedes alla Formula 1 come costruttore, rimanendo come motorista in primis del team di Woking. Ipotesi, questa, smentita dal Team Principal Mercedes Toto Wolff, il quale ha tenuto a chiarire in un'intervista rilasciata a Speedweek che la collaborazione con McLaren riguarderà solo e unicamente la fornitura di power unit, non avendo alcuna intenzione la Mercedes di lasciare il Circus. Non solo: lo stesso Wolff sostiene che nel 2021 ci potrà essere maggiore concorrenza tra le squadre, e il fatto oltre a Williams e Racing Point di poter avere anche un team in ascesa come la McLaren consentirà alla stessa Mercedes di poter avere un maggiore apprendimento sul fronte power unit. Una situazione, questa, che potrebbe dare un vantaggio al team campione del mondo, e che gli altri motoristi (Ferrari in primis, ma anche Honda e Renault) non devono sottovalutare. Non solo da un punto di vista politico (Mercedes diventerebbe così l'unico motorista a fornire le sue power unit a quattro delle dieci squadre partecipanti al Mondiale), ma anche e sopratutto sotto il profilo esclusivamente tecnico.

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