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F1 Germania: la vittoria di Verstappen e la rimonta di Vettel© LAPRESSE

F1 Germania: la vittoria di Verstappen e la rimonta di Vettel

Max Verstappen su Red Bull conquista il Gp di Germania al termine di una gara condizionata dal maltempo davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel e alla Toro Rosso di Daniil Kvyat. Hamilton (11°) risale al 9° posto dopo la penalità inflitta in serata alle due Alfa Romeo.

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Una gara pazza, di quelle che solo la pioggia e la pista bagnata sono in grado di assicurare. Come spesso capita in Formula 1, in questo tipo di occasioni è importante essere i più lucidi e i più razionali possibili evitando di prendersi troppi rischi, che alla fine potrebbero essere pagati a caro prezzo. Non stupisce così che alla fine nel weekend che doveva celebrare i 200 Gp della Mercedes in Formula 1 nonché i 125 anni della Stella a tre punte nel Motorsport a vincere sia stato il pilota che ha evidenziato nel corso dell'ultimo anno di aver raggiunto un certo grado di maturità e di esperienza al punto da finire salvo problemi tecnici buona parte dei Gp nelle prime cinque posizioni: stiamo parlando di Max Verstappen, alla sua seconda vittoria stagionale. Il pilota olandese della Red Bull anche oggi ha confermato le sue doti di guida sul bagnato già intravviste nel Gp del Brasile 2016 andando a costruire una vittoria assolutamente meritata nonostante una pessima partenza (quasi da fermo) che lo aveva portato a perdere ben due posizioni al via alle spalle di Hamilton (a beneficio della Mercedes di Bottas e dell'Alfa Romeo di Raikkonen), e a un testacoda di 360° effettuato con le gomme medie nel corso del 26° giro senza riportare danni, né perdere posizioni nell'arco di una gara pesantemente condizionata dal meteo, che ha portato le squadre nella loro totalità ad effettuare qualcosa come 78 pit stop e la Safety Car a scendere in pista ben quattro volte.

In condizioni particolari come quelle odierne vince chi ha concentrazione, magari associata a quel po' di esperienza che non fa mai male, e così chi esce veramente rinfrancato da Hockenheim è a sorpresa Sebastian Vettel, apparso svuotato (come dichiarato dallo stesso pilota tedesco al termine delle qualifiche nella giornata di ieri) per buona parte della gara sul bagnato, e, con la pista asciutta, tornato ad essere il pilota che abbiamo imparato ad apprezzare in questi anni. Se ad Hockenheim un anno fa Vettel perse gara e di fatto titolo iridato a favore di Hamilton aprendo il suo momento di crisi, quest'anno per una curiosa coincidenza è sembrato quasi che il destino abbia voluto restituire in parte al campione di Heppenheim quanto sottrattogli lo scorso anno. Allo stato attuale non siamo in grado di dire se Vettel anche nelle prossime gare sarà lo stesso pilota visto oggi sul finale di Gp, ma una cosa è certa: il Sebastian visto oggi è un pilota sicuramente ritrovato non solo nello spirito ma anche nella guida, e la sua esperienza di quattro volte campione del mondo potrà sicuramente tornare utile nel prosequio della stagione.

Una gara, quella disputata nel finale da Vettel, che al contempo deve rappresentare un importante segnale di conferma per la Rossa: su una pista sulla carta sfavorevole, sia con temperature alte, sia con il fresco, sia in parte con il bagnato (sopratutto con Leclerc) la SF-90 tutto sommato non è dispiaciuta. In una gara dove non sono state portate novità tecniche, importante è stato trovare un buon set-up, associato anche (secondo quanto si mormora nel paddock) a una modifica della sospensione anteriore, che avrebbe dato dei buoni risultati e sopratutto consentito alla Rossa di migliorare la gestione delle gomme, e in particolare il raggiungimento della corretta finestra di esercizio dei pneumatici stessi.

Solo così è possibile comprendere anche il rammarico in casa Ferrari per la gara di Leclerc, costretto al ritiro nel corso del 28° Giro, quando perdendo la macchina in fase di scalata, è uscito di pista nell'ultima curva (la 17) andando a toccare un cartellone pubblicitario della Mercedes posto dinanzi alle protezioni, insabbiando la macchina. Un incidente che ha ricordato in parte quello occorso lo scorso anno a Vettel proprio qui in Germania, e che ha portato lo stesso Charles (secondo al momento del ritiro) a prendersela non poco con se stesso, ma che non deve far dimenticar l'ottima gara fatta fino a quel momento dal giovane talento monegasco, a cui forse manca comprensibilmente ancora un po' di esperienza sul bagnato. Riprova ne è il fatto che nello stesso punto sono usciti fuori pista anche due campioni del mondo quali Hamilton e Raikkonen i quali grazie alla loro esperienza sono riusciti ad evitare l'impatto contro il cartellone pubblicitario riportando in pista la macchina.

Uno dei motivi di soddisfazione della Rossa è aver fatto bene nel terzo settore, simile a quello che vedremo anche in Ungheria, con Vettel e Leclerc chiamati fin da ora a una gara di grande consistenza. Problemi tecnici permettendo.

Chi ha motivo di festeggiare (e non poco) è sicuramente la Toro Rosso che a distanza di più di dieci anni dal primo e unico podio ottenuto dalla scuderia di Faenza gestita da Red Bull (la vittoria di un giovanissimo Sebastian Vettel nel Settembre 2008 a Monza) porta a casa il secondo podio della sua storia grazie al terzo posto di Daniil Kvyat, che assieme al compagno di squadra Albon (classificatosi sesto) può sicuramente cominciare a pensare a un ritorno in Red Bull al fianco di Verstappen complice l'ennesima gara deludente di Pierre Gasly, classificatosi solo 14°.
Una gioia, quella del podio per Kvyat, che si aggiunge a quella più privata per la nascita della piccola Penelope, di cui è diventato padre la scorsa notte.
Va altresì sottolineato che il podio odierno vede per la prima volta dal suo rientro in Formula 1 ben due motori Honda nelle prime tre posizioni: dimostrazione questa, degli evidenti progressi conseguiti quest'anno dal motorista nipponico.

Un capitolo a parte lo merita sicuramente la Mercedes. Tutto era pronto in Germania per festeggiare i suoi 125 anni nel Motorsport nonché i suoi 200 Gp con una vittoria, ma alla fine le Frecce d'Argento sono riuscite a regalare ai propri tifosi la gara più brutta della stagione, con Bottas che ha sbattuto in curva 1 contro le barriere, mettendo fine anticipatamente alla sua gara mentre stava cercando di lottare per il terzo posto con la Racing Point di Lance Stroll (classificatosi quarto, e capace di intuire prima di tutti il momento opportuno per passare dalle gomme intermedie alle gomme d'asciutto). Diversi errori anche per Lewis Hamilton, che aveva tagliato il traguardo in 11° posizione, salvo poi risalire in serata in nona posizione in seguito alla penalità inflitta alle Alfa Romeo di Raikkonen e di Giovinazzi: in primis andando lungo come detto all'ultima curva, cosa che poi lo ha spinto una volta ripresa la monoposto a rientrare ai box non rispettando però il paletto che separava la pista dall'ingresso alla corsia box. Un errore che, associato ai problemi occorsi nel pit-stop in oggetto con il cambio muso e con le gomme non ancora pronte ha spinto la Direzione Gara a comminargli una penalità di cinque secondi. A dire il vero lo stesso Hamilton era stato messo sotto investigazione anche per esser andato troppo piano in regime di Safety Car, ma alla fine è stato deciso di non comminare una ulteriore sanzione. Non è mancato, infine, un secondo errore da parte del cinque volte campione del mondo, che, andando in testacoda in curva 1, è riuscito a recuperare la macchina.
Una Mercedes, quella vista oggi a Hockenheim, che conferma una volta di più di essere impeccabile quando deve gestire la gara in testa, ma che mostra qualche limite nelle strategie quando deve trovarsi ad inseguire.

Scorrendo la classifica, la McLaren grazie al quinto posto di Carlos Sainz Jr porta a casa l'ennesima gara di sostanza.

Domenica agrodolce per le Alfa Romeo, che avevano conquistato la settima e l'ottava posizione con Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi, ma che in serata sono state penalizzate di 30 secondi in quanto le due Alfa avrebbero violato l'articolo 27.1 del Regolamento Sportivo, secondo cui il pilota deve guidare da solo: in piena autonomia e senza aiuti esterni. Secondo quanto si apprende, infatti, la Federazione aveva fissato un valore della coppia della frizione pari a 70 millisecondi, a cui tutti i team dovevano sottostare, e che nelle due Alfa Romeo è stato trovato tra 200 e 300 millisecondi. Per questi motivi, è stata comminata a entrambe le Alfa a fine gara uno Stop & go di 10 secondi, che non essendo stato comunicato per tempo alla squadra, è stato tramutato dai commissari in una penalità di 30 secondi da aggiungere al tempo finale. Per questi motivi, quindi, Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi vengono retrocessi in 12° e 13° posizione.  

In tarda serata è arrivato anche il comunicato dell'Alfa che, tramite il Team Principal Frederic Vasseur ha fatto sapere che ricorreà in appello contro la penalità inflitti dai giudici, in quanto la squadra ritiene di avere le prove atte a scagionarla. Dall'Alfa si apprende inoltre che i valori della coppia della frizione non conformi sono stati registrati solo nei giri di ricognizione effettuati dietro alla Safety Car (e quindi prima della partenza vera e propria) a causa di una disfunzione della frizione che era fuori dal controllo del team.

In virtù della penalizzazione inflitta alle due Alfa Romeo, risalgono in settima ed ottava posizione le Haas di Romain Grosjean (con la configurazione usata ad inizio campionato a Melbourne) e Kevin Magnussen, nonostante la ruotata che li ha visti protagonisti. Primo punto stagionale, infine, per la Williams e per Robert Kubica dal suo rientro in Formula 1.

In Classifica Piloti Hamilton mantiene la testa con 225 punti, seguito da Bottas a quota 184. Verstappen, in terza posizione, si avvicina con 162 punti, seguito da Vettel a quota 141, con Leclerc fermo a 120 punti. Più staccato è Gasly, sesto con 55 punti, seguito da Sainz (48), Kvyat (27), Raikkonen (25), Ricciardo e Norris (22).

In Classifica Costruttori la Mercedes è in testa con 409 punti, seguita dalla Ferrari con 261 punti. Terza è la Red Bull con 217 punti, seguita da McLaren (70), Toro Rosso (42), Renault (39), Racing Point (31), Haas e Alfa Romeo (26) e Williams (1).

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Prossimo appuntamento con la Formula 1 Domenica 4 Agosto con il Gp d'Ungheria a Budapest con diretta pomeridiana su SKY e in differita in chiaro su TV8.

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