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Hamilton, Mercedes e l'omaggio a un tifoso speciale© Getty Images

Hamilton, Mercedes e l'omaggio a un tifoso speciale

Dopo l'incoraggiamento ricevuto a poche ore dal Gp di Spagna, Lewis Hamilton e la Mercedes non hanno esitato a mandare a casa del piccolo Harry Shaw, un bambino di cinque anni malato terminale di cancro, non solo il trofeo vinto in Spagna dall'inglese ma anche una replica della W10.

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Un campione non solo in pista, ma anche e sopratutto di vita. Quando parliamo di Lewis Hamilton, non possiamo non pensare ai cinque titoli mondiali vinti con McLaren prima e con Mercedes poi, alle sue 84 pole position, alle sue 76 vittorie, come anche al suo stile di vita così speciale che lo porta nelle pause da una gara all'altra in giro per il mondo, con gli States meta prediletta. E poi, c'è l'Hamilton che non ti aspetti, sensibile e rispettoso verso l'ambiente (vedi la campagna fatta la scorsa estate in Grecia contro la plastica gettata in spiaggia), ma anche e sopratutto verso i suoi tifosi.
Che il cinque volte campione del mondo inglese avesse un rapporto speciale con i suoi ammiratori era noto e risaputo, ma domenica subito dopo il Gp di Spagna ne abbiamo avuto una conferma ancora più importante.

Tutto comincia domenica mattina quando tra i messaggi inviati dai fan come in bocca al lupo per il Gp di Spagna, uno fin da subito colpisce Hamilton: quello del piccolo Harry Shaw. Harry ha cinque anni, ed è affetto dal Sarcoma di Ewing, una rara forma di tumore alle ossa. Al piccolo è stata diagnosticata questa grave malattia il 2 Agosto 2018, ma purtroppo ha poche speranze di guarigione. Lo scorso 29 Aprile i medici gli diagnosticano una settimana di vita, ma lui dando tutto se stesso riesce miracolosamente a superare questo traguardo, e così, dopo esser stato in ospedale torna a casa per vivere i suoi ultimi giorni assieme alla sua famiglia. Harry ama molto le macchine, e per lui Hamilton non è un pilota qualsiasi di Formula 1, è il suo idolo, e questo il cinque volte campione del mondo inglese lo sa bene, in quanto già in passato non aveva esitato a fargli avere un biglietto autografato e un berretto della Mercedes.
Lewis non appena vede il messaggio del piccolo Harry lo ringrazia non poco su Instagram e gli promette che in gara avrebbe provato a renderlo orgoglioso di lui. Non è da escludere, quindi, che al via del Gp di Spagna sia stato proprio il pensiero del piccolo Harry a dare la forza ad Hamilton di trovare il giusto spunto per superare il compagno di squadra Bottas (autore il giorno prima della pole position) e a conquistare così la gara.

Una conferma di questa sensazione è lo stesso pilota inglese a darla nel corso della consueta Press Conference al termine della gara, quando dedica la vittoria del Gp di Spagna proprio al piccolo Harry. “Oggi ero semplicemente super ispirato da questo ragazzino che mi ha mandato un messaggio, Harry. Lui oggi (domenica n.d.r) è stato il mio angelo custode. (...) Ho appena ricevuto un messaggio molto carino da un ragazzino che soffre di una malattia. Gli avevamo mandato un biglietto e un cappello e l'ho visto oggi prima della gara. Ero freddo ma stavo cercando qualcosa che mi ispirasse, qualcosa da afferrare, così ho deciso di dedicare a lui la gara di oggi. Provi ad andar fuori e far qualcosa per qualcuno, e non sempre riesce, ma nonostante ciò spero stia guardando e più tardi finita questa conferenza manderò a lui brevemente un messaggio, e cercheremo di fare qualcosa di speciale per lui”.

Nessuno sul momento riesce a capire cosa abbia in mente il cinque volte campione del mondo inglese, ma una cosa è certa: non solo Hamilton ma anche la Mercedes sono rimasti colpiti dalla storia del piccolo Harry, e così tutti insieme decidono non solo di fargli un regalo speciale, ma anche di aiutare la raccolta fondi aperta dai genitori di Harry presso un istituto specializzato nella lotta dei tumori infantili, il Royal Marsden Cancer Charity.

Da qui la decisione di spedire a casa del piccolo lo scorso 13 Maggio non solo il trofeo del vincitore del Gp di Spagna, conquistato poche ore prima dal già citato Hamilton, e un paio di guanti da corsa del pilota inglese anche anche una replica della Mercedes W10, che viene fatta scendere da un camion portato dagli uomini del team campione del mondo e trasportata nel giardino della casa degli Shaw a Redhill, piccola cittadina britannica presente nel Sussex.
Tantissima la gioia del piccolo Harry che non riesce a credere che quel bambino di cui sta parlando Hamilton sia proprio lui, e così su Twitter viene ripreso dai genitori mentre a letto abbraccia il trofeo del suo idolo, che egli considera ormai come il suo migliore amico.

Un gesto, quello compiuto dalla Mercedes e da Lewis Hamilton, che ha il grande merito di mobilitare in massa gli inglesi (e non) a partecipare alla raccolta fondi organizzata dalla famiglia del piccolo Harry, a cui lo stesso team campione del mondo ha partecipato, e che in questi ultimi giorni ha quasi sfiorato quota 150.000 sterline. Una campagna fondi che servirà negli anni a poter dare modo al Royal Marsden Cancer Charity di poter aiutare i bambini che in futuro dovessero essere affetti da cancro a poter guarire, ma che purtroppo non riguarderà direttamente il piccolo Harry.
Come ha spiegato alla BBC il padre del piccolo, James Shaw, “Sono così orgoglioso che Harry il nostro bellissimo, meraviglioso ragazzo sia stato visto da così tante persone. (…) Harry sta morendo e potrebbe morire stanotte, e noi non lo sappiamo. Sappiamo che non possiamo curare il cancro,ma (con la raccolta fondi n.d.r) stiamo cercando di dare il nostro piccolo contributo, e la prossima famiglia darà anch'essa il suo piccolo contributo e forse in 5-10 anni altri piccoli Harry potrebbero avere una possibilità migliore”.

Indipendentemente dal finale purtroppo già scritto di questa storia, resteranno nei cuori degli appassionati di Formula 1 le immagini di questo bambino, di questo piccolo, grande combattente sorridente a letto con il modellino della Mercedes di Hamilton, e poi emozionato in braccio a suo padre in giardino alla vista della Mercedes del suo idolo. O meglio, del suo migliore amico chiamato Lewis.

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