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Ferrari e l'indagine sul title sponsor Mission Winnow© Getty Images

Ferrari e l'indagine sul title sponsor Mission Winnow

A poco più di un mese dall'inizio del Mondiale di Formula 1 le autorità dello stato australiano di Victoria hanno aperto un'indagine in merito al title sponsor Ferrari Mission Winnow per verificare il rispetto delle leggi relative alla pubblicità del tabacco.

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Una campagna il cui scopo non era quello di promuovere dei prodotti legati in qualche modo al tabacco, quanto la stessa azienda. Quando lo scorso 4 Ottobre nel paddock di Suzuka la Philip Morris International (PMI) attraverso il suo Vice President Global Eventus Gabriele Parino aveva presentato il progetto Mission Winnow il cui logo (progettato dal designer italiano Fabio Novembre) sarebbe apparso sia sulla livrea della Ferrari che sulle tute dei piloti a partire proprio dalla gara nipponica era stato molto chiara: il progetto Mission Winnow nasceva con lo scopo di raccontare il modo in cui la stessa multinazionale americana si stava trasformando,e come si stava approcciando al futuro basandosi su scienza, innovazione e tecnologia, senza voler in alcun modo promuovere nessun prodotto legato al tabacco.


Un concetto che la stessa Philip Morris ha voluto approfondire su Twitter, come possiamo vedere. “Attraverso Mission Winnow, noi mostreremo al mondo come stiamo cambiando. Si tratta di condividere il nostro orgoglio in ciò che le persone di PMI hanno raggiunto nel trasformare la nostra azienda. E riguarda la nostra dedizione alla scienza e all'innovazione rigorosa che possono portare a un futuro migliore”.

Una spiegazione che però non ha convinto del tutto non solo gli appassionati (molti dei quali sostengono che il chevron bianco presente all'interno del logo ricordi non poco il vecchio logo della Marlboro che per molti anni in passato è comparso sulla livrea delle Rosse), ma ancor più le autorità australiane dello stato di Victoria (la cui capitale è proprio Melbourne, il cui circuito di Albert Park ospiterà il prossimo 17 Marzo la gara inaugurale del Mondiale 2019) al punto da spingerle ad aprire un'inchiesta condotta sia dal Dipartimento Federale della salute, sia dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani di Victoria volta a verificare il rispetto da parte dello sponsor Mission Winnow delle normative relative al controllo del tabacco, e della pubblicità relativa, vietate, lo ricordiamo in Australia.

Un'indagine, quella voluta dalle autorità australiane e rivelata dal quotidiano australiano The Age, che segue quella separata voluta dall'Autorità australiana della Comunicazione e dei Media dopo la messa in onda del Gp del Giappone ad opera delle emittenti televisive Ten e Foxtel, che, come già detto, vide l'esordio del nuovo sponsor Mission Winnow sulle Ferrari.
Ad alimentare ulteriormente benzina sul fuoco in Australia è stato il Dr. John Cunningham, un chirurgo di Melbourne da anni attivista anti-fumo, il quale lamentandosi con le autorità per il nuovo sponsor Ferrari, ha così dichiarato a The Age “Non ha nulla a che fare con le auto di Formula 1, questo è sicuro. Le compagnie di tabacco stanno finalmente ammettendo che il loro unico mezzo di sopravvivenza è quello di attirare le persone dipendenti dalla nicotina, e stanno andando a spendere soldi nella ricerca di come farlo più efficacemente-non a beneficio dei loro clienti dipendenti, ma a beneficio dei loro profitti e azionisti”.

Alla notizia dell'indagine voluta dalle autorità australiane non è tardata ad arrivare ovviamente una doppia risposta da parte della stessa Philip Morris. Inizialmente con una dichiarazione ad opera di un portavoce di Philip Morris Australia, il quale ha sostenuto che “la casa madre di Philip Morris Australia, Philip Morris International, e Scuderia Ferrari hanno una partnership globale, interamente gestita fuori dall'Australia”.
In seguito, con un'intervista rilasciata all'edizione svizzera del sito Motorsport.com, il Direttore Global Communications di PMI, Tommaso Di Giovanni, ha tenuto a precisare che il progetto Mission Winnow non tenda in alcuna maniera a pubblicizzare alcun prodotto dell'azienda, che il suddetto progetto rappresenta una finestra verso l'impegno e gli stimoli della nuova Philip Morris International a migliorare e ad evolvere, e al contempo a contribuire al progresso della società, e infine che l'iniziativa, i loghi presenti sulla livrea Ferrari e sul sito rispettano le leggi che si applicano in Australia e nello stato di Victoria.

A questo punto, la parola passa alle autorità australiane, le quali dovranno verificare o meno il reale rispetto delle regole da parte dello sponsor Mission Winnow, con la Ferrari che, in caso di effettiva violazione delle regole, dovrà inevitabile rinunciare al logo oggetto di controversie per la gara di esordio in campionato se non vorrà rischiare una sanzione economica. In tal senso esiste già un precedente, con il marchio Marlboro che venne sostituito da un codice a barre che per anni è stato ospitato dalle carrozzerie della Rossa (dal 2007 al 2009 sul cupolino motore e sull'ala posteriore; nel 2010 sul solo cupolino motore per via della comparsa dello sponsor Santander sull'ala posteriore, approdato sulla Rossa in occasione dell'arrivo di Fernando Alonso in Ferrari).

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