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F1, Gp Giappone: Hamilton a un passo dal Mondiale

F1, Gp Giappone: Hamilton a un passo dal Mondiale

Redazione

09.10.2017 ( Aggiornata il 09.10.2017 18:45 )

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Un successo che vale oro. La vittoria di Lewis Hamilton nel Gp del Giappone davanti alle Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo non solamente consente alla Mercedes di ipotecare con una certa facilità il mondiale costruttori (basterà conquistare almeno 27 punti in più della Ferrari ad Austin per riconfermarsi campione), ma avvicina a grandi passi il tre volte campione del mondo inglese alla conquista del quarto titolo iridato.

Hamilton Verstappen 52° Giro

Una gara, quella di Suzuka, che ci ha regalato ancora una volta un Lewis Hamilton in assoluto stato di grazia, capace di soffrire fino all'ultimo con la sua Mercedes per via delle temperature più alte che sembrano mandare in crisi la sua monoposto per quanto concerne il grip generato sulle gomme, riuscendo a ribattere gli attacchi di un Max Verstappen, apparso abbastanza tonico e non a caso eletto Driver Of The Day dagli appassionati. Attacchi però alla fine respinti dal campione inglese di Stevenage, un po' facendosi aiutare dalla squadra e dal suo compagno di squadra Valtteri Bottas (dopo esser stato per un paio di giri rallentato involontariamente dal pilota finlandese); e un po' sfruttando al meglio le fasi di doppiaggio, assicurandosi così quei decimi alla fine decisivi che ti consentono di porre un certo gap tra te e la monoposto avversaria.

Non c'è dubbio però sul fatto che la Red Bull rispetto alle performance piuttosto deludenti che avevano caratterizzato la prima parte di stagione abbia fatto nelle ultime settimane un notevole passo in avanti grazie al pacchetto aerodinamico introdotto a Monza, riuscendo così gara per gara quantomeno a provare a giocarsela alla pari con Mercedes e Ferrari.

Meccanci Ferrari monoposto VettelChi purtroppo ancora una volta è mancata in gara è stata la Rossa di Maranello, costretta al ritiro nel corso del 5° Giro per un nuovo inconveniente tecnico occorso alla monoposto di Vettel (problema a una candela). Anche in questo caso, come già occorso una settimana fa in Malesia alla monoposto gemella di Raikkonen, il problema è stato rilevato nel corso del giro di formazione.

Una volta arrivata in griglia, la macchina viene esaminata con attenzione dai tecnici Ferrari. Se una settimana fa la monoposto di Raikkonen venne riportata all'interno dei box dai meccanici, questo non avviene con la monoposto gemella di Vettel. Fin da subito si capisce che il problema riguarda la candela collegata a sua volta alla bobina di accensione del turbo, ma la prima sensazione è che il problema possa essere risolvibile con l'immediata sostituzione della candela danneggiata. In realtà, purtroppo, non sarà così facile. Se tramite la telemetria i tecnici del Cavallino riescono infatti subito a capire l'origine del problema (la mancanza di potenza segnalato da Vettel nel team radio), purtroppo non riusciranno a sostituire la candela danneggiata, in quanto con le attuali monoposto questa operazione richiede un tempo quantificabile in poco di più di una ventina di minuti. Troppo per una monoposto schierata in griglia di partenza. I tecnici Ferrari decidono così di resettare la parte elettronica del motore, sperando che questo basti per consentire a Vettel quantomeno di poter disputare la gara. Inizialmente i risultati sembrerebbero positivi, ma già nel corso del giro di ricognizione, il campione tedesco torna a lamentarsi via radio: sulla monoposto manca potenza. Si capisce così, purtroppo, prima ancora di iniziare, che la gara di Vettel è segnata. Il pilota tedesco riuscirà a fare una buona partenza, restando in scia alla Mercedes di Hamilton, ma senza tentare realmente un sorpasso: il suo obiettivo, infatti, in questo frangente, non è attaccare il rivale inglese, ma difendersi dalle monoposto che lo inseguono (in primis la Red Bull di Verstappen), che, nel corso del primo giro cominciano mano mano a superarlo.

Vettel Ritiro 5° Giro

La Safety Car mandata in pista dopo il contatto di Sainz con le barriere all'altezza della curva 9, la Degner, sembrano quasi rallentare l'agonia del pilota tedesco, il quale, una volta ripartita la gara, ricomincia a sprofondare ulteriormente in classifica, venendo mano a mano superato dagli altri piloti, fino a quando al termine del 4° Giro il suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, richiama Vettel ai box, avvisandolo del ritiro.

Finisce così un trittico asiatico estremamente povero di soddisfazioni per la Ferrari e per il suo campione tedesco. Se al termine del Gp di Monza, Vettel era a 3 sole lunghezze di ritardo nei confronti di Hamilton, a 4 gare dal termine il pilota inglese della Mercedes si è portato a ben 59 punti di vantaggio sul rivale, con un massimale di 100 punti ancora da assegnare.

I numeri poi sono veramente impietosi: nelle tre gare in questione (Singapore, Malesia e Giappone) pur risultando più veloce della Mercedes sia nelle libere sia nel caso di Singapore anche in qualifica, la Ferrari ha raccolto molto meno di quanto avesse raccolto. Ben 68 i punti portati a casa da Hamilton, contro i 12 di Vettel (per intenderci, il solo quarto posto in Malesia). Guardando alla classifica costruttori, poi, ben 105 i punti conquistati dal team campione del mondo contro i 22 del Cavallino Rampante (i 12 punti di Vettel in Malesia più i 10 conquistati ieri da Raikkonen a Suzuka).

Numeri che purtroppo sottolineano come eccetto la gara di Singapore (condizionata dall'incidente al via che ha coinvolto i due piloti della Rossa e Verstappen), nella fase più calda della stagione la Ferrari sia mancata sotto il profilo dell'affidabilità. Non sappiamo se questo possa esser dovuto a un errore umano o a un problema di base relativo alla nuova power unit schierata dal Cavallino (anche se, se ripensiamo a quanto occorso la scorsa settimana a Raikkonen, non possiamo non rilevare che la power unit montata sulla monoposto del finlandese fosse la 3°, quindi quella più tranquilla sul fronte dell'affidabilità, per quanto visto in queste settimane), ma una cosa comunque è certa: problemi di affidabilità permettendo, Vettel dovrà inevitabilmente dare tutto se stesso. Se non per la testa della classifica piloti, almeno per mantenere la seconda posizione (con Bottas arrivato a soli 12 punti dal pilota tedesco del Cavallino).

In tal senso la ritrovata competitività della Red Bull potrebbe essere un vantaggio, con la scuderia di Milton Keynes che in qualche modo potrebbe essere ancora arbitro del Mondiale, ma certamente Vettel dovrà inevitabilmente pensare a difendere questo risultato con le proprie forze.

Sainz 1° Giro

Concludiamo questa nostra analisi cominciando già a pensare al prossimo Gp, in programma negli Stati Uniti, e più precisamente sul circuito di Austin. Diversi, infatti, i piloti che per un motivo o per un altro cambieranno squadra. Il pilota spagnolo della Toro Rosso, Carlos Sainz Jr (ritiratosi ieri al 1° Giro in seguito a un contatto con le barriere, come possiamo vedere dalla foto sopra pubblicata) per le ultime 4 gare del campionato approderà in prestito alla Renault al posto di Jolyon Palmer. Un modo, questo, per prendere già confidenza con la squadra con cui correrà la stagione 2018, in attesa poi in ottica 2019 di ritornare in Red Bull, ma anche un tentativo da parte dello stesso team francese di puntare al sesto posto della classifica costruttori attualmente occupata proprio dalla scuderia di Faenza.

Palmer Team Renault

Palmer ha voluto salutare senza alcuna polemica la sua squadra con una foto ricordo sopra pubblicata.

Al posto di Sainz, la Toro Rosso ha richiamato Daniil Kvyat, il quale disputerà le ultime 4 gare della stagione proprio a fianco del pilota che lo aveva sostituito negli ultimi due Gp, Pierre Gasly, il quale a sua volta potrebbe saltare il Gp degli Usa. Ricordiamo,infatti che il 22 Ottobre è in programma l'ultima tappa della Super Formula giapponese che vede in testa con 33.5 punti il pilota nipponico Hiroaki Ishiura di scuola Toyota con 33.5 punti, seguito a mezza punto di distacco proprio da Gasly, impegnato nel campionato nipponico con una monoposto del team Mugen motorizzata Honda. Al momento in cui scriviamo non è ancora chiaro se Gasly verrà dirottato o meno a Suzuka. Se in un primo momento erano filtrate delle indiscrezioni secondo cui la Honda aveva chiesto la partecipazione tassativa di Gasly all'atto conclusivo della Superformula per impedire che il titolo finisse nelle mani dei rivali della Toyota, nelle ultime ore il responsabile Motorsport della Honda, Yamamoto, ha dichiarato invece come sia importante per Gasly acquisire esperienza in Formula 1, per cui la tappa di Austin avrebbe la precedenza rispetto alla Superformula.

Riepilogo Gara

Andiamo a riepilogare l'ordine di arrivo del Gp di Giappone con la tabella riepilogativa diffusa dalla FOM.

Classifica Piloti

In Classifica Piloti Hamilton porta a 59 i punti di vantaggio su Sebastian Vettel: 306 i punti del pilota inglese, contro i 247 del pilota tedesco della Ferrari. Al terzo posto Bottas si porta a 234 punti, 13 in meno di Vettel. Seguono al quarto posto Ricciardo a 192 punti, Raikkonen a quota 148, e Verstappen a 111 punti.

Classifica Costruttori

In Classifica Costruttori la Mercedes sempre più in testa con 540 punti, seguita dalla Ferrari a quota 395. Terza la Red Bull a quota 303. Più staccata Force India a 147 punti, seguita dalla Williams a 66 punti, dalla Toro Rosso a quota 52.

Prossimo appuntamento con la F1 Domenica 22 Ottobre con il Gp degli Usa, in diretta su RAI e SKY.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold Twitter: @ruggero81

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