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Marocco nella storia© Getty Images

Marocco nella storia

Battendo 1-0 il Portogallo, nei quarti di finale di Qatar 2022, la squadra di Regragui è diventata la prima africana ad arrivare alle semifinali di un Mondiale. E non è ancora finita, mentre in tutti i sensi lo è per Cristiano Ronaldo...

Stefano Olivari

10.12.2022 ( Aggiornata il 10.12.2022 19:15 )

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A Qatar 2022 il Marocco ha fatto la storia del calcio e per una volta l’espressione non è esagerata, perché battendo 1-0 il Portogallo è diventata la prima squadra africana nella storia ad arrivare alle semifinali di un Mondiale. Un’impresa firmata Walid Regragui, allenatore di questa squadra soltanto da agosto, quando prese il posto di Halihodzic che aveva conquistato la qualificazione ma anche rotto con tutto lo spogliatoio che conta. Per l’ex difensore, all’ottava partita sulla panchina del Marocco, un’altra sfida preparata in maniera perfetta nonostante l’assenza di metà della strepitosa difesa, cioè Aguerd e Mazraoui, dopo avere impacchettato Croazia (0-0) e Belgio (vittoria 2-0) nel girone chiuso con il 2-1 sul Canada, e battuto negli ottavi la Spagna ai rigori dopo uno 0-0 tatticissimo.

Contro il Portogallo che come previsto partiva con Cristiano Ronaldo fra le riserve si è visto un Marocco ugualmente coperto, ma anche più intraprendente rispetto alla partita con la Spagna. Certo per il gol della vittoria, al 42’, c’è voluta un’uscita sbagliata di Diogo Costa, anche ostacolato da Ruben Dias, ma lo stacco di testa di En-Neysry è stato clamoroso, degno dell’Omam-Biyik di Italia ’90 in Camerun-Argentina. Certo il Portogallo ha avuto anche sfortuna, perché all’inizio un colpo di testa di João Felix parato da Bounou e subito dopo il gol marocchino una traversa di Bruno Fernandes avrebbero potuto cambiare la storia di questa partita.

Dopo pochi minuti del secondo tempo la mossa che tutto il mondo aspettava: Fernando Santos ha messo dentro Cristiano Ronaldo e Cancelo, passando al 4-4-2 con CR7 al fianco di Gonçalo Ramos. Ma il giovane non era quello posseduto dal dio del calcio contro la Svizzera, e ha subito sbagliato di testa un gol su ottimo assist di Otavio, mentre il vecchio è stato più utile per la paura fatta agli avversari che per le sue giocate. Intanto dietro il Marocco aveva perso anche Saiss, continuando a tenere botta con una difesa ormai sperimentale. Enorme occasione per Bruno Fernandes, con tiro di poco alto ed ecco al 69’ un altro cambio di quelli chiesti a furor di popolo: Rafael Leão per Goncalo Ramos. Il milanista ha fatto subito qualche buon dribbling sulla sinistra, ma niente di concreto, mentre un’altra occasione veniva divorata in mezzo all’area da Bernardo Silva.

E Cristiano Ronaldo? Era marcatissimo, ma ha trovato una buon assist per João Felix: sinistro del giocatore dell'Atletico Madrid e nuova grande parata di Bounou. La difesa marocchina ha tenuto e poco davanti (modulo 4-1-4-1, di fatto) Amrabat recuperava ogni pallone, ma al 90’ si è lo stesso materializzata una di quelle occasioni con cui si fa la storia, o di qua o di là. Cristiano Ronaldo è scattato in profondità, credendo in una delle rare verticalizzazioni del Portogallo, e ha tirato sul primo palo, con altra risposta prontissima di Bounou. Non poteva fare di più, alla sua presenza numero 196 con la nazionale, record mondiale in condivisione con il kuwaitiano Bader al-Mutawa. Probabile che sia stata l'ultima, anche se non si può mai dire. Di certo CR7 non ha mai segnato un gol in una partita ad eliminazione diretta di un Mondiale, e non certo perché abbia paura, visto quante finali o giù di lì di Champions League ha deciso. 

L’italiano Cheddira le ha provate tutte per farsi espellere e ci è riescito, e il Marocco in 10 ha rischiato grossissimo al 106’: grande cross di Leão e colpo di testa ravvicinato di Pepe che è finito ncredibilmente fuori. Il Marocco in festa, il Portogallo in lacrime per una partita persa senza meritarlo, anche se non è stato il Portogallo che ha triturato la Svizzera ed alzando un po' livello sarebbe senz'altro passato. Lacrime anche per Cristiano Ronaldo, che se ne è andato da solo negli spogliatoi, senza che alcun compagno lo trattenesse o che lui consolasse qualcuno: il suo quinto e ultimo Mondiale è finito così. Ciò che ha fatto in una carriera pazzesca, anche con la maglia del Portogallo, non è certo stato cancellato dallle ultime apparizioni anche se i tifosi sono sempre deludenti ed in fondo le sorelle di CR7 hanno avuto ragione nello scrivere ciò che hanno scritto.

Intanto, al di là dei festeggiamenti e dei confronti storici, il Marocco è arrivato in semifinale subendo un solo gol in 5 partite: le ultime squadre ad arrivare così in alto subendo così opoco erano state il Portogallo di Scolari (con in campo un Cristiano Ronaldo ventunenne) e l’Italia di Lippi nel 2006. Impresa del Marocco sì, ma miracolo no perché il Marocco per nascita, formazione e carriera dei suoi giocatori è quasi totalmente una squadra europea di fascia media e del resto lo stesso Regragui è nato e cresciuto in Francia. Insomma, l’Africa festeggia ma non si tratta proprio di Africa.

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