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Iturbe, non basta Verona

Iturbe, non basta Verona

«Spero di ritrovare un alto livello e di fare partite con serenità sapendo che non è stato facile per me in questi anni in modo da tornare a essere quello che ero a Verona. Nessuno dimentica di saper giocare a calcio. Spero di fare qualche gol»

Cristian Vitali

13.12.2017 12:00

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Provenienza. Roma (Italia, 2016)
2016-2017: Torino (Gennaio 2017), 16 presenze, 1 rete
2017-2018: Club Tijuana (Messico)


Ormai è purtroppo (per lui) diventato un habituèe di questo sondaggio viste le ultime, deludenti, stagioni. Dopo aver vinto meritatamente l’Edizione 2015 del Calciobidone, grazie alla sua controfigura con la Roma, ci si aspettava che l’operazione Toro sortisse gli stessi effetti visti con Yago Falque: entrambi provenienti da un anno sostanzialmente deludente in giallorosso, lo spagnolo in un club con meno pressioni è letteralmente rinato, divenendo un elemento imprescindibile per l’attacco dei granata, tanto che Cairo si è affrettato a riscattarlo. Tutti avrebbero pensato che la medesima “cura” avrebbe portato benefici anche al piccolo attaccante sudamericano, pronti a rivedere il “vero” Iturbe, quello cioè ammirato al Bentegodi di Verona. Niente di più sbagliato: quel giocatore è ormai morto e sepolto, nonostante la giovane età. Dalle meraviglie scaligere all’oblio capitolino: nel mezzo un altro scivolone in Premier League con la maglia del Bournemouth, ed anche a Torino fin dalle sue prime apparizioni si capisce che è un altro giocatore (imbolsito). Già a marzo la sentenza è quella che diventerà definitiva, cioè il “reso del pacco” al mittente. Sono ormai lontani i tempi in cui i giallorossi lo pagarono ben 25 milioni: ora, infatti, è stato spedito in Messico, dove sarà difficile che potrà far peggio. Ma non prima di averlo fugacemente rivisto questa Estate per la Tournée della Roma negli USA, dove si è presentato con una cresta biondo platino. Buena suerte all’ex Messi Guaranì, un giocatore diviso tra Argentina e Paraguay, tra un fenomeno e un bidone, tra un trequartista e un esterno. Insomma, un giocatore a metà. Perduto.

@Stracult

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