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Il ritorno della Superlega© Getty Images

Il ritorno della Superlega

In attesa della Corte di Giustizia Europea, il progetto che ha come motori Juventus, Real Madrid e Barcellona ha abbandonato l'idea di lega chiusa, all'americana...

Stefano Olivari

20.10.2022 ( Aggiornata il 20.10.2022 17:35 )

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La Superlega non è mai morta, però si può dire che sia rinata. Amministratore delegato della A22 Sports Management è stato nominato il tedesco Bernd Reichart, da anni operante nel mondo dei media e dei diritti televisivi, ma la notizia non è questa bensì che Juventus, Real Madrid, Barcellona e i tanti fiancheggiatori ufficialmente silenziosi (l’Inter, per dirne uno) tramite la A22 riproporranno una versione riveduta e corretta del progetto Superlega: non più una lega chiusa, all’americana, ma un torneo senza partecipanti di diritto. E allora la differenza con la Champions League dove starà/starebbe? Nell’indipendenza, nel fatto che i club si autogoverneranno lasciando alla UEFA (quindi senza uscire dal sistema) il compito di regolatore. Né più né meno ciò che avvenne nel 1992 con la Premier League rispetto alla Football Association, evitando la folle comunicazione da ‘cattivi’ dell’aprile 2021. Se nel marzo 2023 la Corte di Giustizia Europea chiuderà l’era del monopolio UEFA ne vedremo delle belle. Certo con questa apertura agli arrivi dal basso (ma attenzione: il ‘basso’ saranno le future Serie B e C della Superlega, non i campionati nazionali che al massimo qualificheranno alla C) sarà difficile far passare per buona la UEFA di Ceferin ed Al Khelaifi. Degna di miglior causa invece la retorica sui giovani che non guardano più il calcio in televisione, come se oggi mancassero highlights e forme più agili per mantenersi informati. Detto che l’A22 è formalmente un’agenzia di promozione slegata da singoli club, anche se è evidente chi ci sia dietro, fine del monopolio non significherebbe fine della UEFA anche se nel calcio sarebbe impensabile una situazione tipo pallacanestro con due coppe europee organizzate dall’Eurolega e due dalla FIBA. Alla finestra non tanto i tifosi, ai quali va benissimo anche la Champions attuale, quando i club che avrebbero molti problemi risolti dal superbonus di ingresso. Chiaramente li spenderebbero per saldare qualche debito e qualche decina di mezze figure, ma questo è un altro discorso.

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