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Il voto maledetto per Qatar 2022© AFPS

Il voto maledetto per Qatar 2022

Le recenti vicende di Platini impongono di ricordare la più clamorosa votazione FIFA di tutti i tempi, quella del 2 dicembre 2010, che andò soltanto per metà secondo i piani di Blatter...

Stefano Olivari

19.06.2019 21:42

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Nella storia politico-sportiva di Blatter e Platini il Qatar ricorre spesso, da molto prima la maledetta, in ogni senso, votazione del 2010 che avrebbe portato a Russia 2018, Qatar 2022 e soprattutto alla scomparsa di molti dirigenti corrotti e impresentabili del calcio internazionale. Nel 1998, poco prima del mondiale di Francia gestito da Platini, si svolgono le elezioni della FIFA per eleggere il successore di João Havelange: a fronteggiarsi il presidente dell’UEFA Johansson e appunto Blatter. Esito incertissimo, le federazioni vanno convinte una ad una e c’è bisogno di spostarsi senza stare a guardare il prezzo del biglietto. In diverse occasioni Blatter si sposta su un aereo messogli a disposizione dal Qatar… Questo per dire che i piani sportivi del paese partono da lontano. Ma venendo all’episodio che porta alla stretta attualità, è interessante ricordare come si svolese la votazione del 2 dicembre 2010 che avrebbe portato alla doppia assegnazione.

24 i membri dell’Esecutivo FIFA, ma in pratica 22 perché da qualche settimana erano stati sospesi Temarii (Tahiti) e Adanu (Nigeria) per presunta corruzione. Smascherata non da un’indagine della FIFA, ma del Sunday Times. I poco magnifici 22 che si riuniscono a Zurigo sono Blatter, presidente FIFA, i suoi sette vicepresidenti (Grondona, Hayatou, Chung Moon Joon, Warner, Villar, Platini e Thompson) e altri quattordici (D’Hooge, Teixeira, Bin Hammam, Erzik, Blazer, Makudi, Beckenbauer, Leoz, Ogura, Lefkaritis, Anouma, Salguero, Abo Rida e Mutko) che in gran parte negli anni successivi saranno squalificati e a volte anche arrestati. Un Esecutivo screditato già con il senno dell’epoca, prima che si sapesse tutto nel dettaglio, in gran parte per merito dell’FBI.

Le candidate al Mondiale 2018 sono Inghilterra, la grande favorita, Russia e due candidature congiunte, Spagna-Portogallo e Olanda-Belgio. Quelle al 2022 Stati Uniti, leggermente favoriti, Corea del Sud, Australia, Giappone e l’improbabile Qatar, che Blatter finge di prendere sul serio (in realtà è contrario alla candidatura) parlando quasi ironicamente della possibilità di un Mondiale indoor. Primo scrutinio per l’edizione 2018: Inghilterra 2 voti, Olanda 4, Spagna-Portogallo 7 e Russia 9. L’Inghilterra davanti agli occhi del principe William viene così clamorosamente eliminata al primo turno ed in ballo rimangono tre: sembra che Spagna-Portogallo possa catalizzare più incerti, ma la Russia ottiene subito la maggioranza assoluta con 13 voti, Spagna-Portogallo conferma i suoi 7 e Olanda-Belgio scende a 2. Clamorosa vittoria russa, ma Blatter, tifoso della doppietta di superpotenze Russia 2018-Stati Uniti 2022, non si sorprende più di tanto.

Per l’edizione 2022 le votazioni sono ancora più appassionanti, almeno per chi dà per scontata la corruzione. Primo scrutinio: il Qatar si rivela subito fortissimo con 11 voti, Corea seconda con 4, Giappone e Stati Uniti 3, Australia un voto e subito eliminata. Secondo scrutinio: il Qatar scende a 10 voti, Corea e Stati Uniti 5, Giappone 2 ed eliminato. Terzo: il Qatar risale a 11, Stati Uniti 6, Corea 5 eliminata. Si va quindi al quarto scrutinio, con gli Stati Uniti che arrivano ad 8 voti, ma il Qatar ha elettori compatti e ne prende 14. Blatter annuncia il risultato con una insolita sobrietà nonostante il Qatar in passato gli sia stato amico, così come tutti i paesi arabi: mentre i cultori del Qatar si godono i loro regali, il politico navigato sa che l’Inghilterra ha i giornalisti e gli Stati Uniti l’FBI.

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