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Bambini con la maglia dell'Ajax© Getty Images

Bambini con la maglia dell'Ajax

Non esistono al mondo squadre di questo livello in grado di schierare giocatori per otto undicesimi nati o lanciati in casa. La vera domanda sarebbe su come evitare il solito saccheggio, peraltro già iniziato con De Jong al Barcellona...

Stefano Olivari

17.04.2019 ( Aggiornata il 17.04.2019 16:32 )

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Dopo avere eliminato Real Madrid e Juventus dalla Champions League l’Ajax è la squadra del momento, ispirando confronti storici forse esagerati per un gruppo di giocatori che l’anno scorso nemmeno ha vinto l’Eredivisie e che quest’anno se la sta giocando punto a punto con il PSV. La vera domanda è però questa: si può parlare di progetto Ajax? Vediamo chi c’era in campo a Torino contro la Juventus.

In porta André Onana, che da ragazzino promettente passò dal Camerun alle giovanili del Barcellona e che nell’Ajax ci è arrivato a 18 anni, diventando titolare nell’Ajax vero due anni dopo, nel 2016, sotto la gestione di Peter Bosz. Non un purissimo prodotto del vivaio, ma certo un giovane che l’Ajax ha avuto il merito di lanciare.

Sulla fascia destra ha giocato Joël Veltman, del quale a 27 anni si può dire che non sia un fenomeno ma che conosce bene i meccanismi dell’Ajax e che soprattutto veste ininterrottamente questa maglia dal 2001, cioè da quando aveva 9 anni. Una storia iniziata prima di quella di Totti alla Roma… Anche Matthijs De Ligt è entrato nel settore giovanile dell’Ajax a 9 anni: adesso ne ha quasi 20 ed è uno dei migliori difensori centrali del mondo, già punto fermo della nazionale maggiore guidata da Ronald Koeman. Ancora più precoce il figlio d’arte Daley Blind, che nell’Ajax è arrivato ad 8 anni. Tornato a casa dopo un quadriennio di luci e ombre al Manchester United, non ha dimenticato certe lezioni. A completare la difesa titolare vista all’Allianz Stadium il marocchino, ma olandese di nascita, Noussair Mazraoui: anche lui, come Veltman e De Ligt, nell’Ajax ci è entrato a 9 anni (nel 2006).

Per trovare il primo non lanciato da ragazzo dall’Ajax bisogna arrivare al danese Lasse Schöne e a centrocampo, mentre il compagno di reparto Frenkie De Jong è un prodotto del sistema giovanile del Willem II ma è stato lanciato nel calcio che conta dall’Ajax a 19 anni, tre stagioni fa. Sembra un veterano ed il prezzo è comunque da stella: 75 milioni di euro che il Barcellona ha ben speso. Davanti a Schöne e De Jong si è mosso Donny van de Beek, che di De Jong è praticamente gemello anche se lui tutta la sua vita calcistica l’ha vissuta nell’Ajax, dove è entrato a 11 anni.

Hakim Ziyech è come Mazraoui un marocchino nato in Olanda e all’Ajax ci è arrivato giovane, a 23 anni dal Twente, ma certo non bambino. A sinistra in attacco ha giocato il brasiliano David Neres, altro uomo-mercato, che nel sistema Ajax ci è arrivato a 20 anni dalla natìa San Paolo, mentre al centro si è mosso Dušan Tadi?: il serbo è arrivato ad Amsterdam solo la scorsa estate dal Southampton, alla bella età di 30 anni. Sembra però che giochi nell’Ajax fin dai tempi di Cruijff.

Ricapitolando: degli undici titolari di Torino cinque sono entrati nell’Ajax quando frequentavano le scuole elementari, tre sono stati lanciati dall’Ajax poco più che adolescenti e solo tre sono stati presi sul mercato. È un delitto che squadre così non possano rimanere insieme per cicli più lunghi, ma va detto che non è tutta colpa dei grandi club cattivi visto che non c’era alcuna necessità di cedere De Jong e non ce ne sarà alcuna nel cedere i suoi compagni.

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