Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Il Messi di ventiquattro anni

Redazione

13.09.2017 17:00

  • Link copiato

Dopo Barcellona-Juventus di ieri sera i tanti sondaggi 'Dybala o Messi?' sembrerebbero da archiviare per quello che sono, cioè buone idee editoriali acchiappa-tifosi (bianconeri, nel caso). Ma non bisogna dimenticare che cinque mesi fa, in una partita molto più importante visto che si trattava dell'andata dei quarti di finale di Champions e non della prima di un girone, le parti sembravano quasi invertite: a Torino Messi non aveva giocato male come ieri Dybala, ma certo lo juventino era apparso a livelli stellari. Insomma, se parliamo di picchi di rendimento il paragone può avere cittadinanza anche al di fuori del bar. Ciò che è indiscutibile è invece che a livello internazionale Messi giochi da Messi ormai da 12 anni, da quando Rijkaard lo lanciò in prima squadra, ma soprattutto che timbri il cartellino quasi sempre, anche nei momenti no. La mostruosa e quasi irreale continuità ad altissimo livello è la vera differenza fra il pianeta in cui abitano lui e Cristiano Ronaldo e quasi tutti i campioni (o presunti o tali) del presente e del passato, anche un fenomeno come Ibrahimovic che le grandi sfide a volte le ha vissute male. A 24 anni, l'età che sta per compiere Dybala, Messi aveva vinto già tre Champions di cui due da protagonista, un oro olimpico, giocato in due Mondiali e conquistato un'infinità di riconoscimenti individuali, fra cui 3 Palloni d'Oro. Merito anche del Barcellona, è chiaro, ma la storia nell'Albiceleste invece non mente: la prima da titolare di Messi a 18 anni con Pekerman, la prima da titolare di Dybala a 23 con Bauza. Insomma, da buoni schiavi dell'ultima impressione fra qualche settimana magari erigeremo la statua equestre a Dybala, ma in prospettiva storica stiamo parlando di due che giocano in gironi diversi. Il Barcellona ha dato a Messi trofei che in altre squadre non avrebbe vinto, ma paradossalmente gli ha anche tolto un po' di considerazione: lo stesso Barcellona di oggi con un Suarez discontinuo, le ultime fiammate di Iniesta e la leadership di Piqué, è ben lontano dall'essere la miglior squadra d'Europa. Come per tutti, in tutti i campi, comprenderemo la grandezza di Messi quando non ci sarà più.

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi