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Una partita vale più della vita di un ragazzo?

Redazione

16.10.2013 ( Aggiornata il 16.10.2013 15:58 )

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Regole da rispettare, non c'è dubbio. Ma talvolta occorre andare oltre. E usare il buonsenso. Anche nel calcio, dove pure spesso vince la tentazione della deroga. Buonsenso che non è stato usato in occasione di Trapani-Latina, campionato nazionale Allievi, giocata il 6 ottobre. Succede che alla mezz'ora di gioco due ragazzi, Rinaldi del Latina e Lombardo del Trapani, si scontrano testa contro testa. Impatto molto violento. La situazione appare seria, specie per il giocatore del Latina. I compagni sono disperati. La salute del tesserato viene prima di tutto e il tecnico dei laziali decide allora di far uscire dal campo tutta la squadra per poter seguire in prima persona il ricovero in ospedale di Rinaldi. Nessuna polemica, si danno da fare anche i dirigenti del Trapani, comprendendo il delicato momento. Ma all'arbitro, come da regolamento, in assenza di una delle due squadre non resta che decretare la sospensione della partita. Più tardi i sanitari, dopo gli opportuni accertamenti, dimettono subito Lombardo (un dente rotto e un leggero trauma cranico), mentre dispongono il ricovero di Rinaldi per ulteriori esami, in quanto oltre al trauma cranico viene riscontrata una lieve lesione occipitale. Per fortuna con il passare delle ore le condizioni del ragazzo migliorano: viene dimesso, la prognosi parla di un paio di settimane di riposo, il peggio è alle spalle. La beffa però è in agguato. Il Giudice sportivo, infatti, pur riconoscendo la buona fede del comportamento tenuto dal Latina, e soprattutto i fatti che ne hanno determinato il ritiro dal campo, poiché le norme federali non prevedono "eventi di carattere eccezionale" sulla base dei quali poter sospendere una partita, sancisce la vittoria a tavolino del Trapani (3-0) e infligge un punto di penalizzazione al Latina. Codice alla mano, sentenza inappuntabile. L'ambiente del calcio, però, ha reagito. In modo compatto. Con toni pacati ma fermi. Lo ha fatto anche il presidente della Lega B Abodi, chiamando direttamente in causa anche il presidente federale Abete. A livello giovanile si parla tanto di dare il buon esempio. E quale miglior esempio ci può essere del preoccuparsi delle condizioni di salute di un sedicenne, mettendo in secondo piano tutto il resto, risultato compreso? Un appello. Prevalga una volta tanto il buonsenso. E si ripeta la partita. Siamo sicuri che ad appoggiare questa soluzione sarà per primo lo stesso Trapani. Il cuore della Sicilia sa essere grande. Lampedusa insegna. Gianluca Grassi

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