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Scudetto Primavera - Inter in finale dopo un derby da favola (4-3)

Redazione

07.06.2012 ( Aggiornata il 07.06.2012 10:34 )

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6 giugno, Gubbio Inter-Milan 4-3 dts INTER (4-2-3-1): Di Gennaro 6,5 (23' st Sala 6) - Mbaye 6,5 Spendlhofer 6 Kysela 5,5 Alborno 6,5 (6' pts Forte 6) - Duncan 7 Crisetig 6 - Romanò 7 Bessa 7 Garritano 6,5 (29' st Terrani 6) - Longo 8. In panchina: Bandini, Benassi, Candido, Pasa. All: Bernazzani 7. MILAN (4-3-1-2): Piscitelli 6,5 - De Sciglio 6 Ely 5,5 Baldan 5,5 Desole 6 - Hottor 7 Innocenti 7 Cristante 6 - Valoti 5,5 (21' st Roggia 6) - Comi 7 (1' pts Lora 6) Ganz 6,5 (39' st Speziale 5,5). In panchina: Narduzzo, Piccinocchi, Prosenik, Speranza. All: Dolcetti 6,5. Arbitro: Ripa (Nocera Inferiore) 6. Reti: 18' pt Comi (M) rig., 24' Longo (I); 18' st Romanò (I), 28' Comi (M); 4' pts Innocenti (M); 3' e 16' sts Longo (I). Ammoniti: Innocenti, Mbaye, Alborno. Spettatori: 4.000. PRO In una partita dalle mille emozioni (spettacolo anche sugli spalti e davanti al teleschermo: una lezione sulla quale meditare…), decidono pochi dettagli. Uno di questi è la straordinaria prestazione di Samuele Longo, 12 gennaio 1992: un anno più giovane di Destro, tanto per capirci. Tre gol di pregevole fattura (nella foto Pieranunzi, il 4-3), da punta di razza (prima o seconda, è questione che lasciamo agli esperti di analisi tecnica: a noi piace quando parte da lontano, appoggiandosi al riferimento di un compagno avanzato, ma ha bei movimenti anche da centravanti puro), per un'esibizione che suscita un solo interrogativo: perché in Italia uno così, a 20 anni, non ha ancora esordito nel professionismo? Altro dettaglio non trascurabile, la scintillante trequarti nerazzurra schierata da Bernazzani: Bessa inventa e ricama senza pause, mentre Romanò (stacco aereo vincente per il momentaneo 2-1) e Garritano (quest'ultimo fresco campione d'Italia con la Berretti) mettono gambe e intelligenza tattica superiore alla media (tradotto, automatismi perfetti con i rispettivi compagni di fascia che agiscono più bassi, Mbaye e Alborno). Tanta roba pure il Milan. A cominciare dall'accoppiata Comi-Ganz che mette alle corde i due centrali interisti. E poi la vitalità di Hottor, la concreta regia di Innocenti (che non fa rimpiangere lo squalificato capitan Bertoni), le parate di Piscitelli. Bravo anche Dolcetti a correggere l'assetto in corsa, puntellando il centrocampo. Ma lo scudetto resta un miraggio: il primo e unico successo rossonero risale al 1965. CONTRO La festa nerazzurra è rovinata dal brutto infortunio del portiere Di Gennaro, che cade male dopo una coraggiosa uscita alta e s'infortuna seriamente all'anca: frattura o brutta lussazione lo stabiliranno gli esami previsti nella giornata odierna. Auguri sinceri al portierone. Di contro, due aspetti che non convincono. L'eccessivo nervosismo di Kysela, che perde il duello di forza contro Comi e finisce per coinvolgere anche l'altro centrale Spendlhofer in una serata da brividi. Mentre in casa milanista salta l'appello (colpa della stanchezza?) Valoti, che pure era stato fra i migliori nel match con la Juventus. Nel fondamentale ruolo di raccordo fra attacco e centrocampo, il figlio d'arte fatica a trovare posizione e ritmo, la mediana tende a sfilacciarsi, tanto che a metà ripresa Dolcetti gli preferisce il brasiliano Ramos Roggia e passa a un centrocampo a cinque. Gianluca Grassi

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