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Scudetto Primavera - Roma chiama, Milano risponde

Redazione

04.06.2012 ( Aggiornata il 04.06.2012 16:14 )

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QUARTI DI FINALE 2 giugno, Foligno Roma-Varese 4-0 ROMA (4-2-3-1): Pigliacelli 6,5 - Sabelli 6 Orchi 6 Barba 6 Nego 5,5 - Verre 6,5 M. Ricci 7 (15' st Nico Lopez 6,5) - Politano 6,5 Ciciretti 6,5 (38' pt Cittadino 6) Piscitella 6,5 (27' st Frediani 6) - Tallo 7. In panchina: Proietti, Romagnoli, Carboni, Leonardi. All: De Rossi 7. VARESE (4-2-3-1): La Gorga 5,5 - Fiamozzi 6,5 Samba 5,5 Minelli 5 (28' st Mancini ng) Parini 5,5 - Greco 5,5 Bassi Borzani 6 - De Feo 6,5 Jadilson 5 Turlan 6 (23' st Tiboni 5,5) - Zamble 6,5 (40' st El Wardi ng). In panchina: Bordignon, Truzzi, Bastone, Piccinotti. All: Tomasoni 6. Arbitro: Verdenelli (Foligno) 6. Reti: 6' pt M. Ricci, 20' Ciciretti; 39' st Nico Lopez, 48' Frediani. Ammoniti: Parini, Bassi Borzani, Cittadino. Spettatori: 2.500. PRO Nella Roma nessuno che si limiti al compitino. Perfino Pigliacelli, sul 2-0, evita con due prodezze al Varese di rientrare in partita. Una spanna sopra, però, la partita di Matteo Ricci: classe 94, accanto al preciso ma compassato Verre ci mette corsa, tempi d'inserimento perfetti e un calcio potente dalla distanza. Come l'esterno destro che stampa La Gorga dopo pochi minuti. Nella foto sopra, la rete di Ciciretti. CONTRO Il Varese crolla alla distanza, ma nella prima metà del secondo tempo mette i brividi alla Roma. Peccato che al gran daffare di De Feo (esterno interessante che mette sotto pressione uno spento Nego) e Zamble (sempre temibile nel gioco aereo e in acrobazia), non corrisponda l'atteggiamento altrettanto volitivo di Jadilson, che impiega un'ora per entrare in partita. Troppo tardi. 2 giugno, Gubbio Torino-Lazio 1-2 TORINO (4-3-2-1): Gomis 5,5 - Isoardi 5,5 Fiore 5 Chiosa 5,5 Ropolo 5,5 - Diarra 5,5 Milani 5,5 (15' st Da Silva 5,5) Panepinto 5,5 - Vita 6 (37' st Pinelli 6) Verdi 6 (40' st Aramu ng) - Diop 6. In panchina: Saracco, Sampò, Cinaglia, Sarr. All: Asta 6. LAZIO (4-3-3): Berardi 6,5 - Ilari 6 Crescenzi 6,5 Sbraga 6 Marin 6,5 - Onazi 6,5 Zampa 6,5 Cataldi 6,5 (17' st Salustri 6) - Barreto 6,5 Rozzi 6 (44' st Serpieri ng) Emmanuel 7 (32' st Vivacqua ng). In panchina: Scarfagna, Cilfone, Crecco, Tira. All: Bollini 7. Arbitro: Mangialardi (Pistoia) 6. Reti: 4' pt Emmanuel (L); 12' st Emmanuel (L), 46' Pinelli (T). Ammoniti: Zampa, Fiore, Isoardi, Chiosa, Sbraga, Diop. Spettatori: 1.000. PRO Giù il cappello di fronte a una Lazio che gioca da squadra adulta. Attenta in difesa, ringhiosa a centrocampo, cinica in attacco. Serata di grazia per il nigeriano Emmanuel, che trasforma in oro tutto ciò che passa dai suoi piedi, ma bisogna riconoscere che è tutto l'impianto a funzionare. Con un Barreto che si esprime da leader e il sorprendente Marin (un 95!) padrone della fascia sinistra. CONTRO Finisce male l'ultima di Asta sulla panchina del Toro. I granata, che chiudono una stagione tutto sommato positiva (vedi i quarti conquistati a Viareggio e l'ingresso in questa Final Eight), non riescono mai a prendere possesso della metà campo avversaria. In ombra il talento di Verdi, viene servito male anche Diop che pure avrebbe forza fisica e abilità tecnica per scavare la differenza. 3 giugno, Foligno Inter-Palermo 2-0 INTER (4-3-2-1): Di Gennaro 6,5  - Bandini 6 Kysela 6 Spendlhofer 6 Mbaye 7 - Romanò 6 Duncan 6,5 Crisetig 6 - Bessa 6,5 (33' st Benassi ng) Longo 6,5 (40' st Alborno ng) - Livaja 5. In panchina: Cincilla, Terrani, Forte, Candido, Pasa. All: Bernazzani 6,5. PALERMO (4-3-1-2): Micai 4 - Caputo 6 Prestia 5,5 Kosnic 6 Di Chiara 5,5 - Vassallo 6 Barberis 6,5 Sanseverino 6,5 (38' st Verdun ng) - Jara Martinez 6 (1' st Patania 7) - Bollino 6,5 Malele 5,5 (25' st De Vita ng). In panchina: Zerbo, Cerniglia, Aquino, Rojas. All: Ruisi-Beggi 6. Arbitro: Martinelli (Roma) 5. Reti: 48' pt e 35' st Mbaye. Ammoniti: Mbaye, Prestia, Barberis, Di Chiara, Vassallo. Espulsi: 48' pt Micai per proteste; 42' st Livaja per proteste. Spettatori: 2.500. PRO Benché non convinca del tutto l'orchestra (che si esibisce a sprazzi e con qualche ricamo di troppo), l'Inter riesce comunque a costruire le sue fortune sugli assoli dei solisti. Bessa, reduce da lunga inattività, pennella palloni invitanti; Mbaye s'inventa attaccante spietato; Di Gennaro rimedia da kamikaze in un paio d'occasioni; Duncan è una calamita; Longo sprigiona accelerazioni devastanti. Per le semifinali, basta e avanza. CONTRO Ritenuto fra i giovani uno dei migliori portieri in circolazione, Micai è tradito dai nervi e si fa cacciare allo scadere del primo tempo. L'attenuante del pasticcio combinato dal signor Martinelli (l'Inter segna a recupero abbondantemente scaduto), non cancella la (grave) colpa di lasciare i suoi in dieci. Peccato, perché l'impressione era che i rosanero potessero ancora giocarsela. 3 giugno, Gubbio Milan-Juventus 2-0 MILAN (4-3-1-2): Piscitelli 6 - Baldan 6 Ely 6,5 Ferreira 6 (11' st Speranza 6) Desole 6 - Innocenti 6,5 Bertoni 6,5 Hottor 6 - Valoti 6,5 (33' st Cristante ng) - Comi 6,5 Ganz 7 (25' st Lora 6). In panchina: Narduzzo, Speziale, Prosenik, Roggia. All: Dolcetti 7. JUVENTUS (4-2-3-1): Branescu 6,5 - Untersee 6 Gouano 5 (25' st Garcia 6) Rubin 5,5 Belfasti 5,5 - Chibsah 6,5 Appelt 5,5 - Ruggiero 6 (16' st De Silvestro 6) Beltrame 5,5 Spinazzola 6 - Libertazzi 5 (16' st Padovan 5,5). In panchina: Sluga, Carfora, Liviero, Schiavone. All: Baroni 5,5. Arbitro: Sacchi (Macerata) 5,5. Reti: 23' pt Ganz; 20' st Valoti. Ammoniti: Bertoni, Untersee, Garcia, Beltrame, Gouano, Libertazzi. Spettatori: 3.000. PRO Senza fasciarsi la testa per le assenze di rilievo, Dolcetti studia a tavolino la gara perfetta che poi i rossoneri applicano alla lettera in campo. Juventus bloccata sulle fasce (là dove si sapeva che avrebbe fatto male), ma soprattutto aggredita alta dal primo all'ultimo minuto, con proficuo dispendio di energie dei tre figli d'arte (Valoti, Comi e Ganz) che compongono la prima linea. CONTRO Un giovane collega di Roma, incontrato in occasione dell'Europeo Under 19, ci aveva esaltato le qualità di Gouano, a dire suo (e di molti altri colleghi) il nuovo Thuram bianconero. Che il ragazzo abbia stoffa, non si discute. Si macchia però di due ingenuità clamorose, figlie di un colpevole atteggiamento di sufficienza e della troppa fiducia che ripone nei suoi (pur notevoli) mezzi fisici.

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