Giornale di critica e di politica sportiva fondato nel 1912

Bandiere come Antognoni© Getty Images

Bandiere come Antognoni

I 70 anni di un campione, il ranking del Belgio, il patrimonio di Commisso e la Supercoppa senza discussione

Stefano Olivari

05.04.2024 ( Aggiornata il 05.04.2024 17:36 )

  • Link copiato

I 70 anni di Giancarlo Antognoni, compiuti il primo di aprile, ci hanno ricordato drammaticamente quanto siamo vecchi e hanno aperto il solito dibattito sulle bandiere che nel calcio di oggi non ci sarebbero più, mentre Antognoni nella Fiorentina ha giocato ben 15 anni prima di chiudere in maniera discreta nel Losanna e di iniziare una carriera dirigenziale fra Fiorentina e FIGC che ha avuto alti (in certe fasi dell'era Cecchi Gori, quando si occupava anche di mercato) e bassi, ma che soprattutto si è ridotta ad un ruolo di reppresentanza (con i Della Valle in particolare) prima di essere messo alla porta dalla coppia Commisso-Barone. Venendo al discorso sulle bandiere, non è vero che una volta, quasiasi cosa significhi 'una volta' (di solito si intende il calcio pre-Bosman, quindi prima del 1996) ce ne fossero di più: certo si tendeva a non cedere i giocatori simbolo (Rivera, Mazzola, Riva, appunto Antognoni) per non ritrovarsi la tifoseria in piazza, ma tutti gli altri venivano trattati come pacchi, molto più di quanto non avvenga oggi, e dei gregari ci si liberava senza poetà all'approssimarsi dei 30 anni. Fino al 1978 il giocatore addirittura nemmeno poteva opporsi ad un trasferimento sgradito, prima che l'AIC di Campana e Pasqualin conquistasse la firma contestuale. È comunque vero che di esempi Berardi-Sassuolo (insieme dal 2010) ce ne sono pochissimi, ma questo dipende più dall'assenza di programmazione di molti, e dalle regole diverse, che dall'assenza dei fantomatici valori di una volta.

L'unica grande novità del ranking FIFA dopo l'ultimo giro di nazionali è il Belgio terzo al posto dell'Inghilterra, dietro all'Argentina campione del mondo e alla Francia. Entrambe vengono da due amichevoli, che rientrano nei conteggi anche se con coefficiente più basso: quello delle amichevoli nelle finestre FIFA è di 10, con cui si moltiplica la differenza fra risultato della partita e risultato atteso (in base alle differenze di ranking precedenti). Quello di una partita di qualificazione mondiale, per fare un esempio, è di 25. Il Belgio ha pareggiato 0-0 con l'Irlanda mentre l'Inghilterra ha perso 0-1 con il Brasile, poi Belgio e Inghilterra si sono affrontate a Wembley, 2-2 con pareggio nel finale di Bellingham. In teoria quindi la squadra di Tedesco si è confrontata con un risultato atteso più alto, ma comunque lo 0,5 del pareggio con l'Irlanda e, in misura minore, quello del pareggio con l'Inghilterra, gli hanno permesso di sopravanzare la nazionale di Southgate. Inutile prendersela con l'algoritmo, che i dirigenti delle federazioni dovrebbero conoscere, più giusto abolire queste amichevoli fuori dal tempo e dalla logica. Per la cronaca l'Italia dopo le due supersfide con Venezuela ed Ecuador è rimasta al nono posto nel mondo. Mah.  

Chi è il più ricco proprietario di club della Serie A? Domanda antica, visto che quasi sempre i soldi arrivano da società controllate e non dal patrimonio personale, ma con un suo interesse anche oggi. Secondo Forbes il più ricco di tutti, parlandone come persona fisica, è Rocco Commisso con 8 miliardi di dollari, davanti ai Friedkin (6,4) e Saputo (4,3). Che i soldi si pesino e non si contino è un pensiero che viene notando i 2,6 miliardi di John Elkann o i 2,1 di Pier Silvio Berlusconi. Tutti comunque scompaiono di fronte ai 48,3 miliardi che insieme possiedono i fratelli Hartono, che quindi invece di soffrire con il Como potrebbero permettersi di comprare l'intera Serie A e farla giocare nel proprio giardino. 

Una settimana fa la Lega ha confermato il format a quattro per la Supercoppa Italiana 2025, che si giocherà ancora in gennaio e ancora in Arabia Saudita. Al di là dei contratti, chi in Italia darebbe 23 milioni per queste 3 partite? La decisione non è sorprendente, ma colpisce l'assenza di una voce dissonante, dopo mesi a piagnucolare sui calciatori che giocano troppo, sul rischio di farsi male, eccetera. E la Serie A a 18 squadre, per guadagnare un mese di salute? Finita ancora prima di cominciare, al punto che sul mercato molti stanno cercando apertamente il quinto o il sesto attaccante.

stefano@indiscreto.net

Condividi

  • Link copiato

Commenti

Leggi Guerin Sportivo
su tutti i tuoi dispositivi