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Il marchio su Acerbi e Juan Jesus© LAPRESSE

Il marchio su Acerbi e Juan Jesus

Una sentenza senza vincitori, gli ascolti della Premier League, il potere di Inzaghi e l'ultima scommessa di Tonali

Stefano Olivari

28.03.2024 ( Aggiornata il 28.03.2024 18:35 )

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Il caso Acerbi-Juan Jesus, finito con l’assoluzione del difensore dell’Inter, discutibile come lo sarebbero state le dieci giornate, minimo, di squalifica (inaccettabile sarebbe stata una punizione intermedia), vista la parola dell’uno contro quella dell’altro, marchierà per sempre entrambi i giocatori. Anche se stiamo parlando di carriere quasi finite visto che Acerbi ha 36 anni e Juan Jesus 33. Perché l’interista sarà per gran parte dei media colpevole di insulti razzisti, anche senza prove, e la cosa metterà in difficoltà anche uno Spalletti consapevole di sbagliare comunque, sia convocandolo per l’Europeo sia lasciandolo a casa. Gravina è sembrato conciliante nei confronti di Acerbi, comunque rispettoso della sentenza: un segnale che starà al c.t. interpretare visto che poi la faccia sarà comunque la sua. Marchio anche sulla vittima (anche se magari non c'è il colpevole), Juan Jesus, perché il napoletano, malissimo consigliato (ha scelto di farsi interrogare senza avvocato), sarà costretto ad entrare in modalità Tommie Smith dei poveri, anzi dei ricchi visto quanto poco guadagnasse un campione di atletica ai tempi di Smith. Da oggi dargli 4 in pagella sarà indice di razzismo e dargli 8 di buonismo deteriore. Rimane incredibile la mancanza di testimoni oculari e auricolari, visto che le parole di Acerbi sono state pronunciate in un’area affollatissima. Anche qui ognuno ha il suo pregiudizio, nessuna frase offensiva oppure calciatori omertosi.

La Premier League sarà visibile in Italia su Sky per ulteriori tre stagioni, dopo la prossima, quindi come minimo fino al 2028. Ma chi la guarda realmente? Dai dati Auditel 2023-24 si evince che una grande partita di Premier League su Sky può anche andare oltre i 200.000 spettatori medi (lo scorso ottobre è avvenuto per Liverpool-Arsenal) e che comunque le sfide fra corazzate, quelle con molti ‘tifosi’ (confessiamo lo scetticismo sul tifo per squadre straniere) italiani, stanno regolarmente sui 150.000 spettatori medi. Dati molto buoni per un evento criptato, che ovviamente crollano per le partite normali. Ma prendendo in considerazione le partite fra le grandi sono meno di un decimo di quanto nell'ultimo turno di campionato abbia fatto Inter-Napoli, cioè la partita top, in esclusiva su DAZN, un quinto di Verona-Milan, un quarto di Roma-Sassuolo. Insomma, i cultori italiani del modello Premier League sono più numerosi su Twitter che davanti ai teleschermi.

Il quasi sicuro scudetto, per lui il primo in carriera, ha fatto entrare Simone Inzaghi in una dimensione nuova. Nel senso che i precedenti due rinnovi con l’Inter erano arrivati dopo ottime stagioni, forse con il miglior gioco espresso dalla squadra nerazzurra nella sua storia moderna, ma anche dopo due grandi traguardi soltanto sfiorati: lo scudetto 2021-22 vinto dal Milan e la Champions League della scorsa stagione finita in finale con il Manchester City. Nel primo caso il prolungamento fino al 2024 fu un attestato di fiducia, nel secondo con la firma fino al 2025 è stato quasi un atto dovuto (da non dimenticare che fino a due mesi prima si parlava, e soprattutto si lasciava parlare, di esonero) perché nel caso della Champions l’Inter andò davvero vicina ai suoi limiti. Adesso l’immagine di Inzaghi è cambiata, così come il suo potere contrattuale. 

Ad ogni scandalo scommesse nel calcio c'è bisogno di qualche capro espiatorio, nonostante il betting per interposta persona sia un fenomeno molto diffuso. Di poco fa è la notizia che la Football Association ha messo sotto accusa Sandro Tonali per 50 scommesse sul calcio durante il suo periodo inglese, per giocate su partite (anche se non del Newcastle comunque proibite) di calcio tra il 12 agosto 2023 e il 12 ottobre 2023. Detto che Tonali sta scontando una squalifica che terminerà a fine agosto, attenzione alle date: il 12 ottobre lui e Zaniolo lasciarono Coverciano e il ritiro della Nazionale proprio per le prime indiscrezioni sul calcioscomesse diffuse da Fabrizio Corona. Poi Zaniolo avrebbe dimostrato di giocare online, ma non sul calcio, mentre per Tonali (e Fagioli) la storia è stata molto diversa. Si può quindi credere che Tonali abbia smesso di giocare sul calcio quel 12 ottobre, vistosi scoperto? Certo è che in questa materia manca la volontà di investigare da parte din federazioni e leghe, quando i bookmaker legali sarebbero ben contenti di collaborare, se non altro per non essere sbancati su certe partite. Troppo facile andare a ruota delle procure e pescarne due dal mazzo ogni tanto. 

stefano@indiscreto.net 

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