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Inter in pausa© Inter via Getty Images

Inter in pausa

L'ultima impressione di Inzaghi, il rinvio per Barone, la Lazio di Tudor e le nazionali senza senso

Stefano Olivari

18.03.2024 ( Aggiornata il 18.03.2024 12:38 )

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La stagione dell’Inter è finita ai rigori con l’Atletico Madrid? Chi di Inter-Napoli ha visto soltanto il risultato potrebbe pensare ad una squadra con in testa la delusione per una Champions che poteva finire almeno un turno più avanti ed i festeggiamenti per un campionato stradominato, ma in realtà Inzaghi ha schierato la formazione migliore possibile e ha messo sotto la squadra di Calzona finché fisicamente ha retto. Proprio questo il punto, mascherato dai risultati delle brutte partite contro Genoa e Bologna e dall’ardore con cui comunque, a dispetto della serata no di Calhanoglu e delle punte, e degli errori di Pavard e De Vrij, l’Inter ha giocato al Wanda Metropolitano. L’insulsa pausa per le nazionali arriva per i neroazzurri al momento giusto, non per lo scudetto (14 punti sono tanti, anche con il Milan che vola) ma per lasciare soprattutto a sé stessi una grande ultima impressione. Una cosa fondamentale per il futuro, come ha insegnato la Champions dell’anno scorso.

Il malore di Joe Barone che ha portato la Fiorentina a chiedere, ed ottenere, il rinvio della partita di Bergamo con l’Atalanta, con annuncio fatto ad un’ora dal fischio di inizio, si presta a molte considerazioni anche se di solito vince una sorta di pensiero unico del genere ‘Bisogna fermarsi a riflettere’. Ovviamente i nostri migliori auguri al direttore generale della Fiorentina, ma non ci sembra che questi cultori della riflessione facciano rinviare partite quando muore un tifoso, magari anche allo stadio, figurarsi quando viene 'soltanto' portato in ospedale. Insomma, la squadra viola non se la sentiva di scendere in campo e legittimamente ha chiesto il rinvio, poi sportivamente l'Atalanta non si è opposta. Ma è legittimo anche pensare che la corsa per la Champions possa essere falsata, visto che se Atalanta e Fiorentina, fra l’altro rivali anche nelle semifinali di Coppa Italia, andranno fino in fondo in Europa e Conference League la prima data possibile per il recupero sarebbe nella prima settimana di giugno, a Serie A già finita.

Nella Lazio è iniziata l’era Tudor, perché anche al nono posto, e con tutti i problemi più volte evidenziati, la classifica permette ancora di sognare un’Europa realistica (il sesto posto è a 4 punti di distanza), senza contare la possibilità di arrivarci con la Coppa Italia: privo di senso il traghettatore alla Martiusciello, rimasto peraltro legato a Sarri dopo qualche equivoco, quando si ha già in mano l’allenatore del futuro. Credendoci, visto che lo staff di Tudor è abbastanza nutrito e che il croato avrà da Lotito carta bianca per rifondare un gruppo, sia pure con un budget modesto. Non è un integralista, Tudor, ma come idea di base ama la difesa a tre, un centrocampo a quattro e attaccanti da schierare secondo caratteristiche, quindi sapendo gestire anche un trequartista o addirittura due. Discorsi da futuro, visto che nel presente l’obbiettivo è quello di gestire con intelligenza uno spogliatoio diviso fra sarriani e anti-sarriani. Niente di grave, perché con buona pace di molti Sarri non è una religione ma soltanto un allenatore serio e non a caso rimpianto da tutti quelli che l'hanno avuto.

I club saranno anche arroganti, ma questo non toglie che nel momento clou della stagione si vedano portati via i migliori giocatori che, nel caso dell’Italia di Spalletti, saranno usati per due incommentabili amichevoli americane con Venezuela ed Ecuador, con il tassametro che girerà (quattro milioni l’ingaggio, senza contare l’indotto per l’esposizione televisiva degli sponsor) soltanto per la FIGC. È sempre stato così, è vero. Ma rispetto all’era in cui le nazionali pagavano gli sponsor tecnici per poter indossare le loro magliette (fino agli anni Settanta funzionava così) il mondo è un po’ cambiato. Assurdo minacciare chi vuole, almeno a parole, prendersi una indipendenza da Premier League. Che oltretutto nemmeno rifiuta i giocatori alle nazionali. Comunque l'Inghilterra le sue due amichevoli le gioca con Brasile e Belgio. 

stefano@indiscreto.net

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