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La salvezza di Sabatini© LAPRESSE

La salvezza di Sabatini

La svolta della Salernitana, le riserve di Mazzarri, la Superlega mai morta e la nuova Intercontinentale

Stefano Olivari

20.12.2023 ( Aggiornata il 20.12.2023 11:07 )

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Raramente l’ingaggio di un dirigente entusiasma la tifoseria, ma il ritorno di Walter Sabatini alla Salernitana è un’eccezione. Perché la salvezza della Salernitana alla fine del campionato 2021-22, ribaltando in pochi giorni a gennaio una squadra sbagliata e creando un instant team con i vari Verdi, Mazzocchi, Sepe, Radovanovic, Fazio, Diego Perotti, tutti prestiti o svincolati, più l’acquisto azzeccatissimo di Ederson, fu una vera impresa. Poi con Iervolino si sarebbe quasi subito lasciato male, anzi malissimo, ma di fronte alla convenienza reciproca si può cancellare tutto ed ecco il Sabatini bis. Domanda scontata: Pippo Inzaghi rischia? Per il suo modo di lavorare Sabatini ha bisogno di sintonia assoluta con l’allenatore ed Inzaghi non è un suo allenatore, quindi rischia. Per qualche partita cercherà di farselo andare bene, come del resto fece due anni fa con Colantuono prima di sostituirlo con Nicola. Di certo a gennaio non ci saranno dieci nuovi arrivi, perché al di là di ciò che dicono i numeri la Salernitana attuale è un po’ meglio di quella dell’epoca. Per Sabatini a 68 anni forse l'ultima grande sfida sul campo, più stimolante delle consulenze.

La disfatta del Napoli contro il Frosinone, con relativa uscita dalla Coppa Italia, è meno spiegabile sportivamente che dal punto di vista delle scelte di partenza, con due soli titolari schierati dal primo minuto: se le riserve non giocano in Coppa Italia contro il Frosinone quando giocano? Di Lorenzo, Lobotka, Politano, Osimhen e Kvaratskhelia sono entrati con la partita ancora sullo 0-0 e sulla sconfitta c’è quindi anche la loro faccia. Difficile in ogni caso pensare che questo turnover oltre la logica sia stato un’idea di Mazzarri, che fra l’altro a questa competizione ha legato l’unico trofeo della sua carriera, con il Napoli di Lavezzi, Cavani e Hamsik.  

La Superlega probabilmente non nascerà mai, a causa di tutto ciò che il calcio significa a livello politico e di controllo sociale, ma questo non toglie che domani la Corte di Giustizia Europea possa davvero dare una picconata alla UEFA stabilendo se potrà continuare ad operare in situazione monopolistica. Visti i futuri incassi della Champions a 36 squadre, molto simili a quelli più o meno garantiti da JP Morgan due anni fa alla ipotetica Superlega, non ci sono in ogni caso le condizioni per secessioni o cose del genere, nemmeno sul modello dell’Eurolega del basket che affianca la tristissima Champions League della FIBA. Sullo sfondo gli arabi, alle prese con il fallimento mediatico del loro campionato di bolliti e gente senza ambizione, che sarebbero rilanciati da una liberalizzazione organizzativa del calcio europeo, entrando in nuovi tornei con wild card o cose del genere. Al momento fantacalcio, fra dieci anni chissà. In sintesi: la sentenza di domani non cambierà niente nel breve periodo, ma potrebbe aprire una breccia.

L’attesa per il primo vero Mondiale per club, quello che inizierà nel 2025 ed avrà cadenza quadriennale con l’obbiettivo di avvicinarsi a quello per nazionali, ha tolto un po’ di luce alla rinascita della Coppa Intercontinentale, a partire dall’anno prossimo. Una coppa che non sarà come quella di una volta, qmorta nel 2004 con la vittoria del Porto sull’Once Caldas, quella in partita unica fra i vincitori della Coppa dei Campioni-Champions e della Libertadores, ma sarà quasi una replica dell’attuale versione del Mondiale per club, con la differenza che la vincitrice della Champions dovrà giocare soltanto la finale contro la squadra uscita dagli spareggi fra le altre confedereazioni, quindi non necessariamente una sudamericana. L’idea di base di Infantino è di collocare l'Intercontinentale in dicembre, e di sicuro in dicembre sarà l’edizione 2024, in modo da staccarla da Mondiale per club, oltre che dal Mondiale vero, negli anni in cui lo incrocerà. Il non detto è che vista la stagione la nuova Intercontinentale sarà molto spesso ospitata da Arabia e dintorni.

stefano@indiscreto.net

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