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Spagna-Portogallo-Marocco 2030© Getty Images

Spagna-Portogallo-Marocco 2030

Un Mondiale per 3 continenti, il gigantismo di Infantino, Maradona senza Champions e la fine di un sogno. 

Stefano Olivari

05.10.2023 22:27

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Spagna-Portogallo-Marocco, ma anche un po’ Uruguay-Argentina-Paraguay 2030: digerire un Mondiale a 48 squadre ospitato in 6 nazioni diverse sarà dura, ma ci si abitua a cose anche anche peggiori e gli appassionati di calcio alla fine accettano tutto. Della scelta del Consiglio FIFA, che sarà ufficializzata dopo il Congresso, stupisce non la scelta in se stessa, perché la candidatura era quasi (c'era quella sudamericana, ma molto sfilacciata) unica, ma dell’assenza totale di dibattito riguardo a quella che formalmente sarebbe la competizione calcistica più importante. E del resto era stato così anche per l’allargamento a 48 e per tante altre cose: Infantino marcia a velocità spedita verso un’altra operazione di sportwashing come il Mondiale in Arabia Saudita nel 2034, probabilmente una candidatura unica: non possiamo comunque dare lezioni, dall’alto, anzi dal basso, del nostro Italia-Turchia 2032.

Super Champions, Super Pallone d'Oro (dovrebbe essere assegnato a Messi), adesso il Super Mondiale. Tutto è super. Quasi offensivo il contentino dato al Sudamerica nell’edizione del Centenario, con la partita inaugurale in Uruguay e altre due in Argentina e Paraguay: cancellato d’autorità il Cile, che faceva parte della candidatura congiunta sudamericana, e anche, se proprio ci si voleva inventare una celebrazione, le altre sudamericane della prima Coppa del Mondo: Brasile, Bolivia, Perù. Nessun dibattito nemmeno sulla formula: dopo 6 anni in cui il format approvato era quello dei 16 gironcini da 3 squadre, con passaggio delle prime 2 ai sedicesimi di finale, quindi con 80 partite in totale), quest’anno Infantino si è rimangiato tutto con la motivazione ufficiosa del combattere le combine e quella reale di arrivare a 104 partite. Nel 2026 e quindi quasi certamente anche nel 2030 ci saranno 12 gironi da 4 recuperando le 8 migliori terze e ripartendo dai sedicesimi si proporrà un orrido ibrido, con il proliferare di partite inutili visto che è del tutto evidente che, come già succedeva prima, il vero Mondiale inizia dalla fase ad eliminazione diretta.

Le 6 nazioni ospitanti non sono un dettaglio folcloristico, ma una scelta politica: 3 continenti coinvolti significa che chi sta fuori, come l’Asia, avrà la strada aperta per il 2034. Ma c’è anche un altro dettaglio non da poco: Spagna e Portogallo qualificate di diritto potrebbero far venire la malsana tentazione di ridurre da 16 a 14 le nazionali europee al Mondiale 2030 passando dalle qualificazioni. In altre parole, per l’Italia del successore di Spalletti, mettiamo De Zerbi, qualificarsi ad un Mondiale a 48 squadre sarà difficile quasi come lo è stato per un Mondiale a 32 per Ventura e Mancini (e per i loro predecessori che ce l'hanno fatta). Si potrebbe rimediare togliendo 2 posti al Sudamerica, che avrebbe già 3 squadre qualificate di diritto, ma non scommetteremmo su questo scenario. Il 33% di nazionali europee del 2030 (e del 2026) sarà da confrontare al 58,3% del 1982, sempre che all’UEFA interessi: pensiamo di no, perché il Mondiale per cani e porci (è un modo di dire) indirettamente valorizza l’Europeo e mette in tutt’altra luce la Champions. Nel mondo di oggi diremmo che Maradona è Maradona, senza averlo mai visto oltre gli ottavi di finale della competizione per club più importante?

Alla fine si conferma una situazione paradossale: da un lato, quello della FIFA, il Mondiale maschile è sempre più importante, motore finanziario e politico di tutto il sistema, dall'altro nessuno, soprattutto in Europa, attribuisce più un grande valore tecnico a ciò che si vede. Sono finiti i tempi in cui ad ogni edizione del torneo venivano collegate svolte tattiche o, fa tenerezza ricordarlo, la scoperta di nuovi personaggi. Il Mondiale è rimasto un grande spettacolo, emozionante anche per i non tifosi, ma calcisticamente non è paragonabile a ciò che è stato almeno fino a Italia '90. Non ci scandalizzerà quindi nemmeno una formula a 64 squadre. 

stefano@indiscreto.net

 

 

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